mercoledì 20 settembre 2023

La domenica dell'agricoltore, anno 3 n. 28 pag 3


 La recente smentita, altrettanto energica quanto opportuna, data dallo  stesso  Uficio Stampa del Capo del Governo alla intervista concessa da un membro del Comitato Permanente del grano, secondo cui sarebbe e prevedibile un raccolto di settanta milioni di quintali di frumento, diceva testualmente che di vittoria si può parlare quando la si stringe nel pugno. Veramente questo è lo stile fascista a cui Musolini ci  ha abituato  o meglio, va abituando gli italiani dandone personalmente, come sempre, il primo e più luminoso esempio. La vittoria della lira è stata proclamata d'improvviso, dal Duce,  quasi di sorpresa, senza suon di fanfara, sbandieramenti e scampanii, quando nessuno, tranne i Suoi più diretti collaboratori, riteneva che potesse essre cosi grandiosa e imminente. La vittoria del grano è una meta forse più vicina di quanto generalmente si crede e più radiosa di quanto lo immagina la massa degli italiani. Ma non è ancora una realtà.

Un raccolto di 70 milioni di quintali, come quello preannunciato con giovanile esuberanza e intempestivo entusiasmo, sarebbe un magnifico successo e un sicuro prodromo di vittoria, per un'annata non del tutto favorevole alla coltivazione del grano. Si tenga presente (ciò che molti italiani dalla memoria labile dimenticano troppo facilmente o volentieri fingono di non ricordare) che nel 1917 e nel, 1920 siamo scesi a 38 milioni di quintali, che la produzione annua media non tocca i 50 milioni e il massimo prodotto ottenuto prima dell'inizio della battaglia del grano, in un'annata eccezionalmente favorevole, è stato di 65 milioni, mentre il fabbisogno nazionale non supera i 75.

Invece di importare venticinque milioni di quintali di grano dall'estero per un valore di 3000 milioni di lire basterebbe a noi acquistare cinque milioni di quintali per un complesso di 600 milioni di lire. Verrebbero cosi risparmiati circa due miliardi e mezzo di cui beneficerebbero non solo gli agricoltori ma si può ben dire

tutti gli italiani. Sarebbe questo un grande risultato di cui Mussolini Belluzzo potrebbero ben andar fieri non soltanto di fronte agli italiani ma anche al cospetto del mondo intero. L'ansiosa e legittima impazienza degli agricoltori di conoscere le prospettive del raccolto è il segno della loro appassionata speranza di offrire, coi frutti delle proprie fatiche, il meritato premio del Duce  della battaglia del grano: la Vittoria. Se di vittoria non si deve oggi parlare si può tuttavia constatare che l’esercito degli agricoltori e dei contadini italiani marca compatto, guidato da condottieri infallibili e da uno Stato Maggiore di tecnici esperti, verso la vittoria, deeciso a ottenerla a qualunque costo, presto o tardi, ma piena e assoluta.

Crto un nuovo balzo in avanti si farà. Verrà sicuramente superata la media, sarà superata la media, sarà superata la produzione dell’anno scorso ed è a sperare che sarà pure superata la produzione massima sinora ottenuta. Si toccheranno i 70 milioni di quintali? Una risposta sarebbe prematura e, non solo per gli effetti di natura psicologica che può avere sulle masse ma anche per l’influenza che sicuramente eserciterebbe sul mercato granario,  per lo meno inopportuna. L’ultima parola, ormai, è alle trebbiatrici: esse solo possono e debbono dirci tutta le verità. Il Duce ascolta, nelle notti insonni, il  loro canto ed esse non mentiranno a Lui che ha dato tante e così eloquenti prove agli agricoltori italiani del Suo amore per la terra e del Suo affetto sincero e profondo per coloro che ha chiamato “ forze fondamentali, in guerra e in pace, delle fortune della Patria”, i Suoi fratelli nella grande fatica.

MARIO FERRAGUTI

 La settimana agricola del Duce e dell’on. Belluzzo

Il capo del Governo ha avuto un lungo colloquio col Ministro dell’Economia Nazionale, on. Belluzzo, il quale gli ha riferito su varie questioni interessanti l’agricoltura in generale e in particolare sull’andamento dei raccolti. In proposito il Ministro ha successivamente comunicato alcune interessanti notizie: da esse si rileva che dappertutto i lavori agricoli hanno avuto ed hanno corso con piena alacrità, nell’atmosfera di operosa fiducia che il Regime ha saputo creare in ogni campo della produzione nazionale. Le autorevoli comunicazioni del Ministro dell’Economia Nazionale, aggiungono che “i rurali hanno seguito il comandamento del Duce, prodigando le cure consigliate dalla tecnica”.

Un altro colloquio il Capo del governo ha avuto con il Direttore dell’Istituto Centrale di Statistica, prof. Corrado Gitti, il quale lo ha informato del favore che l’Istituto stesso svolge e delle istruzioni impartite per un severo censimento del grano trebbiato. Ciò secondo la precisa volontà del Duce che, come già informammo, diede tassative istruzioni ai Prefetti per una scrupolosa osservanza alle disposizioni circa la denunzia della trebbiatura. Il colloquio in parola è una conferma chiara che la denunzia del grano trebbiato ha uno scopo esclusivamente statistico senza alcuna mira fiscale.

In forma solenne, in tutta Italia si sono insediati il 17 corrente i Consigli provinciali dell’Economia, nuova originale istituzione del Regime, che costituisce anche un importantissimo esperimento dell’ordinamento corporativo.

All’atto dell’insediamento è stato letto un messaggio del duce. E’ molto significativo, in esso, la parte in cui accenna ai compiti dei nuovi organi, di fronte ai problemi della agricoltura: “Nella raccolta e nella elaborazione degli elementi d’indagine – ha ammonito Mussolini – la terra e il sottoterra vanno con speciale attenzione esaminate affinchè per ogni qualità ed ubicazione di terreno siano indicate le culture più adatte ed i mezzi tecnici ed economici per incrementarle”.

Il Capo del Governo ebbe in omaggio, tempo addietro da un agricoltore molisano, il signor Francesco De’ Vaira, podestà di Montenero Bisaccia, un appezzamento di 30 ettari, del valore di circa 300 mila lire, per la creazione di una tenuta modello che servisse di esempio agli agricoltori del Mezzogiorno. Benchè si trattasse, secondo la volontà dell’offerente, di un dono personale al Duce, questi ha destinata la tenuta all’Opera Nazionale Combattenti la quale ha già redatto un piano di lavori di trasformazioni e di miglioramenti fondiari.

Il Ministro Belluzzo ha, con recente circolare, impartito precise istruzioni circa il funzionamento amministrativo delle Cattedre Ambulanti, specie per quello che riguarda i servizi inerenti all’insegnamento professionale dei contadini e alla “Battaglia del Grano” ed ha pertanto disposto periodiche e frequenti ispezioni alle Cattedre stesse.


lunedì 18 settembre 2023

La domenica dell'agricoltore


 Mi sono imbattuta casualmente in queste riviste, come al solito io rimango totalmente affascinata da queste, non potevo non farle mie . Purtroppo il tempo non risparmia nemmeno loro e proprio per non disperdere quanto riportato che  è sempre un tesoro ricordare come eravamo e come erano gli eventi, ho deciso di trascrivere quanto riportato nelle pagine essendo ormai difficoltoso leggere i caratteri ormai usurati dal tempo. Pian piano cercherò di trascrivere questi fascicoli. Inizio dal primo che risale all'8 luglio 1928.

Pagina 2:

In Italia
Il Duce si è recato in volo da Roma a Ravenna. Di qui, in automobile ha raggiunto Forli e, dopo una breve sosta in famiglia, Mussolini è tornato a Ravenna di dove è ripartito in volo per Gorizia dove è atterrato al campo di Merna.
Il Primo Ministro ha visitato i locali e ha passato in rassegna le squadriglie, quindi si è recato sul monte Fortin, alla destra dell'Isonzo.
Alla presenza del Prime Ministro si è svolta una interessante manovra sulla carta con immediate osservazioni critiche degli Istruttori del corso. A manovra ultimala, Mussolini ha rivolto agli ufficiali un discorso di compiacimento e di elogio.
Nel pomeriggio il Capo del Governo si è recale a compiere una visita di omaggio al Cimitero di Redipuglia, dove ha deposto un mazzo di fiori, apponendo quindi la firma sul registro. All’uscita dal Cimitero dell’11° bersaglieri. Sulla via del ritorno, a Gradisca, l’on. Mussolini ha visitato la caserma del 17° fanteria e ha passato in rivista le truppe del reggimento. Nel rivolgere la parola a queste truppe egli ha ripetuto il proprio compiacimento già espresso anche ai bersaglieri dell’11° per il bel comportamento dei giovani soldati e per la disciplina dei reparti. Quindi, l’on. Mussolini si è recato al Calvario del Podgora dove erano riuniti gli ufficiali del terzo anno della Scuola di guerra. Il Capo del Governo ha assistito all’impostazione della manovra finale coi quadri sul terreno. 
Arnaldo Mussolini, direttore del Popolo d’Italia, fondatore del nostro giornale, ha ripreso il suo posto di lavoro a Milano, dopo la degenza all’ospedale di Cesena per curare la ferita riportata nello scontro automobilistico in Romagna. La notizia, appena sparsasi nella metropoli lombarda, ha provocato una grandiosa e commovente manifestazione di affetto ad Arnaldo Mussolini da parte del Fascismo e delle autorità milanesi. Impossibile citare qui sia pure i nomi delle principali personalità che si sono  recate al Popolo d’Italia per rendere omaggio ad Arnaldo Mussolini. Con a capo il segretario federale Mario Giampaoli, diremo solo che era rappresentata tutta Milano. Giampaoli ha espresso al direttore del Popolo d’Italia tutto l’amore e tutta la gioia del Fascismo milanese per il suo ritorno al suo altissimo posto; Arnaldo Mussolini ha risposto con nobili parole salutate alla fine da una calorosissima e fervida manifestazione dei  convenuti, tra i quali era la Redazione del Popolo d’Italia al completo guidata dal redattore capo comm. Sandro Giuliani.
Il nucleo di quattro apparecchi “R.O.1” che al comando del maggiore Ritossi era partito in volo dall’Italia diretto in Somalia, è giunto oggi felicemente a Mogadiscio, sua definitiva destinazione, dopo aver compiuto ieri la tappa Nairobi-Giumbo.
La circolazione monetaria alla fine di maggio si ragguagliava a 17 miliardi e 443 milioni di lire, di cui 17 miliardi e 105 milioni di lire costituiti dai biglietti emessi dalla Banca d'Italia e 338 milioni di lire formati dai biglietti emessi dallo Stato. Tali cifre significano che la massa dei segni monetari ha assunto questa posizione: è diminuita di 4 miliardi e 557 milioni di lire in confronto al massimo raggiunto finora, il 31 dicembre 1920, nella cifra di 22 miliardi di lire; è diventata il minimo che siasi toccato dopo il massimo ora indicato: è diminuita di un miliardo e 578 milioni di lire in confronto alla stessa epoca dell'anno passato; è diminuita di un miliardo e 522 milioni di lire dall'inizio dell'esercizio in corso; è diminuita di 80 milioni di lire nell'ultimo mese.
Il prof. ing. G. Arturo Crocco, ordina- rio di teoria e costruzione dei dirigibili alla R. Scuola d'ingegneria aeronautica di Roma, è stato iscritto nella R. Aeronautica col grado di tenente generale del Genio aeronautico, e con successivo decreto ministeriale del 27 giugno, è stato richiamato in servizio e incaricato delle funzioni di direttore generale delle costruzioni e degli approvvigionamenti.
Il card.Giovanni Tacci è morto a Roma. Era nato a Mogliano nel 1863. A 32 anni fu nominato vescovo di Città della Pieve, dove rimase fino al 1905, anno in cui fu inviato da Papa Pio X a Costantinopoli in qualità di delegato apostolico. Dopo due anni di permanenza in Turchia, fu designato alla nunziatura apostolica del Belgio. Quando scoppiò la guerra e il Belgio fu invaso, mons. Tacci mostrò, nella difficile circostanza, energia di carattere e forza d’animo. Nel 1916, resosi vacante l’ufficio di maggiordomo, il Papa Benedetto XV chiamò a Roma mons. Tacci e gli affidò la importantissima carica che tenne fin quando, nel giugno 1921, fu nominato cardinale.
Nel mondo
S.E. Balbo e dodici velivoli sono partiti dall’Aerodromo di Centocelle per Londra per portare il saluto dell’aeronautica italiana a quella inglese e per assistere alle grandi manifestazioni aeree che annualmente si svolgono nel vasto aerodromo londinese di Hendon. Gli apparecchi erano al comando del gen. Vincenzo Lombard.
Ecco i nomi degli ufficiali partecipanti al “raid”: colonnelli Domenico Bolognesi, Ernesto Coop, Ercole Ercole.  Tenenti colonnelli: Gennaro  Tedeschini- Lalli, Mario Aimone- Cat, Pietro Pinna, Rino Corso- Fouhier, Ferruccio Ranza. Maggiori: Roberto Lordi, Egisto Perini, Paride Sacchi, Sabato Martelli-Castaldi, Amedeo Mecozzi. Capitani: Osvaldo Baldi, Vincenzo Brak Papa, Federico Guazzetti,  Ettore Orlando, Giuseppe Gaeta, Viero Menghi, Emilio Liberati, Giordano Bruno Granzarolo, Ezio Guerra, Tenenti: Mario Porru – Locci, Fausto Cecconi. Dei 12  apparecchi,  6 sono “A. 120” e 6 “R.22”.
Dopo una navigazione resa difficile dalle avversità atmosferiche i velivoli italiani sono giunti a Londra. Due apparecchi, che per leggere avarie avevano dovuto atterrare lungo il tragitto, sono giunti il giorno seguente all’aerodromo di Horn Church.
Il brillantissimo volo è stato altamente elogiato dalla stampa inglese.
Sulla caduta del dirigibile “Italia” il gen. Nobile ha dato i seguenti particolari: “la navicella del motore poppiero, dove trovavasi il motorista-capo Vincenzo Pomella, urtò per prima sui ghiacci. Nell’urto  il motorista perì per commozione generale e il suo corpo rimase a breve distanza dal luogo dove andò in frantumi la cambina di comando. Ebbe in seguito onorata sepoltura.
Il dirigibile, dopo il distacco della navicella, andò alla deriva in direzione 110°. Poco dopo venne notato non lontano, a una distanza di circa 10 chilometri, una colonna non grande di fumo, forse dovuta all’incendio di un serbatoio di olio o di benzina caduto dall’aeronave”.
Un antifascista omicida è stato condannato a otto anni di carcere a Parigi. Si tratta di certo Pietro Musini, che il 25 novembre scorso uccideva a coltellate tal Bartolazzi, italiano.
Il Musini fu arrestato solo il 14  febbraio scorso e dichiarò di avere ucciso il Bartolazzi perché provocato. Ma l’atto d’accusa fa notare che il Bertolazzi usciva tranquillamente dal suo domicilio e venne affrontato fulmineamente dal Musini; e per altre contraddizioni ha ammesso la premeditazione nel delitto.
Ventidue morti e quarantasette  feriti si deplorano in Inghilterra a causa di una terribile sciagura ferroviaria. Il treno di piacere che nella mattinata aveva condotto da Newcastle e Scarborough, città balneare, varie centinaiadi gitanti, in gran parte donne e bambini, era ripartito per Newcastle alle 20,55. Il convoglio si componeva di dieci carrozze stracariche di passeggeri, molti dei quali non avendo trovato posto a sedere, erano in piedi nei corridoi. Quando il treno arrivò alla stazione di Darlington un treno merci stava uscendo da un binario morto e si avviava su quello di corsa per partire quindi in direzione di York. Lo scontro è stato di una violenza spaventosa. Il merci procedeva lentamente,  ma lo speciale correva a 80 chilometri  all’ora; la sua locomotiva ha avuto  tutta la parte anteriore fracassata e si è rovesciato su un fianco. Quello del merci non ha riportato invece che lievi danni