sabato 30 giugno 2012

Si miete!


..."Ora il cuore tuo è in festa,perché il grano biondeggia ormai:è maturato sotto il sole,puoi riporlo nei granai..."
e anche quest'anno è maturato ed è pronto per la raccolta: anzi più che pronto! Ha presentato una umidità dell'8% per cui era proprio asciutto.
Oggi pomeriggio, alla temperatura di 42 gradi all'ombra (Caronte dice sul serio) abbiamo trebbiato. E' sempre una festa quando si miete, anche se a me, dispiace veder disfare un bellissimo campo tutto dorato, però è inevitabile:-).
Ovviamente alla trebbiatura seguono le crescentine da mangiare tutti in compagnia. Ne ho impastate 3 kg di farina, ora bisogna che le vada a tirare e soprattutto friggere visto il caldo che fa! Non vorrei che il lievito andasse...


venerdì 29 giugno 2012

S.S. Pietro e Paolo

Caronte la fa da padrone, con i suoi 40 gradi ha deciso di cuocerci lentamente, ma noi non demordiamo. Ventilatori alla mano,la messa per festeggiare i due Santi del giorno si è tenuta regolarmente, così come ....la funzione finale che caratterizza i nostri giorni di festa?.-) Poteva mancare un piccolo banchetto come aperitivo, giusto giusto per rinfrescarci un attimo con qualche chiacchera? Assolutamente no, anzi ci ha offerto anche l'opportunità di salutare il nostro parroco in partenza per le ferie...certo che se la spassa bene eh?.-)
Noi qui a soffrire e lui in giro per il mondo.-)...certo però, prima di partire, si assicurato che nessuno di noi abbia intenzione di dipartire prima del suo rientro, in modo da non dovergli guastare le giuste e meritate ferie..:).
Ma noi faremo di tutto per assecondare i suoi desideri:-)).
I Santi di oggi erano due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana. Pietro, nato a Betsaida in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu l'unico, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Ma Pietro ricevette dallo stesso Risorto il mandato a fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone. San Paolo, invece, era originario di Tarso: prima persecutore dei cristiani, incontrò il Risorto sulla via tra Gerusalemme e Damasco. Baluardo dell'evangelizzazione dei popoli pagani nel Mediterraneo morì anch'egli a Roma tra il 64 e il 67.
Solennità dei santi Pietro e Paolo Apostoli. Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro. Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo.
Ora rimane solo che Caronte ci abbandoni per stare un poco meglio..:-)

Raviggiolo

Questo è stato il primo formaggio, o primo sale se vogliamo essere precisi, che ho imparato a fare. Fino ad allora credevo impossibile riuscirlo a fare di me, è stata una soddisfazione enorme. Inutile dire che per mesi abbiamo mangiato raviggiolo ormai anche a colazione:-). Il tutto è stato possibile grazie alla mia amica Carla Nanni, che mi ha svelato la ricetta. Veramente la prima volta che lo feci presi un grande rimprovero, perchè io l'avevo inavvertitamente fatto in uno stampo da ricotta e lei mi domandò dove era la foglia di fico o di felce...e io dissi che non l'avevo messa. E allora lei mi rispose che non avevo fatto il raviggiolo:-)! Da allora non manca mai la mia foglia di fico, deve stamparsi assolutamente sul formaggio, sia mai il contrario.
Vi metto i fotogrammi così è tutto più chiaro, anche se è molto semplice.

Raviggiolo 

Ingredienti

1 l latte
1 cucchiaio caglio
sale

Portare il latte a 36 gradi, unire il cucchiaio di caglio

 e rimescolare. 

Fare riposare. Dopo una mezz'ora, assicurarsi che abbia cagliato


e tagliare a quadri di 10 cm circa la cagliata. Prendere delle foglie di fico o di felce,

 posizionarle su di un piatto fondo


e iniziare a mettere la cagliata a cucchiaiate nel centro del piatto, poco alla volta. 




Lasciare riposare, scolare dal siero formatosi e continuare fino alla fine. Lasciare riposare per due o tre ore, continuando ad eliminare il siero, poi salare in superficie e passare in frigorifero. Si può consumare dal giorno dopo ed è ottimo per 3 giorni..ma non ci arriva mai..:-))
Al momento di servire girare sul piatto da portata in modo che si veda la foglia stampata :-)







mercoledì 27 giugno 2012

Ciabattine golose

Ieri la mia peste ha fatto una festa con i suoi amici, per festeggiare l'arrivo dell'estate e la fine della scuola (come è vero che tutto dipende da come si guarda una cosa.-)). Lei ed una sua amica hanno fatto queste ciabattine infradito edibili .-) che avevamo visto su family fun. Sono state proprio bravine, anche se qualche problema con la crema al burro, visto la temperatura, c'è stata.
E come le hanno mangiate!!
Un'idea carina, sfiziosa buona e veloce!
Che la festa abbia inizio!

Ciabattine golose

Ingredienti

un pacco biscotti tipo oswego
liquirizie

per la crema al burro

2 cup zucchero a velo
2/3 cup burro
3 cucchiai di latte
coloranti

per la sabbia
zucchero di canna

Montare il burro con lo zucchero e i cucchiai di latte, quando pronto, aggiungere i colornti. Prendere i biscotti, spalmarne uno con la crema preparata, ricoprire con un altro biscotto. Spalmare con altra crema e fissare con un mucchietto di crema la liquirizia aperta a metà in modo che formi l'infradito. Cospargere con lo zucchero un vassoio e adagiarvi sopra i sandali.  Mettere in frigorifero fino al momento di servire. 






domenica 24 giugno 2012

San Giovanni!! Grano e nocino

Ieri sera a letto tardi, questa mattina sveglia presto. E' così che non si perde tempo, direbbe mio suocero.
Infatti le noci vanno raccolte finchè c'è la guazza e le 7 spighe di grano vanno raccolte  a digiuno. Come ho già detto le spighe raccolte a numero di 7 o in multipli, portano guadagno durante l'anno.
Sinceramente non so se sia vero, di certo non mi va di rischiare per verificare quindi mi fido:-).
Il grano quest'anno era bellissimo, sarà stato per la pioggia di ieri, ma aveva un colore splendido
Le spighe che ho portato in casa, presentano un fusto altissimo, che sia segno che bisogna faticare  per arrivare ai soldini?.-))
Situazione totalmente diversa invece per le noci. Ho rischiato di non riuscire a preparare il nocino:(.
Il noce presenta moltissimi rami secchi (probabilmente dovuti alla neve e al freddo dell'inverno trascorso) e le noci sono tutte con l'ospite. Ne abbiamo scartate più delle metà al momento della raccolta  e altrettanto al momento della preparazione del nocino. Anzi ho tenuto le parti buone perchè altrimenti non riuscivo a farne nemmeno un litro. E dopo a Natale cosa avremmo bevuto? Peccato!
L'importante è essere riusciti a farlo, mi avrebbe fatto dispiacere non farlo, è una tradizione...
Questa è la ricetta del nocino di casa di mio cognato che abita a Pianoro.

Nocino Bonazzi

Ingredienti

24  noci
1 l alcool al 90°
5 gr cannella
5 chiodi garofano
buccia di un'arancia seccata al sole
buccia di un limone seccata al sole

dopo 

1 kg zucchero
100 gr alcool


Tagliare le noci in quattro spicchi, metterle in un vaso ben sigillato con le bucce di arancia e limone e il litro di alcool. Lasciare in fusione per 40 giorni. Trascorsi i 40 giorni si aggiunge un chilo di zucchero (liquefatto quasi biondo)  sul quale si aggiunge prima di metterlo nel vaso un litro di acqua calda. Si avrà così uno sciroppo e allora si versa nel vaso dove ci sono le noci e l'alcool. Quando si aggiunge lo zucchero liquefatto mettere pure un etto di alcool. Lasciare in fusione per 20 giorni poi filtrare. Bere dopo un mese o due.


sabato 23 giugno 2012

23 Giugno: aspettando la guazza, tortellata di San Giovanni!

Giusto giusto domenica scorsa ho visto i cartelli a Basilicagoiano e sono venuta a conoscenza di questa loro tradizione...potevo non importarla, quando si stratta di mangiare e pure bene? nooo!
Ed eccola servita:  ieri sera ho inviato mio babbo e l'abbiamo inaugurata:-)!
Da loro è tradizione mangiare i tortelli nella sera antecedente il giorno di San Giovanni, ovvero il 23, all'aria aperta, si chiama un'orchestra e dopo aver mangiato si balla fino a tarda sera in modo da prendere la guazza che scende. Io volevo mangiare fuori, ma è piovuto, il che ha mosso una marea di zanzare e un'afa tremenda, per cui abbiamo mangiato in casa, però ho steso i panni lavati a pochi minuti a mezzanotte così ho preso la guazza.-)
Devo dire che la ricetta che mi ha passato Liviana è di una precisione imbarazzante. Mai mi era successo di avere tanto ripieno quanto la pasta.  Ero persino preoccupata: i tortelli sono risultati squisiti, io li ho conditi con del burro alla salvia che avevo preparato in precedenza.
Bella tradizione!!

Tortelli alle erbette

Ingredienti

per la pasta

1/2 kg di farina
4 uova
sale
un po' di acqua tiepida

Ripieno

2 hg ricotta
1 hg spinaci
150 grana
1 uovo 
noce moscata 
sale

ho preparato in casa la ricotta con un litro di latte ho ottenuto proprio i 2 etti che mi occorrevano. Lessare gli spinaci e strizzarli bene. Tritarli e unirli alla ricotta insieme agli altri ingredienti. Preparare la sfoglia
tirare una sfoglia non troppo sottile, se si utilizza la macchinetta fermarsi al penultimo buco. Disporvi sopra dei mucchietti di ripieno


e ripiegare la pasta su se stessa sigillandola

ritagliare quindi i tortelli


Cuocerli in acqua bollente e condirli a piacere. Io ho usato del burro alla salvia. Cospargere con parmigiano. Erano splendidi. 

giovedì 21 giugno 2012

Barchette di zucchine appetitose

Anche questa ricetta presa sempre da quel vecchio numero di Cucina Italiana (devo dire che queste riviste sono davvero un tesoro). Una ricetta veloce da fare, giusta per questo caldo torrido che ci affligge. Loro la presentano come antipasto io l'ho servita come piatto unico a cena :-). Sembravano tante, poi invece sono finite prima che ce ne accorgessimo.-).


Barchette di zucchine appetitose

Ingredienti

4 zucchine ben sode e non molto sottili lunghe circa 14 cm
100 gr tonno sott'olio
50 gr cipolline sotto aceto
20 gr prezzemolo
8 olive verdi o nere
4 acciughe sott'olio
un pizzico di capperi
olio
sale
ottimo aceto bianco

Lavare le zucchine, tagliarle per la lunga e scavarle dando ad ognuna la forma di una barchetta. Mettere sul fuoco l'acqua, salarla, acidularla con un goccio di aceto e quando bollirà versarvi le zucchine e farle cuocere a fuoco moderato, avendo l'avvertenza di toglierle appena risulteranno morbide.
Scolarle, metterle su di un piatto  e spruzzarle con aceto bianco. Farle quindi raffreddare.
Mondare il prezzemolo, lavarlo, scuoterlo ripetutamente in modo che si asciughi  e tritarlo finissimo.
Mettere sul tagliere il tonno, le cipolline e i capperi e tritare tutto insieme.
Poi mettere il ricavato in una terrina, aggiungere il prezzemolo, due cucchiaiate di olio e una cucchiaiata di aceto (abbondante  o meno a seconda della qualità dell'aceto usato). Mescolare amalgamando alla perfezione gli ingredienti.. Scolare le barchette e riempirle con il composto ottenuto adagiandole quindi su di un piatto da portata.
Lavare e diliscare le acciughe. Posizionare al centro di ogni barchetta una oliva, circondarla con mezza acciuga, decorare il piatto con sott'aceti a piacere e servire.


mercoledì 20 giugno 2012

Che bella la mia San Luca

incorniciata dai girasoli. Purtroppo l'ho presa da lontano, in realtà lo è. Come mi manca il non vederla quando mi affaccio dalla finestra!
Ma appena posso recupero!:-)

Frittelline di patate novelle




Ho trovato questa ricetta di Paula Feldman sul gruppo di Universo in Cucina di facebook. Non ho resistito, letta e fatta e devo dire che sono davvero buone. Ho però aggiunto un uovo in più perchè non si omogeneizzavano. Consiglio di togliere l'acqua che si forma delle patate prima di aggiungere l'uovo. Bella bella ricetta!

Frittelline patate novelle

Ingredienti

3 patate novelle medie misura sbucciate e grattugiate julienne grande
1 cipolla fresca anche grattugiata julienne grande 
1 zucchina trombetta o 1 zucchina verde normale grtttugiata julienne grande 
1 uovo grande
sale 
pepe

mescolate tutto insieme bene...salare e pepare a piacere...poi in una padella antiaderente con un velo appena di olio oliva vecchia friggete delle cucchiaiate - schiacciate un pochino con una forchetta appena messi in padella..così 'friggono' bene da ambedue le parti...gustare caldi o freddi a piacere.
Queste sono le frittelle che faccio quando mancano rinforzi nel riparto verdure del orto...succede che mi rimane 1 di qualcosa e mai abbastanza per rimediare diversamente.

martedì 19 giugno 2012

Hashbrown di patate con le uova



Ogni tanto mi capita di vedere qualche puntata di Cucina con Buddy e sarà l'ora, o sarà perchè propone ricette stuzzicanti, mi fa sempre venire appetito e voglia di provarle.L'altro giorno ho visto questo hash brown, per chi mastica poco inglese come me, patate fritte a tocchetti, e non ho potuto resistere. L'ho fatto. Peccato non avere avuto in casa nemmeno un peperone! Però era già davvero molto buono e gustoso così. E' pure veloce da fare. Io non ho messo le patate in frigorifero, perchè ho deciso di farlo per la cena e non ne ho avuto il tempo. Con calma lo rifarò seguendo tutti i canoni.

Hashbrown di patate con le uova

Ingredienti
 (per 4 persone)

2 patate
4 cucchiai di burro
1 cucchiaio olio di oliva
120 gr cipolla
120 gr peperone rosso
sale q.b.
pepe nero q.b.
prezzemolo 30 gr
4 uova

Scaldare il forno a 200°. Lessare le patate in acqua bollente saldata, poi pelarle e farle raffreddare in frigo, in un sacchetto di plastica, per tutta la notte.Il giorno successivo tagliarle a cubetti e soffriggerle in padella con burro, olio, cipolla e peperone, sale e pepe.Infine unire le uova cercando di lasciarle intere e far cuocere . Coprire con prezzemolo tritato.

lunedì 18 giugno 2012

Basilicagoiano: festa dello sport e tagliatelle alla verdi.


Basilicagoiano....Basilicagoiano! Per ricordare come è nato il rapporto tra  me e questo  caratteristico paese del parmense, bisogna risalire a tanti anni fa (tanti poi?), diciamo... al 1978!
Eh sì, una giovincella del Pontelungo viene mandata al mare con una sua zia a Rivazzurra di Rimini. Qui, per la prima volta, le venne l'eritema solare che la fece penare e non poco. Però non solo per questo ricorda quella vacanza; infatti, là questa ragazzina incontra una famiglia di Parma, ma non proprio Parma, diciamo...Basilicagoiano, alla quale appartiene un'altra giovine di ben cinque giorni più anziana di lei. Iniziano a fare compangia (anche se in realtà, con il senno di poi, mi sembra che venimmo spinte di più dalle rispettive famiglie, che così facendo si liberarono di noi per un poco di tempo.-)), iniziammo ad uscire, a frequentarci, fino a culminare nel bagno di mezza notte, dove , l'unica acqua che gli adulti avevano in corpo era quella del mare:-)). Formammo una bella compagnia, eravamo in diversi ragazzi, chi di Modena, chi di Roma e trascorremmo un bel periodo insieme. Poi però i giorni trascorsero in fretta e venne il momento di salutarsi . Ci scambiammo quindi gli indirizzi, con la promessa di scriverci e tenerci in contatto e magari, perchè no, di incontrarci pure. Allora facebook non c'era e...ancora peggio, nemmeno i cellulari!! 
A costo di apparire antiquata, conservatrice, malinconica, devo dire che la soddisfazione di trovare una lettera nella buchetta della posta, di aprirla e leggervi quanto scritto sopra non è spiegabile, bisogna provarla. Altrochè un anonimo e freddo bip che ti avvisa che hai un sms!!
Peccato i giovani di oggi non abbiano l'opportunità di sperimentare anche questa esperienza!
Ma non divaghiamo troppo, ritorno alla storia. 
Di tutta la compagnia rimanemmo in contatto solo noi due, iniziammo a vederci, iniziai ad andare in questo paesino del quale avevo ignorato l'esistenza fino ad allora, recandomici con il locale Bologna 
Parma.. ho sempre avuto paura del treno! Un locale!! .-)
Che bello! Io che mi prendevo dalla città., da Los Angeles, come amo definirlo il mio Pontelungo, quando lo paragono a Granarolo:-) (non me ne vogliano gli abitanti del luogo, è un mio modo schezoso ) e finire in questo paesino, nel quale mi aspettavo di veder apparire da un momento all'altro Peppone o Don Camillo!
Però mi è sempre piaciuto, ho trovato persone più che cordiali, bei posti e inutile dire che, se fosse possibile, contenderebbe il primato culinario a Bologna:-), ..insomma diciamo che era l'altra metà del cielo e completava quello che la città dove ero abituata a vivere, non dava. 
Sono sempre stata accolta come una figlia, una parente e questo l'ha notato anche la mia peste, ieri, quando sulla via del ritorno mi ha detto: "mamma, ma  conosci più gente qui che a casa!" Ho cercato di spiegarle che è da un poco che bazzico nei paraggi;), ma lei non può capire...
Eh sì, perchè questa amicizia si è protatta e rinforzata negli anni, ci siamo formate le nostre famiglie, caso ha voluto ed è proprio solo il caso, che ci sposassimo lo stesso giorno a distanza di cinque anni, abbiamo visto crescere i nostri figli, di Ilenia, la piccola di casa, ho avuto l'onore di tenerla al Battesimo, mentre Mathia posso dire di averlo visto crescere e per me è come un nipote. 
Non ci sentiamo frequentemente, ci vediamo ancora meno (e a onor del vero, solitamente è lei che viene da me), però sappiamo che ci siamo una per l'altra in qualsiasi momento e questo è davvero un grande regalo.
Ora però basta sentimentalismi:-), veniamo a qualche notizia più interessante sul luogo:
Basilicagoiano è una frazione di Montechiarugolo. Il suo nome deriva dal vocabolo celtico "Besegovium", che significherebbe "canale travolgente". Al centro del paese si trova il Monumento ai Caduti realizzato da Cornelio Ghiretti, valido incisore originario della zona.  Nella Chiesa settecentesca si trovano un palio di rame raffigurante la vita di Cristo, anch'esso opera del Ghiretti, e un organo del '600, che è stato recentemente restaurato
Ieri si è tenuta la festa dello sport:, un appuntamento importante che sancisce la fine della stagione sportiva 2011-2012

c'erano giovani campioni di pallavolo, di calcio

e ovviamente non poteva mancare il lato culinario

splendide tagliatelle alla verdi


e una bellissima scultura di Don Luigi Baioli, 

che ci ricorda dove siamo e perchè


Le tagliatelle erano splendide, la ricetta ancora non l'ho, però ho trovato queste nel portale dell'Accademia Barilla, si tratta di riso, però sostituendo gli asparagi con le zucchine, a me sembra si tratti del piatto che mangiato ieri sera.


Risotto Giuseppe Verdi
Questo piatto fu ideato dallo chef francese Henry-Paul Pellaprat (1869-1952) e dedicato al Maestro.

Ingredienti

per 4 persone
320 g di riso carnaroli
60 g di burro
80 g di funghi coltivati
80 g di punte di asparagi
80 g di prosciutto di Parma
80 g di pomodori pelati
5 cl di panna da cucina
un litro di brodo di carne
80 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
½ cipolla affettata sottilmente

Pulire e tritare la cipolla. Pulirei funghi tagliando via la punta del gambo con le radici e lavandoli se necessario con un panno umido, tagliateli a lamelle.
Lavate gli asparagi, tagliate via i gambi e fate cuocere le punte in acqua bollente per 5 minuti.
Tagliare il prosciutto a listarelle e i pomodori pelati a cubetti.
Su un fuoco di media intensità ponete una padella larga con metà del burro e, appena questo si sarà sciolto, la cipolla tritata finemente. Appena si sarà imbiondita leggermente, aggiungere il riso e fare tostare a fuoco vivace per un minuto fino a quando non diventerà trasparente, continuando a mescolare.
Aggiungere quindi i funghi, il prosciutto, gli asparagi, ed i pomodoro a cubetti. Versare il brodo uno o due mestoli alla volta, aspettando che questo si assorba, mentre continuate a mescolare, prima di aggiungere altro brodo e, dopo circa 8 minuti aggiungere la panna.
Completare la cottura per altri 8 minuti, togliere dal fuoco e amalgamare con il burro rimasto ed il parmigiano, mescolando per bene fino a fargli assumere una consistenza cremosa.
Servire immediatamente.

domenica 17 giugno 2012

Pizza a scacchi

Anche questa ricetta l'ho vista sempre sulla rivista di Cucina Italiana credo del 1966. Mi ha incuriosito;  risulta una pizza molto diversa dalle solite, ma non per questo meno gustosa. E' necessario utilizzare un peperone ben sodo e dolcissimo. A noi è piaciuta molto.

Pizza a scacchi

Ingredienti

350 gr farina 
100 gr olive nere
50 gr acciughe salate
30 gr lievito birra
 un pacchetto sottilette da 10 pezzi
due o tre spicchi di aglio
un grosso peperone verde
un grosso pomodoro maturo
olio 
origano 
sale grosso

Versate sulla spianatoia la farina e mezzo cucchiaino scarso di sale, mescolate insieme gli ingredienti, fate la fontana e sbriciolatevi in mezzo il lievito, indi fate sciogliere  con poca acqua tiepida, unite una cucchiaiata di olio ed impastate aggiungendo tanto acqua tiepida quanta ne occorre per avere una pasta di giusta consistenza, lavoratela energicamente per qualche minuto, poi fate con essa una palla, mettetela in una terrina infarinata, copritela con un tovagliolo e lasciatela in luogo tiepido per circa un'ora, affinchè possa lievitare perfettamente. 
Nel frattempo pelate il pomodoro, per farlo senza fatica immergetelo per un istante in acqua in ebollizione, mettetelo quindi in acqua fredda e, dopo averlo pelato ed avergli tolto i semi, tritatelo.
Rigirate il peperone sopra ad una fiamma facendo bruciacchiare la pellicina che lo riveste. Strofinando delicatamente il peperone, levate la pellicina bruciacchiata, toglieteli i semi e tritatelo. Lavate e diliscate le acciughe, poi dividetele a filetti. Snocciolate le olive. Quando la pasta avrà riposato il tempo necessario mettetela sulla spianatoia e lavoratela un poco. Versate due o tre cucchiaiate di olio sul fondo di un recipiente rettangolare ungendolo bene. 
Mettete nello stampo la pasta e con le mani unte di olio, stendetela ricoprendo tutto il fondo. Ai bordi dovrà essere un poco più alta di spessore che non al centro. Sistemare ora sulla pasta, facendo degli scacchi ed alternandoli tra loro, le sottilette,
i peperoni e i pomodori
mettendo qua e là qualche filetto di acciuga, badando di lasciare tutt'attorno un bordo libero. Quando la pasta sarà coperta, infilare al centro dei quadretti di formaggio un'oliva, poi ricoprire il tutto con fettine sottilissime di aglio e spolverizzare con origano e sale grosso, indi mettere in forno già caldo (200 gradi) per circa 20 minuti.
A cottura ultimata levare la pizza dal forno, accomodatela su un piatto da portata e servite.




venerdì 15 giugno 2012

Intolleranza latte: torta gatto silvestro


Rispolverando le mie vecchie cartelle, ho visto questa torta che feci per un amichetto di mia figlia che era allergico al latte. Credo che sia la torta che mi ha dato maggiori soddisfazioni, anche perchè è stata la sua prima torta da bambino che ha potuto avere e mangiare. Magari non sarà risultata ottima, però si avvicinava molto ad una torta classica, se così la vogliamo chiamare. Per chi avesse intolleranze al glutine, basta sostituire la farina indicata con fecola di patate, sia per il pan di spagna che per la crema.

Torta gatto Silvestro

Ingredienti

8 uova
320 gr farina
320 gr zucchero

per la crema

1 l latte di soia
8 rossi
8 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di farina

per la decorazione

pasta di mandorle
panna vegetale

Preparare il pan di spagna solito modo, montando le uova con lo zucchero finchè scrivono poi aggiungere la farina. Cuocere 160-170 gradi per 40-50 minuti. Una volta freddo prendere la sagoma di gatto Silvestro e ritagliare la torta.
Preparare la crema stemperando la farina con lo zucchero, aggiungervi le uova, poi piano piano il latte di soia. Portare lentamente ad ebollizione, proseguire la cottura per 3-4 minuti, spegnere e raffreddare.
Taglliare a metà la torta, farcirla.
Procedere alla preparazione della figura  in pasta di mandorle e posizionarla sopra. Montare la panna vegetale e decorare i contorni della torta.
Conservare in frigorifero.

giovedì 14 giugno 2012

Cheese-cake alla frutta per celiaci


Io li adoro questi dolci! Simile a quello fatto l'anno scorso, trovato sempre sul blog di Lidyia, ma non proprio uguale. Sono veloci da fare e di un buono da mangiare!!
Fosse per me mangerei solo di questi. Questa  l'ho fatta in versione per celiaci, in quanto l'ha portata mia figlia ad una sua amichetta che ha una sorella che lo è. Basta cambiare la dose dei biscotti segnata con biscotti gluten-free e il dolce è fatto:)!

Cheese-cake alla frutta 

Ingredienti

500 gr panna acida (o yogurt bianco)
300 gr biscotti gluten free
1 cup zucchero
3 fogli gelatina
frutta a piacere
500 ml panna da dolci

Mettere in ammollo la gelatina per dieci minuti. Sbattere la panna acida con lo zucchero. Sciogliere la gelatina con poca acqua sul fuoco non facendola bollire, poi aggiungere un poco di panna acida per farla raffreddare e quando avranno la stessa temperatura unirla alla panna acida.  Montare la panna da cucina.
Rompere grossolanamente i biscotti.
Prendere un stampo semi circolare e ricoprirlo con una pellicola. Versare a strati alternati frutta, biscotti, panna acida e panna e ripetere fino all'esaurimento degli ingredienti, terminando con biscotti rotti.
Riporre in frigorifero per almeno 6 ore, altrimenti mettere in freezer.



mercoledì 13 giugno 2012

Crema di asparagi: provviste per l'inverno.


Io e mia figlia adoriamo la crema di asparagi, sarà perchè è buona o perchè solitamente la mangiamo quando andiamo in vacanza in montagna e quindi ci riporta là, però a noi piace.
Non volevo ricorrere ai preparati pronti che sono veloci e saporiti ma in realtà non so nemmeno se gli asparagi li hanno visti, ho quindi scritto alla mia amica Stefania Clegg, che lei solitamente la fa per farmi dare la ricetta che segue, che in realtà non è una ricetta bensì un metodo. L'ho seguito ed è risultato una crema splendida, tanto che mia figlia mi ha domandato se potevo metterne via un poco congelandola per altre volte ..il che mi ha fatto pensare...poi ho avuto una illuminazione (ognuno ha quella che può:-)), ovvero di cuocere gli asparagi e tritarli, conservandoli in freezer già dosati,  pronti per una crema invernale. E  iniziano le provviste per l'inverno, come le chiama mia figlia!.-)

Crema vellutata di asparagi

Ingredienti 
(dosi ad occhio)

1 mazzo di asparagi
un gambo sedano
mezza cipolla
1 patata grandicella
carota
sale 
panna da cucina

Pulire e mondare la verdura e metterla a bollire insieme con l'aggiunta di sale,  finchè non risulterà cotta.


Scolare gli asparagi e la patata e frullare il tutto con il robot ottenendo una salsina fine.

Rimettere sul fuoco, aggiungendo tanto brodo vegetale quanto si desidera la giusta consistenza. Aggiungerlo poco alla volta  e continuando a rimescolare fare cuocere finchè bolle. Aggiungere quindi un quarto di panna, continuare la cottura per due o tre minuti e servire. Decorare a piacere e aggiungere, se piace, un filo di olio extra vergine di oliva.



martedì 12 giugno 2012

Cestinetti di ciliege

Li ho visti su una vecchia rivista di Cucina Italiana, mi sono piaciuti subito e ho voluto rifarli. Un problema: non ho più trovato le ciliege bensì una qualità di duroni squisita, ma un poco grandina, che è leggermente grande per  lo stampo che ho utilizzato per i cestini, però assicuro, nessuno se ne è accorto:-).
Speciale questo tipo di frolla che contiene anche la farina gialla da polenta, non avrei mai creduto che potesse risultare così...frolla!! Buoni dall'inizio alla fine, però come le ciliege...uno attira l'altro!

Cestinetti di ciliege

Ingredienti 

600 gr ciliege
300 gr zucchero semolato
200 gr farina bianca
200 gr panna
170 gr burro
50 gr farina gialla macinata fine
4 uova
2 chiodi di garofano
1 limone
pane grattugiato
marsala secco
un pezzetto di cannella
sale

Versare sulla spianatoia la farina bianca e quella gialla, un pizzico di sale, gr 130 di zucchero semolato e la scorza grattugiata del limone, mescolare insieme gli ingredienti, poi fare la fontana, versarvi in mezzo tre tuorli ed unire 150 gr di burro un poco ammorbidito ed a pezzetti. Impastare il tutto, lavorando la pasta solo il tempo necessario per amalgamare gli ingredienti, poi fare una palla e riporre in frigorifero per circa due ore avvolta da carta oleata.
Nel frattempo lavare le ciliege, scolarle e con l'apposito utensile snocciolarle, poi tagliarle a metà, metterle in una casseruola, unire 150 gr di zucchero, un pezzetto di cannella, i chiodi di garofano e tanta quanto basta per ricoprirle, porre il recipiente sul fuoco e lasciare cuocere le ciliege  a partire dall'inizio dell'ebollizione, per quindici minuti, indi lasciarle raffreddare nel loro sciroppo.


Versare un tuorlo in una piccola casseruola, unire gr 25 di zucchero e  con un cucchiaio di legno mescolare sino ad avere il tuorlo ben montato, unire allora tre cucchiaiate di marsala, amalgamandolo alla perfezione, porre il recipiente su fuoco bassissimo (od a bagnomaria) e, sempre mescolando, lasciarlo fino a che la crema sarà divenuta ben gonfia e ben montata, versarla allora in una terrina e lasciarla raffreddare.
Imburrare ora degli stampini per tartellette dalla forma desiderata, spolverizzarli con del pane grattugiato, indi  scuoterli per far cadere il pane in eccesso.
Con il mattarello stendere la pasta all'altezza di circa mezzo centimetro, poi foderare con essa gli stampini preparati. Rimpastare gli avanzi e con un tagliapasta dentellato avente il diametro degli stampini, ricavare tanti dischi quanti sono i recipienti preparati. Con dei foglietti di carta oleata ricoprire la pasta messa negli stampini, indi riempire gli stessi di fagioli secchi.  A lavoro ultimato accomodarli con i dischetti  su una placca da forno poi metterli in forno già caldo a 180 gradi per 25 minuti. A cottura ultimata levare la placca da forno, rimuovere i fagioli e carta, lasciare raffreddare la pasta, quindi levare con delicatezza dagli stampini.
Montare la panna, amalgamarla delicatamente alla crema per non smontarla e distribuirla sulle crostatine, livellarla bene, su questa mettere le mezze ciliege e su tutto posare il dischetto.  

Metterle su piatto da portata e servire.