domenica 3 dicembre 2023

Biscotti Sacher


 Prima domenica di Avvento, festeggiamo l'accensione della candela della speranza con questi dolcetti che altro non sono che ottimi biscottini fragranti al cacao a forma di occhio di bue con all'interno confettura di albicocche che ricordano la sacher torte. Veloci da fare, ottimi da gustare.Buon Avvento


Biscotti sacher


Ingredienti

per la frolla

200 gr farina oo
25 gr cacao 25 gr fecola 75 gr zucchero a velo 5 gr lievito per dolci 130 gr burro 2 tuorli vaniglia


per farcire
marmellata di albicocca


Preparare la frolla, con un taglia biscotti fare le forme e disporre su una teglia coperta con carta da forno. Cuocere a 170 gradi per 15 minuti circa. Accoppiare i biscotti con la marmellata.








sabato 2 dicembre 2023

Biscotti salate alle olive



Questa è una ricetta che ho scaricato da internet, non ricordo se dal forum di Cucina Italiana o su un gruppo di facebook, mi dispiace per l'autore, perchè non l'ho riportato. E' molto buona, veloce, sicuramente da tenere cara. Riporto quanto riportato.

"Una ricettina del corso di pasticceria salata che ho seguito la scorsa settimana. Sfiziosi e golosi come le ciliege. Li mettete sul tavolo e in un batter d'occhio sono già spariti. Una frolla montata molto lavorabile, sia con sac a poche che nella sparabiscotti."


Biscottini alle olive

Ingredienti

325 gr burro a pomata
250 gr farina debole
160 gr di uova intere
120 gr di grana grattugiato
120 gr di fecola di patate
80 gr farina di mandorle
10 gr di sale

Montare il burro con il sale, la farina di mandorle e il grana, aggiungere le uova a filo ed infine le farine delicatamente. Trasferire il composto in un sac a poche o nella sparabiscotti e formare i biscotti.
Decorarli con frutta secca, sesamo, semi di papavero, olive, capperi, paprika o quello che preferite. Cuocere in forno a 180° per circa 15//20  minuti


 

domenica 26 novembre 2023

Cristo Re


 Oggi mi sono fatta un regalo senza organizzarlo. E' accaduto ed io l'ho molto apprezzato. Sono andata a visitare la "mia" chiesa dove ho fatto tutti i sacramenti da bambina, Cristo Re. Quale giorno migliore coincidente proprio con la festività. Mi ha fatto proprio molto piacere. Ho tanti ricordi legato a questo luogo, alcuni più belli altri meno. La sera tornando a piedi da scuola, le Caterina De Vigri, mi fermavo sempre a fare almeno un segno della croce, cosa davvero trasgressiva per la mia infanzia; allora la mia famiglia non poteva proprio dirsi una famiglia cattolica, ma io provavo questa attrazione. Durante il catechismo cantavamo in coro tutti noi bambini, eravamo davvero in tanti, negli anni 60 siamo nati in tanti. Ricordo con dispiacere una suora (allora c'erano e gestivano l'asilo a fianco della chiesa)  si recò proprio da me, che ero un puntino in mezzo a tanti, a chiedermi di muovere solo la bocca e far finta di cantare. Potrei disquisire per ore su questa affermazione, sorvolo. Ricordo la gioia della festa legata alla prima Comunione, dove mi sentivo una diva nel mio abito bianco confezionato rigorosamente in casa da mia mamma, e la paura che accompagnò la celebrazione della Santa Cresima. Ero terrorizzata; a digiuno totale perchè non si poteva mangiare, ci avevano raccontato che ci avrebbe fatto un buco in fronte il Vescovo e unti con olio. Non chiedetemi il perchè di questa cosa, ma cosi fu. E certo non eravamo propriamente molto svegli, ma vero è che non potevamo nemmeno informarci su internet...La gioia , le domiche che andavo a messa, di acquistare a fine messa famiglia Cristiana, leggevo e ci giocavo ritagliando le figurine per settimane. I film nel cinema di fianco la domenica pomeriggio.. Fatto sta che comunque provo sempre una gran gioia quando posso visitarla e una forte emozione. 



mercoledì 25 ottobre 2023

Zucchine ripiene


 Questo piatto è stata una sorpresa. Sinceramente, intanto che lo provavo, ero tentata di buttare tutto, non mi rassicurava per nulla. Invece erano buonissime. Quelle rimaste le ho servite a mio marito, che ha sempre qualcosa da ridire, invece mi ha chiesto se ce ne erano ancora. Alla fine con 4 zucchine sono riuscita a servire tutto il buffet. Come si dice dalle nostre parti, fa parata :-). Si preparano in anticipo e si possono anche congelare una volta cotte.

Zucchine ripiene

Ingredienti

5 zucchine rotone (io ho utlizzato le verdi lunghe scure)
2 scatolette grandi di tonno sott'olio
1 uovo
4 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato
pane grattato
olio e uno spicchio di aglio grande

Svuotare le zucchine, mettere l'interno delle zucchine nel mixer, aggiungere uno spicchio di aglio e tritare finemente. Mettere sul fuoco una casseruola con un po' di olio sul fondo, versarvi l'interno delle zucchine tritate e lasciare cuocere per dieci minuti circa., aggiungendo il sale e mescolando di tanto in tanto.Fuori dal fuoco aggiungere il tonno sgocciolato e schiacciato bene con una forchetta, poi mettere l'uovo, il parmigiano e mescolare bene. Riempire le zucchine con questo preparato, tagliarle a tocchetti, e cospargerle di pane grattato. Cuocere in forno a 180 gradi per circa mezz'ora. Gustare tiepide o anche fredde,

martedì 24 ottobre 2023

Polpette e bocconcini di scamorza


 
Questi sono altri due piatti tanto semplici quanto scenografici e apprezzati che ho presentato sempre al buffet di laurea.

Il primo sono le polpette al sesamo con l'aggiunta di una foglia di basilico e una farfalla di pasta cotta molto al dente, nella seconda foto invece sono palline di scamorza affumicata con sopra patà di olive e un pomodorino. Questi sono i piatti che hanno riscosso maggior successo, nel senso che sono stati terminati prima degli altri, perchè come ho già detto, tutto è piaciuto tantissimo.

domenica 22 ottobre 2023

Tronchetti di salsiccia


Proseguo con i piatti che ho preparato per la festa di laurea. Sono tutti piatti che sono stati spolverati e apprezzati dai ragazzi in un batti baleno. Sono rimasta proprio soddisfatta del mio operato


Tronchetti di salsiccia

Ingredienti

un rotolo di pasta sfoglia
salsiccia luganica
aghi di rosmarino
poco latte
a piacere semi di sesamo

Accendere il forno a 180 gradi. Foderare una teglia con carta forno. Rimuovere con delicatezza la pelle della salsiccia. e appoggiarla sul bordo della pasta sfoglia, sbriciiolarvi sopra del rosmarino e arrotolare. Tagliare e ricavare dei dischetti  alti come si preferisce.  Proseguire per tuta la pasta. Posizionarli sulla teglia e infornare. Prima di infornare pennellare con il latte e se piace cospargere di sesamo. Cottura circa 20 minuti fino a doratura. Ottimi caldi,, buoni buoni anche freddi.

sabato 21 ottobre 2023

Tramezzini


Questi tramezzini in foto orrenda, li ho fatti per la festa di laurea di mio nipote. avrebbero dovuto essere a forma di fiore, ma pensando che era un ragazzo e anche per motivo di tempo, ho optato per la forma quadrata. Li hanno divorati.

Riporto le creme con cui ho farcito:

Crema gialla: tuorlo d'uovo, maionese, curry

crema verde: ricotta pesto

crema albicocca: salmone affumicato ricotta

crema beige: tonno e maionese

La cosa importante è trovare degli accostamenti giusti, con colori cangianti e salse dal sapore deciso.Non schiacciare le fette di pane con il mattarello, rimangono più soffici.

venerdì 20 ottobre 2023

Pane con pomodori secchi e olive


Ho trovato questa ricetta su facebook nel gruppo delle ricette napoletane, mi ha incuriosito, l'ho rifatto e devo dire che oltre che veloce e senza impasto, è davvero buono. Lo rifarò sicuramente. Inizialmente mi ero spaventata perchè era una bella pagnotta grandicella, ma alla fine della cena non erano rimaste nemmeno le briciole.  Buono buono.

 Pane con pomodori secchi e olive

Ingredienti

500  gr farina
400 ml acqua
11 g sale
1 cucchiaio olio extravergine d’oliva
15 g lievito di birra fresco (o 5 g di lievito secco attivo)
80 g olive verdi (denocciolate)
60 g pomodori secchi sott’olio

Per preparare il pane alle olive e pomodori secchi, potete utilizzare sia il lievito secco attivo che quello di birra fresco.Nel primo caso unite il lievito alla farina e poi aggiungete l’acqua. Se invece utilizzate il lievito di birra fresco seguite il procedimento indicato qui di seguito. 
Iniziate raccogliendo l’acqua a temperatura ambiente in una ciotola, dopo di chè scioglietevi all’interno il lievito di birra fresco. Aggiungete poi. poca per volta, la farina e impastate con una forchetta o una spatola fino a che l’acqua non avrà incorporata tutta la farina. Lasciate riposare per 10 minuti l’impasto. Aggiungete poi il sale e l’olio e impastate nuovamente fino al completo assorbimento. A questo punto aggiungete anche i pomodori secchi tagliati a pezzetti e le olive verdi denocciolate tagliate a rondelle e, con una spatola, lavorate l’impasto in modo che le olive e i pomodori si distribuiscano uniformemente all’interno.Coprite la ciotola con la pellicola alimentare e lasciate lievitare fino al raddoppio ( i tempi dipendono anche dalla temperatura esterna in estate basteranno 2 ore). Una volta lievitato, trasferite l’impasto del vostro pane alle olive e pomodori secchi su una spianatoia infarinata. Aiutandovi con un tarocco effettuate una piega a tre dell’impasto e chiudete bene i bordi fino ad ottenere un filone.Trasferitelo su una teglia leggermente infarinata, infarinate anche la superficie e infornate il pane in forno statico preriscaldato a 220°C per 35-40 minuti. Una volta sfornato lasciatelo raffreddare su una gratella prima di affettarlo e servirlo in tavola 


giovedì 19 ottobre 2023

Panini per hamburger

 

Questo splendido panino l'ho ottenuto seguendo una ricetta di Giuseppe Marras. Come al solito, le sue ricette sono strepitose, chiare, infallibili. Ho ottenuto un pane  morbido, profumato, gustoso. Di quelli che non abbiamo mangiato, ne ho congelati una parte e una parte li abbiamo consumati il giorno dopo. Erano leggermente meno soffici ma ancora ottimi. Ho impastato a mano. L'autore indica che ne escono 18/19panini da circa 100/105 grammi


Pane per Hamburger 


1000 grammi di  farina W 260/280
500 grammi di latte 
140 grammi zucchero 
170 grammi burro 
20 grammi di sale 
25 grammi lievito di birra fresco
3 uova intere medie
Mix da spennellare 1 tuorlo e 50 ml latte 
Semi di sesamo distribuire sopra i panini 

Planetaria con il gancio. 
Inizio con intiepidire ( max 28/30 gradi) il latte dove sciolgo lo zucchero il burro e il lievito
Mettere la farina in planetaria aggiungere le uova intere e faccio girare e poi ho aggiunto il latte con tutti gli ingredienti un po' alla volta fino alla fine .
Quando l'impasto è abbastanza liscio lo trasferisco in una ciotola grande con uno spolvero di farina all'interno faccio due pieghe e lo metto a lievitare nel forno spento con luce accesa fino al più che raddoppio 
Una volta raddoppiato faccio delle palline da 100 grammi che posiziono su una teglia  con carta da forno e copro con pellicola per 2 ore a circa 26/28 gradi , accendo il forno in modalità statica    a 190 gradi , nel frattempo preparo un mix con un tuorlo e 50 grammi di latte con cui spennello i pane e poi ci metto i semi di sesamo


Cucino in forno statico per 17/18 Min nel secondo ripiano del forno



mercoledì 20 settembre 2023

La domenica dell'agricoltore, anno 3 n. 28 pag 3


 La recente smentita, altrettanto energica quanto opportuna, data dallo  stesso  Uficio Stampa del Capo del Governo alla intervista concessa da un membro del Comitato Permanente del grano, secondo cui sarebbe e prevedibile un raccolto di settanta milioni di quintali di frumento, diceva testualmente che di vittoria si può parlare quando la si stringe nel pugno. Veramente questo è lo stile fascista a cui Musolini ci  ha abituato  o meglio, va abituando gli italiani dandone personalmente, come sempre, il primo e più luminoso esempio. La vittoria della lira è stata proclamata d'improvviso, dal Duce,  quasi di sorpresa, senza suon di fanfara, sbandieramenti e scampanii, quando nessuno, tranne i Suoi più diretti collaboratori, riteneva che potesse essre cosi grandiosa e imminente. La vittoria del grano è una meta forse più vicina di quanto generalmente si crede e più radiosa di quanto lo immagina la massa degli italiani. Ma non è ancora una realtà.

Un raccolto di 70 milioni di quintali, come quello preannunciato con giovanile esuberanza e intempestivo entusiasmo, sarebbe un magnifico successo e un sicuro prodromo di vittoria, per un'annata non del tutto favorevole alla coltivazione del grano. Si tenga presente (ciò che molti italiani dalla memoria labile dimenticano troppo facilmente o volentieri fingono di non ricordare) che nel 1917 e nel, 1920 siamo scesi a 38 milioni di quintali, che la produzione annua media non tocca i 50 milioni e il massimo prodotto ottenuto prima dell'inizio della battaglia del grano, in un'annata eccezionalmente favorevole, è stato di 65 milioni, mentre il fabbisogno nazionale non supera i 75.

Invece di importare venticinque milioni di quintali di grano dall'estero per un valore di 3000 milioni di lire basterebbe a noi acquistare cinque milioni di quintali per un complesso di 600 milioni di lire. Verrebbero cosi risparmiati circa due miliardi e mezzo di cui beneficerebbero non solo gli agricoltori ma si può ben dire

tutti gli italiani. Sarebbe questo un grande risultato di cui Mussolini Belluzzo potrebbero ben andar fieri non soltanto di fronte agli italiani ma anche al cospetto del mondo intero. L'ansiosa e legittima impazienza degli agricoltori di conoscere le prospettive del raccolto è il segno della loro appassionata speranza di offrire, coi frutti delle proprie fatiche, il meritato premio del Duce  della battaglia del grano: la Vittoria. Se di vittoria non si deve oggi parlare si può tuttavia constatare che l’esercito degli agricoltori e dei contadini italiani marca compatto, guidato da condottieri infallibili e da uno Stato Maggiore di tecnici esperti, verso la vittoria, deeciso a ottenerla a qualunque costo, presto o tardi, ma piena e assoluta.

Crto un nuovo balzo in avanti si farà. Verrà sicuramente superata la media, sarà superata la media, sarà superata la produzione dell’anno scorso ed è a sperare che sarà pure superata la produzione massima sinora ottenuta. Si toccheranno i 70 milioni di quintali? Una risposta sarebbe prematura e, non solo per gli effetti di natura psicologica che può avere sulle masse ma anche per l’influenza che sicuramente eserciterebbe sul mercato granario,  per lo meno inopportuna. L’ultima parola, ormai, è alle trebbiatrici: esse solo possono e debbono dirci tutta le verità. Il Duce ascolta, nelle notti insonni, il  loro canto ed esse non mentiranno a Lui che ha dato tante e così eloquenti prove agli agricoltori italiani del Suo amore per la terra e del Suo affetto sincero e profondo per coloro che ha chiamato “ forze fondamentali, in guerra e in pace, delle fortune della Patria”, i Suoi fratelli nella grande fatica.

MARIO FERRAGUTI

 La settimana agricola del Duce e dell’on. Belluzzo

Il capo del Governo ha avuto un lungo colloquio col Ministro dell’Economia Nazionale, on. Belluzzo, il quale gli ha riferito su varie questioni interessanti l’agricoltura in generale e in particolare sull’andamento dei raccolti. In proposito il Ministro ha successivamente comunicato alcune interessanti notizie: da esse si rileva che dappertutto i lavori agricoli hanno avuto ed hanno corso con piena alacrità, nell’atmosfera di operosa fiducia che il Regime ha saputo creare in ogni campo della produzione nazionale. Le autorevoli comunicazioni del Ministro dell’Economia Nazionale, aggiungono che “i rurali hanno seguito il comandamento del Duce, prodigando le cure consigliate dalla tecnica”.

Un altro colloquio il Capo del governo ha avuto con il Direttore dell’Istituto Centrale di Statistica, prof. Corrado Gitti, il quale lo ha informato del favore che l’Istituto stesso svolge e delle istruzioni impartite per un severo censimento del grano trebbiato. Ciò secondo la precisa volontà del Duce che, come già informammo, diede tassative istruzioni ai Prefetti per una scrupolosa osservanza alle disposizioni circa la denunzia della trebbiatura. Il colloquio in parola è una conferma chiara che la denunzia del grano trebbiato ha uno scopo esclusivamente statistico senza alcuna mira fiscale.

In forma solenne, in tutta Italia si sono insediati il 17 corrente i Consigli provinciali dell’Economia, nuova originale istituzione del Regime, che costituisce anche un importantissimo esperimento dell’ordinamento corporativo.

All’atto dell’insediamento è stato letto un messaggio del duce. E’ molto significativo, in esso, la parte in cui accenna ai compiti dei nuovi organi, di fronte ai problemi della agricoltura: “Nella raccolta e nella elaborazione degli elementi d’indagine – ha ammonito Mussolini – la terra e il sottoterra vanno con speciale attenzione esaminate affinchè per ogni qualità ed ubicazione di terreno siano indicate le culture più adatte ed i mezzi tecnici ed economici per incrementarle”.

Il Capo del Governo ebbe in omaggio, tempo addietro da un agricoltore molisano, il signor Francesco De’ Vaira, podestà di Montenero Bisaccia, un appezzamento di 30 ettari, del valore di circa 300 mila lire, per la creazione di una tenuta modello che servisse di esempio agli agricoltori del Mezzogiorno. Benchè si trattasse, secondo la volontà dell’offerente, di un dono personale al Duce, questi ha destinata la tenuta all’Opera Nazionale Combattenti la quale ha già redatto un piano di lavori di trasformazioni e di miglioramenti fondiari.

Il Ministro Belluzzo ha, con recente circolare, impartito precise istruzioni circa il funzionamento amministrativo delle Cattedre Ambulanti, specie per quello che riguarda i servizi inerenti all’insegnamento professionale dei contadini e alla “Battaglia del Grano” ed ha pertanto disposto periodiche e frequenti ispezioni alle Cattedre stesse.