martedì 29 novembre 2011

Esercizi spirituali e...cake pops!

Durante questa settimana, nella parrocchia di Granarolo, ovvero presso la chiesa di S.Vitale e Agricola, alle ore 6,30 per gli adulti e alle 7,30 per i ragazzi si tiene un piccolo segno collettivo come esercizio spirituale. E' molto suggestivo, si arriva con la chiesa totalmente spenta, ancora buio, si accende il cero e poi passandosi la luce si accendono le candele che ogni persona ha in mano, si canta e si procede verso l'altare dove don Stefano legge il brano del giorno del Vangelo, fa una piccolissima omelia e poi tutti al lavoro o a scuola, non prima di aver offerto la colazione ai presenti.
E' un modo molto carino per iniziare la giornata. Il tutto si ripete con i fanciulli, che per altro, sono più numerosi degli adulti. Al termine del loro incontro (gli incontri non durano più di 15 minuti), ai ragazzi viene disegnata una fiamma sulla mano che loro devono "mantenere accesa" per tutta la durata della settimana. Ieri sera mia figlia non si voleva lavare per non cancellarla. Devo dire che sono molto orgogliosi della propria fiamma.
L'arrivo in saletta per la colazione e la fiamma

il Don al lavoro
Ieri pomeriggio ho pensato di contribuire come potevo alla colazione (anche se devo dire è sempre ottima e abbondante, un compllimento alle signore che si rendono disponibili a prepararla!) e ho provato a fare i cake pops. Mi ci ero imbattuta parecchie volte girovagando in internet, certo non sono venuti belli come certi che ho visto, li ho preparati un poco in fretta, ma ho pensato che dato l'orario, nessuno si sarebbe soffermato sul loro aspetto estetico .-) 
La ricetta è molto non ricetta, però veloce e facile da farsi.


Cake pops

Ingredienti

per il pan di spagna

3 uova
110 gr zucchero
120 gr di farina
limone

per la bagna
100 gr burro
2 cucchiai di latte
1 cucchiaio cacao

per la glassa
cioccolato fondente
cioccolato bianco

Preparare il pan di spagna solito modo, montando bene le uova con lo zucchero finchè non scrive. Aggiungervi quindi qualche goccia di limone, la farina ed infornare. Quando cotto prendere il robot e tritare il tutto, io l'ho fatto da caldo è andato benisismo.  Prendere il burro, maneggiarlo un poco con le mani, e lavorarlo con un cucchiaio di cacao e il latte. Io ho messo anche questo nel robot da solo, poi ho aggiunto la polvere del pan di spagna e ho fatto amalgamare. L'ho messo in frigorifero per un'oretta poi ho formato le palline che ho poi versato nel cioccolato fuso a bagno maria. Tendono a fare qualche goccia, ma mettendole subito in frigorifero per 5 minuti circa, sono riuscita a schiacciare le gocce sotto oppure a rimuoverle senza troppi problemi. Ah ogni pallina l'ho infilata nello stuzzicadenti:-)! Tutto qui!

lunedì 28 novembre 2011

Topini...di cioccolato

in realtà si tratta di salame di cioccolato a cui ho voluto dare la forma, prima di salame monoporzione, poi, ho voluto riprovare a fare i topini che feci un anno per mio nipote, ma con una ricetta che diedero ad Eugenia in un corso e feci una grande fatica a tenerlo assemblato. Questa volta ho fatto la ricetta della mia mamma ed è andata moolto meglio.

Topini cioccolato

Ingredienti

200 gr biscotti
100 gr cioccolata in polvere
2 rossi d'uovo
100 gr zucchero
100 gr burro
1 bicchiere di liquore
monpariglia
liquirizia
smarties

Mescolare e formare i topini. Posizionarvi due palline di monpariglia per gli occhi ed un pezzettino di liquirizia come coda. Prendere degli smarties ed incastrarli a mò di orecchie facendo pressione nella pasta in modo che un poco si piantino. Mettere in frigorifero.

sabato 26 novembre 2011

Fesa di tacchino agli agrumi

Questa ricetta la mangiai la prima volta a casa dalla mia amica Tiziana, ogni tanto la rifaccio. Ora poi che iniziano ad esserci le arance, ho voluto proprio cucinarla, anche per cambiare aspetto al tacchino...-)

Fesa di tacchino agli agrumi

Ingredienti
(x 4 p.)
600 gr fesa di tacchino tagliata a fettine sottili
il succo di una arancia
il succo di un limone
70 gr burro
4-5 cucchiai di farina 00
2 dl di vino bianco
sale
Unire il succo di arancia e di limone in una ciotola e mescolarli.Battere leggermente le fettine di carne e passarle nella farina. Fare sciogliere il burro in una padella, adagiarvi le fettine e farle rosolare in maniera omogenea.Bagnarle con il vino, alzare la fiamma per farlo evaporare, salare, poi irrorare la carne con il succo d'arancia e di limone. Coprire il recipiente e proseguire la cottura per altri 25 minuti. Qualora la salsa dovesse restringersi troppo, aggiungere, durante la cottura, qualche cucchiaiata di acqua calda.
Disporre le fettine di fesa su un piatto da portata, leggermente sovrapposte, irrorarle con la salsa agli agrumi e servirle decorando con qualche fetta di arancia.


venerdì 25 novembre 2011

Treccia natalizia da appendere

In questi giorni ho avuto a casa la mia peste influenzata, quindi abbiamo dovuto trovare il modo per occupare il tempo e non rimanere davanti alla televisione. Abbiamo visto questa treccia su Country Dreams, il giornale gratuito online, e ci è piaciuta molto. Non abbiamo fatto i biscotti, perchè non sarebbero arrivati ad essere appesi, ma abbiamo fatto con quanto avevam a disposizione. Abbiamo messo a seccare delle fettine di mandarancio sulla stufa  a legna. Poi abbiamo preso della raffia e legata ad un capo sempre con la rafia
poi abbiamo diviso la sottostante rafia in tre e intrecciato e rilegato quindi all'altra estremità.
Nella prima superiore abbiamo messo un nastro e in fondo con la colla a caldo abbiamo attaccato due stecche di cannella, un anice stellato, una monpariglia argentata e poi  le due fettine di mandarino. Nulla di trascendentale ma è davvero simpatica veloce ed econimica.

giovedì 24 novembre 2011

Matteo Love Lego!

In realtà non credo sia amore, ma sia proprio un tutt'uno! Matteo è il mio nipote piccolo che ieri ha compiuto dieci anni. Gli ho domandato come voleva la torta e lui mi ha detto: con i lego! Poi gli ho fatto notare che l'avevamo fatta l'anno scorso, ma lui ha ribadito che ne facevamo una anche quest'anno, dove era il problema?
Quindi incomincio a girare su internet e sono sempre quelle, volta gira "prilla"...poi mi viene l'illuminazione : "i lego si costruiscono, così gli farò costruire anche la sua torta! E così è stato. Io ho preparato la "piattaforma" e lui, insieme alla mia peste, si è divertito ad assemblarla. Devo dire che magari non è proprio perfetta, ma la colpa non è sua, è che la mamma era preoccupata perchè tingevano le sedie con i coloranti alimentari e lo stressavano, la nonna gli faceva fretta perchè arrivavano gli ospiti e doveva sistemare...insomma ha dovuto fare questo capolavoro sotto stress e in fretta, quindi è già tanto che sia riuscito a fare questo!
Devo dire che si è divertito tanto, era soddisfatto e ...penso che questo conti di più che avere una torta uscita da un libro di pasticceria.
Speriamo solo che il prossimo anno, vari un pochino nel tema, magari mi chieda di fare un meccano.-)
Auguri Matteo!


Torta lego

Ingredienti

Pan di spagna al cioccolato

7 uova
280 gr zucchero
250 gr farina
30 gr cacao

Farcia

chantilly al cioccolato
1 uovo
1 cucchiaio zucchero
1/2 cucchiaio di farina
250 ml latte

250 gr panna da montare
1 vasetto di crema di nocciole N...

Bagna

acqua
zucchero
un caffè
cacao dolce

Montare le uova con lo zucchero finchè scrivono, aggiungere la farina e il cacao. Infornare a 160 gr per quaranta minuti circa, prova stecchino. Far raffreddare. Intanto preparare la crema chantilly. Quando fredda aggiungervi la panna montata e il cacao. Mettere in un tegamino 200 ml acqua, aggiungervi una mezza tazzina di caffè, 3 cucchiai di zucchero e 3 cucchiai di cacao, portare a bollore. Bagnare il pan di spagna tagliato a metà, farcirlo con la chantilly, richiuderlo e ribagnare la superficie. Decorare a piacere.
Per i mattoncini di lego ho fatto il solito riso soffiato ricoperto di fondente.

mercoledì 23 novembre 2011

Brazadéla ovvero ciambella con il buco!

Buona, genuina ottima da colazione o come fine pasto.Magari un poco svalutata dalle nuove mode, ma rimane sempre una ottima merenda.  
Una volta veniva servita nelle osterie, infatti il nome Brazadela, deriva dal fatto che veniva servita infilata nel braccio destro, e con il sinistro si serviva il vino. La prima ricetta è molto antica, risalente al 1250. Veniva fatta anche in occasioni speciali perché era un dolce sostanzioso. Questa ricetta è della mia nonna. 
Ne esistono diverse con innumerevoli variazioni.  Un dolce semplice ma molto buono. Ottima anche come merenda e si conserva a lungo.

CIAMBELLA CON IL BUCO NONNA ENRICHETTA  

Ingredienti

2 uova 
500 gr farina 
150 gr zucchero 
1/2 cucchiaio vaniglia 
5 gr bicarbonato 
15 gr cremore 
100 gr burro 
1/2 cucchiaio strutto 
1/2 bicchiere di latte 
odore limone grattugiato 
1 bicchierino anice 

(io non avevo il cremore, quindi ho omesso il bicarbonato e messo solo una bustina di lievito per
dolci)  Impastare il tutto, formare una specie di serpente e dare la forma a cerchio,avendo cura di lasciare spazio nel buco altrimenti si chiude in cottura (non tutte le ciambelle vengono con il buco:-)) Mettere su di una placca da forno e cuocere a 160 gradi per circa 30 minuti. 

lunedì 21 novembre 2011

Bicchierini polenta e mascarpone

Questi sono i bicchierini che ho preparato per la cena di sabato scorso,sono piaciuti moltissimo. Da tenere presente anche per buffet. Ho preparato la polenta al mattino, l'ho riscaldata nei bicchierini a bagno maria.

Bicchierini di polenta al mascarpone

Ingredienti

per la polenta
200 gr farina polenta
750 gr acqua
250 gr mascarpone
25 gr asiago
sale

per condirli
100 gr prosciutto Praga o speck cotto

Preparare la polenta nel solito modo, quando bolle l'acqua salata aggiungere la farina. Una volta cotta unire il mascarpone e l'asiago e rimescolare bene (se non si ha l'asiago va bene anche taleggio, parmiggiano, montasio). Riempire i bicchierini, io per non sporcarli ho usato un sac a poche. Prendere il prosciutto di Praga e tagliarlo a listarelle o a dadini a secondo dello spessore che si ha, metterlo in una padella con un filo di olio e farlo diventare croccantino. Adagiarlo nei bicchierini e servire.


domenica 20 novembre 2011

Cioccoshow 7 edizione

Ieri sera sono stata a visitare la settima edizione del Ciocoshow che si è tenuta a Bologna. Devo dire che per quanto riguarda il cioccolato sono rimasta molto delusa, ovvero, a parte il diniminuito numero di espositori, probabilmente dovuto alla crisi, quelli che c'erano proponevano tutti le stesse cose agli stessi prezzi, sembravano fatti in serie! una delusione! Capisco che nulla di nuovo sotto al sole, ma insomma! impegnarsi un attimo, non comperare le stesse attrezzature, affinare, ricercare qualcosa di nuovo, è di troppo impegno?
sei in una fiera espositiva!! Poi hanno la pretesa di venderli con prezzi artigianali, per forza nessuno compera...
Per fortuna  però, avevamo deciso di unirci alla manifestazione "Scuffia in camuffa" organizzata da Vitruvio. E' stata una esperienza carinissima. Ci hanno portato in giro per le strade di Bologna raccontandoci i "pettegolezzi" riguardanti le famiglie storiche di Bologna, come i Galluzzi, i Malvezzi...affiancati alla storia del luogo. La signora Onorina che ci ha illustrato con ironia il tutto è stata bravissima!! di un'espressività unica di una simpatia eccezionale! Una bella esperienza che non mancheremo di ripetere in altre occasioni.

Onorina ci riceve sotto la statua di Galvani dove non ha simpaticamente mancato di accennare al detto bolognese che è più facile che Galvani volti pagina che..., modo di dire per spiegare che una cosa è difficile da farsi e da accadere. Ci ha raccontato di quanto, l'esclusiva Galleria Cavour di oggi, salotto buono della città e si sviluppa nel corpo di palazzo Sassoli, già Pietramellara, era il primo e attivissimo bordello ufficiale di Bologna e dove le strade erano talmente strette che una di essa era stata nominata "via del buco di culo di ragno". Il viaggio è poi proseguito dentro la corte Galluzzi, dove si trova l'ononima torre. I Galluzzi furono una importante famiglia guelfa di Bologna. Rolandino Galluzzi fu console della città per tre volte nel XII secolo.Sostenitori fedelissimi del papato, più volte si scontrarono ferocemente con le famiglie ghibelline, in particolare con i Carbonesi. I Galluzzi furono anche protagonisti di una stori d'amore , quando una giovane della famiglia si innamorò di un rampollo degli odiati Carbonesi, sposandolo in segreto. Quando i fratelli della ragazza scoprirono il fatto li uccisero entrambi, simulando anche il suicidio della sorella, che fu trovata impiccata.
La serata è proseguita con altre tappe tutte interessanti, sulla Majani, fino a terminare sull'attico di un hotel che ci hanno regalato un meraviglioso panorama del centro storico, nonostante la nebbia.
La nascita della torre degli Asinelli. Asinelli era orfano e gli era stato dato questo nome perchè conduceva gli asini.


la splendida panoramica, peccato non aver avuto la mia macchina reflex!!si vede il retro di S. Petronio e di fianco le due torri.
Una bella serata!

sabato 19 novembre 2011

Galaverna: Natale quando arriva arriva

Che sropresa questa mattina! Poco fa era ancora buio, giornata con nebbia, poi pian piano si è fatto giorno e...sembra proprio Natale! il mio abete è addobbato con luci e festoni! La galaverna!
La nebbia non porta solo problemi alla circolazione, ma quando ghiaccia regala al paesaggio splendidi decori di ghiaccio delicati come il cristallo.
Rimango sempre a bocca aperta davanti a questo fenomeno. Ho fatto alcune foto, faccio parlare loro!

mercoledì 16 novembre 2011

Sformatini tricolore

Per questi sformatini mi sono ispirata ad una ricetta pubblicata dalla Granarolo, poi però intanto che li facevo mi sono accorta che non avevo tutti gli ingredienti, quindi ho ovviato con quello che avevo. Sono risultati sofficissimi e squisiti!
 L'unica cosa è che con gli ingredienti che avevo preparato ho rischiato di non riuscire a farne uno a testa, la prossima volta raddoppierò le dosi.

Sformatini tricolore

Ingredienti

400 g di patate pesate lessate
60 g di spinaci lessati
140 g di polpa di zucca cotta in forno
60 gr mascarpone
2 uova extra fresche Granarolo
50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
10 g di burro Granarolo
sale e pepe

Lessare gli spinaci, strizzarli  molto bene gli spinaci e frullarli..Passare nello schiacciapatate le patate e frullare la zucca.Lavorare il mascarpone, le ova, il parmiggiano il sale e aggiungere alle patate mescolando con cura.
Dividere il composto in 3 parti nelle quantità seguenti: una parte di 300 g, una di 250 g e una di 150 g.
alla parte di 250 g unire gli spinaci. Alla parte di 150 g aggiungere la zucca. Lasciare neutra l’ultima parte
Ungere con poco burro gli stampini, poi infarinarli. Distribuire sul fondo degli stampini il purè di zucca e livellare la superficie.Versare poi il purè di spinaci e livellare di nuovo la superficie.Cmpletare distribuendo il purè neutro.Infornare gli sformatini a 180° per 22/25 minuti. Sfornare e dopo 10 minuti sformare delicata-mente le preparazioni.

martedì 15 novembre 2011

Strudel Gisella Mancini

Questa ricetta di Gisella l'ho presa da Il cortile delle Matte. Fino ad oggi avevo sempre fatto lo strudel di Sergio Salomoni, poi ho voluto provare anche questa ricetta...Gisella è una garanzia anche lei, quindi perchè non farlo? E come mi aspettavo, anche questo è risultato delizioso, al punto che ne ho sfornati due e uno è stato mangiato la sera stessa.
Buono!!

Strudel alla vecchia maniera   
Ingredienti

Pasta: 
 farina 300 g 
uova 1 
acqua tiepida 100 g 
olio extrav. di oliva, ma leggero, 2 cucchiai (ma volendo, anche olio mais o di riso) 
un pizzico di sale 

Ripieno: 
mele 1 Kg/1,200 Kg (possibilmente renette) 
zucchero 150 g 
cannella in polvere 1 cucchiaino colmo 
uvetta 100 g 
pinoli 100 g (volendo, si possono unire anche noci a pezzetti) 
burro 100 g 
pane grattugiato fine 80 g 
succo di limone 
zucchero a velo per guarnire.  
Impastare bene gli ingredienti della pasta fino a farne un impasto omogeneo ed elastico; formare una palla,
avvolgerla nella pellicola e metterla su un piattino dentro una pentola calda, chiusa col coperchio (favorisce
il lavoro del matterello) 
Preparare il ripieno sbucciando e tagliando a fettine le mele; spruzzarle col succo del limone, unire zucchero,
uvetta, pinoli e cannella. 
Rosolare in una padellina il pane grattugiato con 80 g di burro (il rimanente, fuso, andrà spennellato sui
bordi della pasta prima di chiudere lo strudel). 
Stendere la pasta (per comodità io la divido in 2 parti e ci ricavo due strudel: più semplice stendere) su un
canovaccio infarinato, tirandola sottile (si deve vedere la trama del canovaccio); aiutarsi anche con le
nocche delle mani, passate sotto la pasta e tirandola, sempre con le nocche (le dita potrebbero stracciarla).
Cospargere la pasta col pane grattugiato, e poi col ripieno, lasciando liberi i bordi che andranno spennellati
col burro fuso, Arrotolare aiutati dal canovaccio e far scivolare su una teglia imburrata o su carta da forno.
Se si vuole, spennellare con tuorlo d’uovo battuto con un cucchiaio di latte; infornare a 180° per circa
un’ora. ( a doratura) Servire tiepido o a temperatura ambiente cosparso di zucchero a velo. 

 

lunedì 14 novembre 2011

Tagliatelle di castagne con pancetta


Anche questa ricetta è tratta dalla pubblicazione dell'Accademia Italiana della Cucina delegazioni di Bologna San Luca. Mi ha tentato subito, perchè sento sempre parlare la zia di mio marito che decanta come era buona la minestra con le castagne, quindi mi sono buttata. Devo dire che siamo rimasti tutti piacevolmenti sorpresi. La pasta ha questo leggero dolciastro che si sposa degnamente con il condimento. E' stata la mia prima volta ma non sarà l'ultima. Fra parentesi metto le quantità che ho utilizzato io.

Tagliatelle di castagne con pancetta e pecorino

Ingredienti
(x 4 p.)

200 gr farina bianca
120 gr di farina castagne
3 uova

per il condimento

50 gr porro
150 gr pancetta (250 gr)
100 gr pecorino stagionato
un bicchiere di vino bianco
pepe
olio d'oliva

Mescolare le due farine con le uova e farne una sfoglia, che tirete con il mattarello, facendo attenzione perchè tende a rompersi. Tagliarla poi a strisce larghe circa un centimetro.
Soffriggere il porro tritato in un po' di olio, aggiungete gr 100 pancetta tagliata a dadini piccolissimi ed il bicchiere di vino; fate cuocere il tutto a fuoco vivo, per qualche minuto.
Tagliare la restante pancetta a listarelle sottili e fatela rosolare in padella all'ultimo momento, in modo che diventi croccante e tenetela da parte.
Cuocete le tagliatelle, fatele saltare in padella con il sugo di pancetta già preparato, unite poi il pepe e il pecorino grattugiato. Disponete poi nei piatti, aggiungendovi sopra le listarelle di pancetta croccante.





domenica 13 novembre 2011

Pane di San Petronio

La ricetta del pane di San Petronio  è quella solennemente decretata dall'Accademia italiana della Cucina di Bologna Delegazione di Bologna San Luca...ci metto più a scrivere che a farla:-)
Si tratta praticamente di una crescenta, è un buon pane, saporito. Metto la ricetta e poi le mie specifiche.

Pane di San Petronio

Ingredienti
(per due pani da 300 gr cadauno)

400 gr di farina 00
20 gr lievito di birra
40 gr burro
un cucchiaio olio di oliva
un cucchiaio di panna o due di latte
una tazza grande di acqua calda
(non superare i 200 ml!)
100 gr prosciutto crudo di Parma
60 gr parmiggiano reggiano

Iniziare mescolando con una forchetta la farina, il sale, gr 20 di burro, il latte o la panna, l'olio e il lievito di birra stemperato con cura in una tazza di acqua calda (ma non troppo per non compromettere la lievitazione) . Io ho usato una tazza da caffèlatte che conteneva 400 ml di acqua e ho dovuto impastare la doppia dose della ricetta.Quindi consiglio di fermarsi la massimo  a 200 ml.. Impastare velocemente con le mani tutti gli ingredienti, fino a formare una palla liscia e omogenea sulla cui superficie incidere un taglio profondo a croce con un coltello e fare lievitare per un'ora coperto.
Lavorare di nuovo la pasta che avrà raddoppiato il suo volume e farla riposare altri 15 minuti.
Successivamente lavorare ancora una volta la pasta con le mani e dividerla in due parti uguali che si stenderanno in due dischi ovali.
Sull'intera superficie di ogni disco mettere delle scaglie di parmiggiano
su cui stendere le fette di prosciutto crudo e coprire il tutto con altre scaglie di parmiggiano


e qua e là qualche fiocchetto di burro. Arrotolare il disco di pasta così farcita
e chiuderlo ad anello unendo le due estremità. Con un coltello, infine, incidere due o tre tagli profondi a croce sulla superficie, che si spargerà di parmiggiano grattugiato e fiocchetti di burro. Far riposare ancora mezz'ora, prima di infornare a 180 gradi per 30 minuti circa.


Amici a cena: Bologna mon amour!

Ieri sera ho avuto degli amici a cena. Ero molto indecisa sulle preparazioni, poi mi è capitato in mano il libro delle ricette depositate presso la Camera di Commercio di Bologna e ho iniziato ad assemblare qualche cosa, così ho dato un tono quasi esclusivamente bolognese al tutto, con qualche incursione dalle regioni limitrofe:-), in fondo abbiamo festeggiato il 150° dell'Unità Nazionale no?
Mi pare abbiano gradito,o per carineria o perchè in effetti gli è piaciuto hanno mangiato:-)
Ho iniziato con un antipasto composto da bicchierini di polenta
poi ho proseguito con tagliatelle di castagne

spiedini di carpaccio e sformatini tricolore

vitello trifolato alla bolognese


pomodori gratin e per finire strudel


il tutto accompagnato con il pane di San Petronio

ora pian piano posto le ricette...

sabato 12 novembre 2011

Coscette con sorpresa!


Che sorpresa hanno? che non sono coscette bensi ali!.-) Le ho cucinate e servite ai ragazzi che avevo a cena e si sono leccati le dita!
"COSCETTE DI POLLO"

Ingredienti

1 kg di ali di pollo pulite dalla pelle e tagliate nelle giunture
200 gr prosciutto cotto
100 gr parmiggiano grattugiato
pane grattugiato
uovo
sale
strutto per friggere

Tritare il prosciutto cotto fine, rimescolarlo al parmiggiano grattugiato. Intingere le alette nel miscuglio, poi passarle nell'uovo e nel pan grattato. Mettere in una larga padella lo strutto, quando caldo posarvi le alette a fuoco moderato, altrimenti si anneriscono esternamente e non cuociono internamente. Portare a cottura, ovvero finchè avranno un bel colore dorato.
Servire caldissime.
Buon appetito!

venerdì 11 novembre 2011

Il re della tavola: l'uovo!

Ieri sera apro il frigorifero e mi accorgo che non ho scongelato la cena...panico! poi guardo, osservo e per fortuna non mi mancano mai le uova e un pezzo di prosciutto. Così decico di fare questo piatto, che ci piace talmente, da litigarcelo:-). Per fortuna non avevo tante uova, altrimenti chissà che impennata di colesterolo ci saremmo fatti.
E' tanto semplice, quanto appetitoso.

Ho preso una pirofilina mono porzione, ho posizionato sul fondo due fettine di prosciutto crudo, poi gli ho sgusciato un uovo.Messo in forno a 160 gradi per 10/15 minuti. Nel frattempo ho apparecchiato e ...in men che non si dica li abbiamo divorati!
 

giovedì 10 novembre 2011

Ritorno al passato: riso nel latte

Tutta colpa di Rosetta!! Scherzo, scrivo così perchè so che mi legge, altrimenti la ringrazierei:-)!
Qualche giorno fa leggevo di quanto aveva scritto, sulle mondine, sul riso e su questo piatto che una volta si usava fare. In un attimo mi ha riportato nella mia cucina  (mia per me è la mia prima e unica casa che mi è rimasta nel cuore, forse perchè lì vi ho trascorso la mia infanzia,), con il neon acceso, la mamma che cuce e io e mia sorella intorno al tavolo che lo mangiavamo. Ed era festa!
Un piatto economico, che suppliva alla cena (solitamente veniva servito alla sera), ma che a noi bambini piaceva molto. In verità non so se a mia sorella piacesse, aveva sempre da ridire su tutto:-), però non ricordo di aver mai finito la sua porzione...devo fare mente locale-)
Così ho voluto rifarlo, io me lo sono proprio gustato! dico io, perchè mio marito ha iniziato a dire che lui lo mangiava ma lo faceva sentire ammalato, perchè in casa sua era il tipico piatto che veniva dato quando uno non stava bene. Però gli ho fatto notare che loro facevano la versione salata, mentre in casa mia è sempre stata dolce. Mia figlia ne ha mangiato un pò, dicendo che era buono, però..."mamma questa una cena?"
bè...fra i due litiganti il terzo gode e  infatti...me lo sono pappato tutto io !! CHE BUONO!! mi vedevo con i codini (n.d.r. era la mia acconciatura da piccola) intanto che lo mangiavo!!
Era proprio uno dei miei piatti preferiti insieme al pancotto e alle polpette dell'Edda!:-)
Vi metto l'esecuzione, anche se è di una facilità quasi offensiva.

Riso nel latte

Ingredienti

riso
latte
zucchero

Mettere a cuocere il riso nel latte, direttamente, senza che prima abbia preso il bollore. Portarlo quasi a cottura e aggiungere due cucchiai di zucchero. Finirlo di cuocere e mangiarlo: è squisito sia caldo che freddo!!

mercoledì 9 novembre 2011

Gelatina di menta

Ho visto fare questa gelatina su "Il Gambero Rosso" nel programma "le conserve di Camilla" e ho voluto provarla. Un profumo incredibile si è sparso per la casa. Peccato non avere più tanta menta da poterne rifare. I tempi sono indicativi, comunque all'incirca occorrono due orette.

Gelatina di mele

Ingredienti

1 kg mele
zucchero
menta
acqua

Pulire le mele, affettarle

e metterle sul fuoco con 1,5 l di acqua, finché non si saranno disfatte.


Passarle al setaccio e raccogliere il succo.


Aggiungere al succo una quantità di zucchero pari al suo peso, mettere il composto sul fuoco


e portare a cottura mescolando continuamente. Nel frattempo mettere la menta in 250 ml di acqua bollente e lasciare un'ora in infusione. Unire l'infuso alla gelatina aggiungendo le foglie di menta,



 terminare la cottura e invasare a caldo. 

martedì 8 novembre 2011

Cuore porta forbici

Ho visto questo porta forbici su Country Dream una rivista libera online, mi è piaciuto subito. Domenica per distrarmi un po' ho voluto provare a farlo. Se non fosse che nel frattempo mi è arrivato un sacco di gente in casa, mi sarebbe venuto meglio, però come prototipo non è male.
Portaforbici a forma di cuore

occorrente

2 quadrati di stoffa cm 20 uguali
2 quadrati di stoffa cm 20 uguali per fodera interna
bottoni
nastro
ovatta

Prendere la stoffa e metterla diritto contro diritto e tagliare la sagoma di cuore, avendo cura di fare due segni che indichino l'apertura in altro da non cucire per inserire l'ovatta.






quindi procedere alla cucitura del cuore unendo la stoffa alla fodera, avendo sempre l'accorgimento di segnare anche le tacche che segnano l’apertura del cuore. Riempire con l'ovatta poi cucire i lembi lasciati aperto avendo cura di inserire un nastro per chiudere. Unire poi le due metà del cuore imbottito con punti nascosti. Decorare a piacere.