sabato 18 febbraio 2023

Donna russa

La donna russa

Fin dal suo primo apparire nella storia, la donna russa è miste- riosa e affascinante; è rude, realista, ma è anche appassionata, sognatrice, sensibile. E difficile scindere le due personalità della donna russa. Può essere pietosissima e crudele; può vedere un uomo inginocchiato ai suoi piedi e non battere ciglio, ma è anche capace di sacrificare tutta se stessa per la salvezza dell'uomo che ama. Principessa o contadina, rivoluzionaria o imperatrice, si chiami Irina od Olga, la donna russa è una donna strana e affascinante. 

UNA STRANA SOPRAVVESTE

Poco, quasi niente, rimane a documentare la moda delle donne russe vissute intorno al Mille. Le notizie sicure danno per certo l'uso di una camicia di tela chiusa intorno al collo, con maniche larghe e lunghe. Sopra, veniva indossato un mantello di stoffa a fiori o a disegni geometrici, per lo più ricamati a mano, ma qualche volta stampati a colori.

Per uscire da casa veniva indossata una veste lunga quanto la ca- micia, aperta davanti; era fatta di una pesante stoffa ricamata e perciò ricadeva rigida lungo la persona. Questa sopravveste era senza maniche e veniva sostenuta sulle spalle con una larga bre- tella, o con dei nastri, oppure con borchie di metallo prezioso.

IL PETTINE NELLA TOMBA

I capelli venivano pettinati semplicemente ma con molto scrupolo; il pettine fu, per lungo tempo, il primo e forse l'unico oggetto da toeletta delle donne russe. Esse vi erano tanto affezionate che vigeva l'uso di seppellire ogni donna con il proprio pettine accanto. Sopra i capelli lisci e spesso raccolti in trecce, veniva posto un ber- retto, di forma simile a una cuffia; nelle classi più agiate questa cuffia veniva bordata con galloni d'oro e d'argento, oppure con un merletto fatto a mano. Le donne di Corte usavano, al posto della cuffia, una reticella d'oro con piccole perle.

A TUTTE LA PELLICCIA

Il clima freddo e la presenza della neve per molti mesi dell'anno obbligavano a portare tipi di calzature piuttosto pesanti; le donne russe indossavano perciò stivaletti di cuoio, orlati con panno rosso. Tutte, anche le donne meno ricche, avevano le pellicce; variava la qualità della pelle che andava dai più comuni animali selvatici alla martora, lo zibellino, l'ermellino. Quasi tutte adoperavano il manicotto, anche quando erano in casa.

GRASSO SUL VISO

L'uso di fare numerosi bagni caldi e freddi, alternati, manteneva a lungo la pelle giovane; malgrado ciò le donne russe usavano ugualmente il belletto e con straordinaria abbondanza. Spalmavano il viso con una specie di cerone color di rosa e, su questo strato, applicavano poi rossetto sugli zigomi e nero attorno agli occhi, per ingrandirli.

Coi loro uomini, che deploravano un uso così smodato di belletto, le donne si giustificavano dicendo che lo strato di grasso riparava la pelle dal gran freddo; e non si può dire che avessero torto: certamente il grasso impediva alla pelle di inaridirsi e di screpolarsi.

BELLISSIMI RICAMI

Nelle lunghe giornate d'inverno la donna russa ricamava: i suoi grembiuli, le sue vesti, le sue camicie si coprivano di ricami rossi, azzurri, gialli, verdi. Nelle grigie giornate del lungo inverno russo i suoi ricami facevano rinascere i colori del sole e dell'estate.

GRASSO SUL VISO

L'uso di fare numerosi bagni caldi e freddi, alternati, manteneva a lungo la pelle giovane; malgrado ciò le donne russe usavano ugualmente il belletto e con straordinaria abbondanza. Spalmavano il viso con una specie di cerone color di rosa e, su questo strato, applicavano poi rossetto sugli zigomi e nero attorno agli occhi, per ingrandirli.

Coi loro uomini, che deploravano un uso così smodato di belletto, le donne si giustificavano dicendo che lo strato di grasso riparava la pelle dal gran freddo; e non si può dire che avessero torto: cer- tamente il grasso impediva alla pelle di inaridirsi e di screpolarsi.


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