lunedì 31 gennaio 2011

Pancarrè o pane inglese

Era tanto che non lo facevo, mi ricordavo fosse buono e infatti lo è! L'unica cosa, mangiato dopo due o tre giorni si sbriciola facilmente, però devo dire che erano rimaste due fettine, e l'errore l'ho fatto io a tenere il panetto intero. Se avessi tagliato subito tutte le fette avrei ovviato all'inconveniente.
Buon appetito!

Pane inglese o pan carrè

200 gr acqua calda
20 gr zucchero
15 gr burro
200 gr latte
25 gr lievito birra
1 uovo
10 gr sale fino
400 gr farina 00
400 gr farina manitoba

Mescolare insieme lo zucchero con l'acqua e il burro. poi aggiungere il latte con il lievito di birra sciolto dentro e fare lievitare 30 minuti. Dopo questa lievitazione aggiungere l'uovo, il sale e le farine e far lievitare fino a raggiungere il doppio del suo volume. Rompere la lievitazione e mettere l'impsto nelgi stampi (con metà dose ho fatto uno stampo da plumcake) e far lievitare nuovamente fino al raddoppio. Cuocere l'impasto lievitato a 220 gradi per circa 30 minuti in forno, mettendo una ciotolina di acqua sul fondo del forno per non fare seccare il pane. Togliere il pane e metterlo a raffreddare su una griglia. Affettare.

domenica 30 gennaio 2011

Torta zebrata

Questa ricetta di torta la presi da Coquinaria. La ricetta è di Rita Mezzini. Ne ho provate diverse, ma questa e quella di Pinella, sono quelle che mi piacciono di più. La faccio spesso quando vengono le amiche di mia figlia e gradiscono sempre la merenda.
E' semplice da fare e buona!

Torta di ricotta zebrata (zebra-kasekuchen)

Ingredienti per la frolla

300g di farina
125g di burro o margarina
50 g di zucchero (io ne ho messi 80g)
1 uovo grande
1 cucchiaino di lievito in polvere
scorza di limone
Ingredienti per il ripieno
125g di burro o margarina a temp ambiente
5 uova
750g di ricotta cremosa o Quark.
250g di zucchero
una busta di preparato per budino alla vaniglia
½ cucchiaio di cacao in polvere
Con gli ingredienti suddetti preparare una frolla e metterla a riposare in frigo per almeno 1 ora. Nel frattempo preparare il ripieno lavorando prima il burro e la ricotta a crema poi aggiungere lo zucchero,la busta di preparato (passarla al colino se risulta grumosa) ed infine le uova una alla volta fino ad ottenere una crema fine ed abbastanza liquida. Se dovessero formarsi dei grumi,passare la crema attraverso un colino a maglie fini. Mettere in un’altra ciotola ¼ circa dell’impasto ed aggiungere il cacao. Se vi dovesse sembrare poco scura,aggiungete altro cacao,ma poco per volta, perché si rischia che la crema diventi dura ( se dovesse succedere aggiungere altro un po’ di latte) . Con la frolla rivestire una teglia di 24-26cm di diametro creando dei bordi che coprano circa i 2/3 dell’altezza. Ora viene la parte divertente, per ottenere l’effetto zebrato dovete versare nel centro della teglia le due creme in modo alternato ( si versa un cucchiaio sopra l’altro senza toccare, la crema espandendodi crea i vari cerchi concentrici di colore alternato) Io ho messo un cucchiaio di crema gialla e poi una di crema scura fino a finire le due creme,però ho ottenuto uno zebrato troppo stretto.La prossima volta credo che farò tre cucchiai di crema gialla ed uno di crema scura! Cuocere 60 minuti  a 175°C Si cuoce tutto insieme pasta e ripieno

sabato 29 gennaio 2011

Giorni della Merla

Questo disegno l'ho scaricato da midisegni, mi sembra molto carino per introdurre la leggenda dei giorni della merla, credo nota a tutti, ma  che riporto per chi non la conoscesse.
 I cosiddetti giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di Gennaio (29, 30 e 31), che sarebbero i tre giorni più freddi dell'anno.
Il  nome deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1° febbraio, tutti neri a causa della fuliggine . Da quel giorno tutti i merli furono neri.
Un'altra leggenda nota soprattutto nel reggiano, dice che il mese di gennaio aveva solo 28 giorni. Verso la fine di gennaio una coppia di merli decisero di andare al palazzo del mese più freddo dell'anno per dirgli, ora che il suo tempo era finito, cosa pensavano di lui. Arrivati davanti a Gennaio, la merla incominciò a urlargli contro e finì con il dirgli: "ma tanto il tuo tempo è finito e noi possiamo dimenticarci di te". Dopo che i merli andarono via Gennaio, che se l'era presa, convinse il suo vicino di casa Febbraio a dargli i suoi primi tre giorni, è così che, da allora, Gennaio conta 31 giorni e Febbraio 28. Avuti i tre giorni, Gennaio gliela mise tutta ma proprio tutta per far diventare quei tre giorni parecchio freddi. I poveri merli, che fino ad allora avevano le piume bianche, non se l'aspettavano e per scampare al grande freddo non poterono fare altro che ripararsi nei camini delle case, quando dopo tre giorni, ai primi di febbraio, vennero fuori avevano tutte le piume nere e grige scure. Da allora Gennaio ha 31 giorni, Febbraio 28, i merli sono neri e gli ultimi tre giorni di gennaio sono i più freddi di tutto l'anno.
Un tempo i contadini guardavano le condizioni del tempo nei tre giorni della merla e secondo il tempo che faceva, stilavano le previsioni del tempo per i mesi di gennaio, febbraio, marzo. Per eşempio se il 29 era molto freddo e con il sole, anche gennaio, che era già passato,era stato per buona parte con dei giorni freddi ma con il sole, se il 30 pioveva ma era un pò più caldo, anche buona parte del mese di febbraio sarebbe piovuto ma stato un pò più caldo.

venerdì 28 gennaio 2011

Patate buone!


Queste patate le ho viste sul blog di Lidiya, le ho provate, sono semplicissime, veloci e davvero ottime! peccato averne fatte poche, ma credo che se anche fossero state di più non ci sarebbero bastate ugualmente. A proposito se non piace l'aglio non farle!

Patate al forno con aglio

Ingredienti

4 patate medie
50 gr pane grattugiato
2 spicchi aglio
30 gr burro
sale

Pulire le patate e tagliarle in quattro spicchi. Fondere il burro, spremere l'aglio nel pane e unirvi il burro.
Passare le patate nel pane e posarle su di una teglia per forno. Passare in forno per 30-40 minuti.
Buon appetito!

giovedì 27 gennaio 2011

27 Gennaio Auschwitz - Giornata della memoria

Riporto quanto scritto su "la Stampa" dell'anno scorso, mi sembra molto chiaro ed esaustivo.
"Istituito dieci anni fa(11 oggi), il Giorno della Memoria si celebra il 27 gennaio perché in questa data le Forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Al di là di quel cancello, oltre la scritta «Arbeit macht frei» (Il lavoro rende liberi), apparve l’inferno. E il mondo vide allora per la prima volta da vicino quel che era successo, conobbe lo sterminio in tutta la sua realtà. Il Giorno della Memoria non è una mobilitazione collettiva per una solidarietà ormai inutile. È piuttosto, un atto di riconoscimento di questa storia: come se tutti, quest’oggi, ci affacciassimo dei cancelli di Auschwitz, a riconoscervi il male che è stato.
Che cosa è, che cosa rappresenta Auschwitz?Auschwitz è il nome tedesco di Oswiecin, una cittadina situata nel sud della Polonia. Qui, a partire dalla metà del 1940, funzionò il più grande campo di sterminio di quella sofisticata «macchina» tedesca denominata «soluzione finale del problema ebraico». Auschwitz era una vera e propria metropoli della morte, composta da diversi campi - come Birkenau e Monowitz - ed estesa per chilometri. C’erano camere a gas e forni crematori, ma anche baracche dove i prigionieri lavoravano e soffrivano prima di venire avviati alla morte. Gli ebrei arrivavano in treni merci e, fatti scendere sulla cosiddetta «Judenrampe» (la rampa dei giudei) subivano una immediata selezione, che li portava quasi tutti direttamente alle «docce» (così i nazisti chiamavano le camere a gas). Solo ad Auschwitz sono stati uccisi quasi un milione e mezzo di ebrei.

Con il termine Shoah  che cosa si definisce?
Shoah è una parola ebraica che significa «catastrofe», e ha sostituito il termine «olocausto» usato in precedenza per definire lo sterminio nazista, perché con il suo richiamo al sacrificio biblico, esso dava implicitamente un senso a questo evento e alla morte, invece insensata e incomprensibile, di sei milioni di persone. La Shoah è il frutto di un progetto d’eliminazione di massa che non ha precedenti, né paralleli: nel gennaio del 1942 la conferenza di Wansee approva il piano di «soluzione finale» del cosiddetto problema ebraico, che prevede l’estinzione di questo popolo dalla faccia della terra. Lo sterminio degli ebrei non ha una motivazione territoriale, non è determinato da ragioni espansionistiche o da una per quanto deviata strategia politica. È deciso sulla base del fatto che il popolo ebraico non merita di vivere. È una forma di razzismo radicale che vuole rendere il mondo «Judenfrei» («ripulito» dagli ebrei).

Perché ricordare e commemorare?
Il Giorno della Memoria non vuole misconoscere gli altri genocidi di cui l'umanità è stata capace, né sostenere un’assai poco ambita «superiorità» del dolore ebraico. Non è infatti, un omaggio alle vittime, ma una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo è stato capace di questo. Non è la pietà per i morti ad animarlo, ma la consapevolezza di quel che è accaduto. Che non deve più accadere, ma che in un passato ancora molto vicino a noi, nella civile e illuminata Europa, milioni di persone hanno permesso che accadesse
. "

Crema di nocciole

Non sarà identica a quella più famosa che conosciamo tutti, però sfido ad assaggiarla ad occhi chiusi chi crede che non lo sia. E' venuta fino a casa mia la mia amica Carla (ognuno ha gli amici che si merita, lo dico sempre io:-), e mi ha detto...te la faccio e mi dici come è. Cosa vuoi che risponda, di no? Però con occhio un pò furbetto la guardavo e la osservavo, e dentro di me dicevo...seeee figurati cosa salterà fuori:-). E invece...ancora migliore della industriale, in quanto fatta da sè! E brava Carletta! Quando vuoi io sono qui!!

Crema di nocciole
(Carla Nanni)

Ingredienti
1 scatola di latte condensato (ca 400 gr)
1/2 vasetto di pasta di nocciole (ca 90 gr)

50 gr. cioccolato fondente max al 60% di cacao

Riscaldare il latte condensato senza farlo bollire
  il cioccolato tritato

fare sciogliere
e aggiungere la pasta di nocciole
. Far sciogliere bene il tutto .Ora andrebbe messo tutto il composto in un frullatore e frullare per qualche minuto, io preferisco farlo con una frusta a mano, altrimenti metà crema la perdi nel bicchiere e nelle lame
Invasare e mangiare. Se piace aggiungere una bustina di caffè liofilizzato.

mercoledì 26 gennaio 2011

Macedonia simpatica

In realtà la macedonia è quella tradizionale, ma la decorazione è simpaticissima. E' Irene, la ragazzina che mi ha decorato la ciotola, ed è stata bravissima. Occorrono due banane e due ciliege candite. La spiegazione si intuisce guardando la foto, è veloce e di sicuro effetto. E' proprio il caso di dire"largo ai giovani"!

martedì 25 gennaio 2011

Delle calende non me ne curo purchè a San Paolo non faccia scuro

Oggi San Paolo e qui sereno!! Quindi le previsioni che ho segnato sul calendario si avverano!!Ecco quanto riportato da un mio vecchio libro sulle tradizioni bolognesi
"25 gennaio. Conversione di San Paolo, detto "san Pevel dai seggn", dei segni, perchè la situazione e le variazioni di questa giornata rivelano l'andamento di tutto l'anno. Oltre a ciò, si coglie l'occasione per fare il punto dei primi 24 giorni dell'anno per fare pronostici (fer al calender), attribuendo ad ogni giorno dall'1 al 12 e inversamente dal 24 al 13 valenze per i singoli mesi (in tal modo il 12 e il 13 pronosticano dicembre, il 2 e il 23 febbraio). Alla base del pronostico c'è il principio
Beli el calender brott al mais (calende chiare, mese torbido): ma se il 25 è nuvoloso, rivoluziona tutte le previsioni: Se San Pevel va scur, dl calander an m'in cur. Se l'aria è rossa, quel giorno, la pioggia dominerà per tutto l'anno.
Sempre in questo giorno le donne riprovano a saggiare il futuro: la sera precedente pongono fuori dalla finestra un catino o una scodella piena d'acqua. La notte gelerà e l'analisi dei disegni visibili nel ghiaccio consiglierà pronostici lieti o tristi. Se somigliano ad una sporta sarà povertà, se a uno sgabello, matrimonio; se a una borsa, ricchezza"



Avremo quindi:
Gennaio nuvolo la prima quindicina sole la second
Febbraio con la prima quindicina brutta la seconda bel tempo
Marzo bel tempo tutto il mese
Aprile variabile la prima quindicina, brutta la seconda
Maggio non bello
Giugno nuvolo la prima metà sereno umido la seconda (qui era nebbia, bisogna vedere come va interpretata:-)
Luglio sereno e umido (nebbia come sopra)
Agosto sereno la prima quindicina meno bello la seconda
Settembre sereno umido
Ottobre Pioggia la prima quindicina, umida la seconda
Novembre variabile la prima quindicina serena la seconda
Dicembre Umida la prima la seconda sereno

In casa di Aldrovandi (cugina di mio marito:-)) si usa fare così:

CALAMBAR

Il calambar si fa il 24 Dicembtre sera dopo cena e senza aver sparecchiato la tavola.
Si prende una cipolla media e la si taglia a metà poi si prendono le foglie interne (cercando di non romperle)  ce ne vogliono 12 , una per ogni mese dell’anno poi si sistemano sul tavolo e ci si mette dentro un pizzico di sale grosso poi si prende un foglietto e gli si scrive dentro Gennaio poi si mette sotto alla prima foglia di cipolla poi si dice a voce indicando le foglie successive il resto dei mesi.
La mattina di natale si guarda dentro alle foglie di cipolla se il sale si è sciolto o è rimasto integro o parzialmente asciolto.
Si prende il calendario dell’anno successivo e poi si scrive es: nella foglia di Gennaio il sale non si è sciolto per cui si scriverà nella pagina di Gennaio asciutto e così via
Poi il 25 Gennaio San Paolo si guarda che tempo fa, se è bel tempo il calambar funzionerà se invece è brutto tempo le previsioni non saranno valide.
Quest anno il 25 gennaio era bello per cui il nostro calambar dice:

GENNAIO - asciutto
FEBBRAIO - asciutto
MARZO - asciutto
APRILE - asciutto
MAGGIO - asciutto
GIUGNO – molto bagnato
LUGLIO - asciutto
AGOSTO - asciutto
SETTEMBRE - asciutto
OTTOBRE - molto bagnato
NOVEMBRE - molto bagnato
DICEMBRE - molto bagnato







Caramelle salate


Chi non ha mai sentito parlare delle famosissime quanto ottime caramelle di Sabrina Delfanti? a dire il vero io ne ho sempre sentito parlare, ma se le ho volute assaggiare ho dovuto farmele:-).  Sono davvero all'altezza della loro fama, anche se non voglio abbondare con gli elogi altrimenti poi Sabrina si vanta troppo:-)
Per chi non le conoscesse posto la ricetta.


Caramelle salate
 con queste quantitò ne vengono circa 250

Impasto:
500 gr di farina 0
2 cucchiai di olio d’oliva
1 uovo non troppo grande
sale
220 ml acqua.

Farcitura:
700 g di salsiccia a nastro (luganega)
semi di finocchio

Mettere la farina sulla spianatoia e fare la fontana, al centro rompere l’uovo, aggiungere l’olio, il sale e l’acqua per l’impasto (circa 220 ml) e battere leggermente con una forchetta, poi procedere come un normale impasto. La consistenza finale deve essere di una pasta maneggevole e setosa, una via di mezzo tra una pasta lievitata e della pasta per tagliatelle.
Avvolgere nella pellicola o metterla in un angolo della spianatoia coperta con una ciotola e lasciare
riposare per almeno mezz’ora. Intanto spellare la salsiccia e impastare con i semi di finocchio e formare delle palline grandi poco più di una nocciola.
Trascorso il tempo stendere la pasta con il matterello o con la tirasfoglia, io non le faccio sottilissime
perché mi piace sentire anche la pasta, diciamo che con la macchina si tira fino al buco nr. 4
Tagliare con la rotella dentellate dei quadrati da 7×7 (misura a occhio), mettere al centro una pallina di salsiccia e ripiegare sopra i due lembi opposti e gli altri due arrotolarli per far la forma della
caramella. Una volta pronte cuocere al forno per 12 minuti a 190°.
NOTE:
- la farcitura può variare,  io le ho fatte con la salsiccia perché sono decisamente le più golose, ma ci
sono tante varianti:
- taleggio e gorgonzola piccante mescolati insieme, con cubetti di pera e noci tritate grossolanamente
- ricotta lavorata con provolone piccante, pomodori secchi tritati e timo
- ricotta lavorata con pecorino sardo, fave e menta
- robiola e scamorza con pancetta affumicata
Volendo si possono preparare prima e congelarle crude o cotte come si preferisce, eviterei di
congelare cotte le caramelle con formaggio filante perchè una volta cotto quando lo si riscaldi non
rimane più la stessa consistenza, per il resto non ci sono problemi.

lunedì 24 gennaio 2011

Radicchio rosso di Verona


Ultimamente il radicchio va molto in casa mia, io l'adoro. Quando si tratta poi del trevigiano e del veronese non ne parliamo. Ma anche quelli da taglio di campo mi piacciono molto. Questa ricetta me l'ha passata sempre Cinzia, la cugina di mio marito, la quale mi raccontava delle "verdure" che mangiano in casa sua.
Su questo potremmo sindacare, perchè chiamarla verdura mi sembra mooolto azzardato, io direi che è un ottimo secondo piatto...però ognuno ha le proprie convinzioni:-)
Vi passo la ricetta, squisita, veloce e di sicuro risultato. Ovviamente ognuno potrà personalizzarla con i propri gusti.
A proposito: tanti auguri Cinzia, rimetti la testa a posto!:-)

 
Radicchi rosso di Verona in padella
(Forcinzia63)

 per 2 persone:

1 radicchio rosso di Verona
100 g di cipolla affettata e rosolata in poco olio
100 g di prosciutto crudo
100 g di formaggio fontina o taleggio o emmental

Tagliare in due per il lungo il radicchio e farlo grigliare in una padella anti aderente senza aggiungere olio.
Farcire il radicchio fra le foglie con la cipolla, il prosciutto e il formaggio, sistemare poi i due mezzi radicchi farciti in una padella e coprire con un coperchio (io li ho tolti dalla padella, messi su di un piatto, farciti e risistemati nella padella iniziale) e fare cuocere per dicei minuti fino a che il formaggio non si è fuso e quindi servire.

domenica 23 gennaio 2011

S.Antonio - celebrazioni

Con oggi si è chiusa la settimana dedicata agli eventi di Sant'Antonio. Ieri sera si è tenuta la abituale festa organizzata da  l'Associazione Gruppo della Stadura del Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio, anche quest'anno con grande partecipazione da parte degli associati e non. Una piacevole serata tenuta a Funo di Argelato, dove si è mangiato, ballato, cantato tutti in compagnia, sempre con un occhio alla tradizione  e alle usanze contadine. Vi posto alcuni momenti tra i più significativi della festa. Sopra è l'immagine di Sant'Antonio, da un signore che , mi perdonerà, non ricordo il nome..-( Poi la stadura con appeso i salumi tradizionali della zona, prosciutto, salame, pancetta, ricavati dall'"investitura del maiale" che tradizionalmente viene fatta agli inizi di gennaio dai contadini della campagna bolognese (ovviamente il prosciutto e il salame esposti erano  già stagionati)



il gioco: "indovinare cosa era questo attrezzo". Era un attrezzo che serviva a tagliare l'erba nei canali.


Il complesso bandistico di Riola che hanno allietato la serata, insieme al coro de "I Bruschi" e alle"Mondine di Bentivoglio". Hanno suonato gli Inni di apertura della festa, varie canzoni popolari e persino ballato. Complimenti!
I bruschi
l'attestato consegnato agli organizzatori delle tavolate storiche, anche questi opere uniche.
e poi ovviamente ci abbiamo messo del nostro: non potevamo solo ballare e cantare, dovevamo pure reintegrare le energie con qualcosa, quindi al via le danze con: lasagne della zia Franca
crescenta ai ciccioli accompagnata da porchetta, prosciutto, salame, pancetta
le mie tigelline
poi siccome siamo a dieta un pò di sana verdura dell'orto

dolci vari fra i quali questa buonissima torta all'ananas

e i dolci tipici di S.Antonio, i sabadoni!

Veniamo ad oggi. Stamattina benedizione e distribuzione dei panini di S. Antonio a messa a Viadagola.
La bellissima (per me lo è) chiesa di Viadagola" SS. Vittore e Giorgio"

i panini pronti per la benedizione ai piedi della statua di S. Antonio
la benedizione al termine della funzione religiosa


e la distribuzione ai fedeli


Bellissime queste tradizioni, un pò impegnative da mantenere .-)  ma molto belle !

sabato 22 gennaio 2011

Pupazzino di neve


Di questo antipasto devo confessarvi tutta la verità. L'ho visto navigando in internet, ed avendo ospiti, ho deciso di farlo....però....però non mi tentavo ada assaggiarlo! sì era carino, si presentava bene, faceva un figurone ma sul lato del gusto mi lasciava molto perplessa. Se non chè, seduti a tavola gli ospiti hanno iniziato a mangiare e a dire che era strepitoso.. Li ho guardati con un attimo di sospetto, poi ho pensato: "o è talmente cattivo che mi prendono in giro, oppure è buono.." A denti stretti mi sono decisa ad addentarlo e con mia grande sorpresa avevano ragione. Mai e poi mai avrei pensato che gli ingredienti si sposassero così bene tra di loro. Lo rifarò sicuramente appena ne avrò l'occasione.

Pupazzino di neve

Ingredienti

1 patata ( a persona)
1 cucchiaiata di insalata russa
1 funghetto sott'olio
un pomodorino rosso
una ciliegina di mozzarella
spinaci
parmiggiano grattugiato
una fettina di salmone
sale

Lessare la patata, poi ritagliare la parte sotto in modo che possa stare in piedi. Scavare leggermente l'interno della patata dal lato che appoggia sul piatto e inserire un cucchiaino di insalata russa e adagiarlo sul piatto. Nel frattempo pulire e bollire gli spinaci, scolarli bene. Prendere una mozzarellina e fissarla con un pezzetto di stecchino alla patata. Sopra adagiarvi il pomodorino tagliato a metà, sgocciolato e salato. Posizionare la fettina di salmone tra la mozzarella e la patata, in modo da coprire la giuntura e farla sembrare una sciarpa. Prendere il funghetto e fissare anche quello sulla "pancia" del pupazzo con uno stuzzicadente. Una mezz'ora prima di servire l'antipasto, mettere in padella gli spinaci, fargli tirare l'acqua che fanno, salarli e aggiungere una quantità di parmiggiano abbondante, in modo che anche quando cotto, rimanga ben visibile da sembrare neve sul prato. In alternativa utilizzare mozzarella o formaggio fondente.
Buon appetito!

venerdì 21 gennaio 2011

Presina abito


Queste presine avrei voluto utilizzarle per Natale, ma a causa di tutti gli impegni che avevo, sono riuscita a finire solo un abitino, ed esporne uno solo mi dava tanta tristezza...così ieri mi sono messa al lavoro e gli ho fatto la sua copia. Bè vorràa dire che saranno nuove per il prossimo Natale. Sono molto carine e semplici da fare e rallegrano molto la cucina. Ho utilizzato l'uncinetto 1,25 seguendo lo schema sotto stante che ho trovato su internet. Buon lavoro!



questo schema riguarda la parte sopra dell'abito


questo la gonna

per appendere la presina ho lavorato 20 catenelle sopra alle quali ho fatto un punto basso fermato sulla spalla dell'abito.


giovedì 20 gennaio 2011

Cardi in umido con salsiccia

Questa è una ricetta non ricetta antica; quando rimanevano dei cardi, prima che diventassero brutti da buttare, si lessavano con qualche goccia di limone, si facevano scolare bene, poi si cuocevano insieme a della salsicca (ma nulla vieta di sostituire con polpette o carne di gallina, lesso...) e vi si ricavava un piatto squisito, quasi da festa. La preparazione è molto semplice, l'unica cosa, come quasi tutti i piatti di una volta, richiede una cottura lenta e prolungata.

CARDI IN UMIDO CON SALSICCIA

Ingredienti

cardi
salsiccia
olio
aglio
prezzemolo (se piace)
latte
passato di pomodoro
sale

Bollire i cardi in acqua acidulata con limone, farli ben scolare. Mettere a soffriggere uno spicchio di aglio con il prezzemolo, aggiungere i cardi. Farli andare per una decina di minuti e aggiungere la salsiccia. Farla ben rosoloare.
Quando è colorita, aggiungere un bicchiere di latte e un cucchiaio di conserva di pomodoro. Fare cuocere piano, coperto per 30-40 minuti, finchè il sughino non si addensa.
Buon appetito!

mercoledì 19 gennaio 2011

Patate allo speck


Anche questa ricetta è sempre di Rosetta, tratto dal suo splendido blog. Cosa dire? Fatte ieri sera e anche queste fulminate! un successone, facili, veloci e bellissime anche da servire ad una cena con amici!
Graziee!!
 
Patale svedesi allo speck
per 4 persone
 
Ingredienti

8 patate uguali
4 bustine di “fogliette” di speck
(si trovano al supermercato e sono molto indicate per questa preparazione).
2 spicchi di aglio (sbucciato e tagliato in 4)
rametti di rosmarino
8 funghi secchi rinvenuti
pepe
olio o burro
carta stagnola

Tagliare le patate con sotto uno spiedino (io ho usato due coltelli), in modo da non tagliare fino in fondo e separare le fettine.
 
Sfogliarle leggermente e appoggiare ogni patata su pezzi di carta stagnola sufficiente per chiudere a pacchetto ogni patata.

Fra una fetta di patata e l’altra, inserire una foglietta di specke pepare.
In ogni pacchetto inserire 1 pezzetto di aglio, 3 aghetti di rosmarino e 1 fungo secco rinvenuto in acqua calda.
Condire con fiocchetti di burro o con un filino di olio.

Chiudere la carta stagnola a pacchetto e infornare a forno preriscaldato 200/220° per 30/45 minuti (dipende dal forno e dalla grandezza delle patate).

martedì 18 gennaio 2011

Pasticcio di trevisana

Cosa posso dire di questa ricetta? cosa volete che vi dica? che è speciale per due motivi. La prima è che mio marito ha mangiato i radicchi senza scartarli e vi assicuro che non è da lui, la seconda che l'ha mangiata anche mia madre ha fatto il bis e ha detto che erano proprio buoni che detto da lei che trova sempre difetti...
La ricetta l'ho presa dal blod di Rosetta, Il fogolar, e devo dire che ho sempre avuto stima di Rosy, ma ora che mi sforna anche qeuste cosine così...quasi quasi la propongo for President!!
Brava brava Rosetta!! bene passo alla ricetta altrimenti la pasta si raffredda:-) (fra parentesi metto le mie modifiche per mancanza di ingredienti)
Mandi!
Pasticcio di trevigianaper 6 persone

Ingredienti1 lt di bechamella fatta con farina di riso
 (ho fatto mezzo litro di besciamella normale)
½ kg di pasta rigatoni
(paccheri)
½ cipolla tritata
1 spicchio di aglio tritato
150 g pancetta affumicata tagliata a dadini
circa 2 cespi di trevisana
sale e pepe q.b.
olio e burro q.b.
formaggio montasio grattugiato
(taleggio)

Cuocere la pasta in abbondante acqua salata.In una teglia che contenga bene la pasta, sciogliere il burro con l’olio, e soffriggere l’aglio con la cipolla e la pancetta.Attenti al sale, aggiungerlo solo se necessario e pepare generosamente.Appena inizia a prendere colore, unire la trevisana tritata grossolanamente a coltello.
Spegnere, versare insieme la bechamella e mescolare accuratamente.
Scolare la pasta cotta, unirla nella teglia con il sugo e la bechamella.

Spolverare con una generosa dose di formaggio grattugiato, mescolare e infornare a 200°, finchè si forma una leggera crosticina in superficie.