sabato 30 aprile 2011

Cestino all'uncinetto

Le foto non sono granchè, è molto più carino "dal vivo"; purtroppo ho la mia macchina a riparare e con questa riesco a fare poco. E' un lavoretto rilassante, facila da eseguire e si può utilizzare nei modi più svariati. Io ho inserito delle saponettine profumate che decorano e profumano l'ambiente.
Non è grande, avrà una larghezza di 15 cm circa e alto 20. Realizzato in cotone con l'uncinetto 1,50.
Vi metto lo schema per realizzarlo. Buon divertimento!

venerdì 29 aprile 2011

Penne finto pesto

In realtà è un titolo che me lo sono inventata io, non sapendo come chiamarla. Però da vedere ci assomigliava.-) Devo dire che ci è piaciuta molto, velocissima da fare,fresca e appetitosa. La scoperta dell'acqua calda, però valeva la pena di farla.


Pasta finto pesto

Ingredienti

Pasta semola medio formato
zucchine
aglio
olio
sale
parmiggiano grattugiato

Mettere su la pentola con l'acqua per la cottura della pasta. Nel frattempo prendere le zucchine, mondarle asciugarle e grattugiarle con la grattugia dai fori grandi. In un tegamino versarvi l'olio a piacere, uno spicchio  o due di aglio, secondo piace, e le zucchine. Farle andare a fuoco vivace per 4-5 minuti, salate e spegnere. Io le ho lasciate croccantine . Cuocere la pasta, scolarla, passarla un attimo in tegame, impiattare e cospargere con parmiggiano grattugiato.
Buon appetito!

giovedì 28 aprile 2011

Spritz cookies

Ho rispolverato questa ricetta, che mi passò la mia amica Paola tanti tanti anni fa, direi appena conosciute...sono buoni, davvero. Quelli con l'amarena "sporcano" un pochino il biscotto ma sono tanto deliziosi!! e sono pure belli da presentare. Brava Paoletta!!
Vi metto la ricetta (che fa pure rima con Paoletta:-))

Spritz cookies Paola Pederzini

Ingredienti
2 CUPS e 1/4 farina
{attenzione:1cup=250 gr}
1 cucchiaino scarso di sale
1 CUP di burro
1 CUP zucchero
2 cucchiaini di estratto di vanilla
 un uovo

Accendere il forno a 200°. Passare al setaccio la farina con il sale. Rendere pastoso il burro con lo zucchero, aggiungere la vaniglia, l'uovo lavorare finchè ben amalgamato.Aggiungere farina e sale. Inserire un po' di im-pasto alla volta dentro alla sparabiscotti e formare dei biscottini direttamente dentro una teglia da forno NON unta. Infornare a caldo x 6-8 minuti o finche' dorati. (Se ne dovrebbe ottenere 7 dozzine)
Varianti:

Al cioccolato:
A quanto sopra,aggiungerci della cioccolata sciolta a bagno maria o al MO e amalgamare bene all'impasto.

Al limone:Preparare solito impasto ma SOSTITUIRE l'uovo con un quarto di CUP (50 ml) di succo di limone (io ne ho aggiunto di piu')
All'arancio:Stessa cosa come x il limone,ma con aggiunta di succo di arancio o di concentrato.

Alla cannella:All'impasto originale va aggiunto un cucchiaino colmo di cannella in polvere.



martedì 26 aprile 2011

Costoline d'agnello!

Potevano mancare per Pasquetta? Assolutamente no!
La ricetta me l'ha passata una amica di famiglia, la signora Marisa. Parlare di ricetta lei non vuole, perchè dice che da sua mamma le ha sempre viste fare così. Non discuto se sia una ricetta o meno, però so che le costoline della Marisa, sono sempre un successo, anche fatte da me.-)
Si tratta di prendere delle costoline di agnello di rimetterle in ordine( sue testuali parole)che vuol dire rimuovere la carne e rifilare il grasso intorno, in modo da lasciare solo la pura polpa


condita con il limone, coperta e lasciata a "spurgare"  per tutta la notte e fino alla sera, al momento di
cuocere. Poi l'ho asciugata, passata nella farina,

nell'uovo




e poi nell'olio di frittura.


lasciare  2-3 minuti per parte, poi servire calde.
Semplici da fare, ma se osservati tutti i passaggi sono di una bontà!!

lunedì 25 aprile 2011

Pasquetta!

Come da tradizione, nel giorno di Pasquetta c'è un continuo pellegrinaggio al Santuario della Basilica di San Luca. Mia figlia ci ha proposto di salire a piedi, sinceramente ho temuto di non riuscire ad arrivare fino su quest'anno, però non potevo mancare una visita alla "MIa S.Luca". Da bambina giorni e giorni mi sono persa a contemplarla dalla mia terrazza e le sere di estate mi faceva compagnia con quella lucina verde e rossa che si alternava sulla sommità della basilica! Mi ha sempre dato un senso di pace e tranquillità osservarla, tutt'oggi, che da dove abito non la vedo, mi manca! però....sono riuscita a salire anche questa volta.-)! sempre bello, anche se un pò faticoso; si incontrano tante persone che vanno, che vengono...siamo partiti dal Meloncello, sotto ai piedi del Monte della Guardia
abbiamo incontrato una tortora che si è scelta bene il luogo dove fare il proprio nido:-)
l'arrivo in basilica
il porticato è formato da 666 archi per una lunghezza di 3796 metri. Non è un caso che sia costituito  esattamente da 666 archi (numero diabolico). Detto numero sarebbe stato utilizzato per indicare che il porticato simboleggia il «serpente», ossia il Demonio, sia per la sua forma sia perché, terminando ai piedi del santuario, ricorda la tradizionale iconografia del Diavolo sconfitto e schiacciato dalla Madonna sotto il suo calcagno.

la curva" delle orfanelle (chiamata così perchè antistante all'orfanotrofio)

La leggenda della prima discesa della Madonna di San Luca narra che:Un avvenimento inaspettato inserì nel 1433 la Madonna di S. Luca nella storia della città e «da quella data non ne fu mai più separata. Tutte le vicende liete o tristi ebbero un'eco nel santuario, facendo l'immagine venerata partecipe della gioia e delle sventure di Bologna». Secondo le cronache dell'epoca, continue piogge, cadute nei mesi di aprile, maggio e giugno, minacciarono di compromettere il raccolto dei campi, con la prospettiva di una lunga carestia, già in parte in atto per le guerre recenti subite. Graziole Accarisi suggerì agli Anziani di trasferire in città la immagine della Madonna dal Monte della Guardia e di portarla in pubblica processione. La proposta fu approvata dal vescovo beato Nicola Albergati e dal Consiglio degli Anziani, e il 4 luglio i confratelli della compagnia di S. Maria della Morte levarono la sacra effigie dalla chiesa, e sotto il diluviare la portarono in città, fermandola per la notte nella Chiesa di S. Maria di Val di Pietra (attuale chiesa di S. Giuseppe dei Cappuccini). La mattina dopo, domenica, tutta la città per bando degli Anziani si diresse a porta Saragozza per incontrare l'icona. Quando essa giunse alla porta cessò la pioggia e il sole uscì splendido tra le nubi, in un cielo ter-sissimo, con immenso giubilo dei cittadini. A segno di gratitudine per il grande favore, gli Anziani decretarono che ogni anno, nella prima domenica di luglio, l'immagine fosse trasferita in città, affidandone l'incarico ai con-fratelli di S. Maria della Morte.
Il ritorno al Meloncello


per notizie riguradanti la basilica

Cioccolata calda delle feste


Cioccolata calda delle feste Pastry
(preparato tipo Cio.....)

Ingredienti
(x 4 tazze medie)

1/2 l latte fresco intero

per il preparato

100 gr cioccolato fondente al 50% grattugiato
50 gr zucchero semolato
30 gr cacao amaro in polvere
12 gr fecola di patate

Portare ad ebollizione il latte. Versarvi il preparato e stemperare mescolando brevemente con una frusta. Quindi portare nuovamente ad ebollizione, mescolando continuamente. Appena si alza di nuovo il bollore, lasciare ancora per uno due minuti, quindi allontanare dal fuoco e servire subito.
Si può servire con panna montata aromatizzata alla nocciola (cioè 200 ml di panna fresca montata con poco zucchero alla quale si aggiunge un cucchiaino di pasta nocciola o nocciole tritate)

Ricetta passatami da Alma Chiampo
Buon Appetito!

domenica 24 aprile 2011

Pasqua!!


Ieri sera, al rientro dalla Veglia Pasquale (sarebbe meglio dire questa notte visto che era l'una), ho formato il pane da cuocere questa mattina con le uova benedette incorporate.

La mattina di Pasqua, in casa nostra, è usanza lavarsi il viso con l'acqua nelle quali si sono cotte le uova benedette.

Questa usanza ci è stata tramandata dalla famiglia di mio marito e risale al periodo antecedente la riforma di Pio XII, ovvero prima del 1950. Rispetto a oggi si anticipava di un giorno tutti i riti pasquali: la benedizione delle uova, la Passione e  la Veglia Pasquale veniva fatta solo dal parroco e dal sagrestato. La domenica a mezzo giorno, venivano slegate le campane per la resurrezione di Gesù e  nelle case, quale segno pasquale, ci si lavava il viso nell'acqua dove si erano bollite le uova benedetti, quindi diventata benedetta pure lei.
Altra usanza è quella di apparecchiare la tavola con le uova sode, quelle decorate dai bambini  e il salame: questo è il primo che si mangia della stagione, ovvero di quelli che si sono fatti durante l'inverno. Si tengono poi i gusci delle uova sode, che si utilizzeranno il giorno di Santa Croce come protezione dai temporali per i campi. Ovviamente non poteva mancare la cioccolata calda che si mangiava in casa mia solo per il giorno di Natale e per quello di Pasqua!
Diciamo che quando abbiamo fatto colazione la mattina di Pasqua, abbiamo praticamente pranzato:-).

Il salame fatto in casa

le uova sode

la treccia di pane
e la cioccolata calda. Quest'anno ho fatto quella che mi ha portato la mia amica Alma, una ricetta di Pastry, così è stato un pò come festeggiare in compagnia.


Che la Pasqua del Signore porti gioia e pace in ogni cuore!
Buona Pasqua!!

sabato 23 aprile 2011

Buona Pasqua! Uova decorate

Oggi mi sono divertita a decorare le uova. Ieri Cinzia mi ha inviato una mail dove mi ha fatto vedere le sue uova e mi ha dato l'ispirazione.Non ho voluto copiare, ho fatto con gli stampi che avevo in casa, devo dire che però sono carine, primaverili. Tutto molto semplice. Ho comperato delle uova del formato appena più grandi di quelle con le sorpresine dei bambini, poi lavorato del fondente per il guscio e del cioccoalto plastico per le foglie.
Ho rivestito l'uovo, fatto dei fili per l'ebra, ritagliato i fiori...e il gioco è fatto:-)
queste quelle fatte da Cinzia, lei ha utlizzato gli ovetti famosi..

Buona Pasqua!!

giovedì 21 aprile 2011

Piccoli capovalori pasquali - campanone dolce!

Evidentemente oggi soffiava il vento dalla Sicilia e mi è venuta l'ispirazione di fare questi piccoli capolavori che ho visto varie volte navigando in internet e che l'anno scorso mi venne regalato da un amico. Quale migliore occasione di coinvolgere mio nipote che oggi era in gita dalla zia e mia figlia, per avere una motivazione di scusa?.-)
 Così dopo aver visto diverse ricette, ho deciso di chiamare Roberto per domandare se loro li facevano con lievito o senza. Lui è stato così carino da telefonare a sua mamma in Sicilia e passarmi completamente la ricetta. I bambini si sono stancati in fretta .-) così io ho avuto modo di divertirmi da sola...:-)
Che dire? I capolavori sono quelli originali, i miei, come tutte le copie spudorate, non sono perfetti, diciamo che come falsaria ho da migliorare:-), però tutto sommato, sono soddisfatta del mio lavoro.
Ah, una cosa: Roberto mi diceva che questi simboli, si fanno e vanno regalati. Quindi ora dovrò trovare a chi destinarli, anche se la mia peste ha ventilato l'ipotesi di regalrceli a vicenda in famiglia:-)..
Grazie Roberto e Buona Pasqua!

Campanoni dolci siciliani

Ingredienti

1 kg farina O
250 gr strutto
250 gr zucchero
acqua tiepida
limone grattugiato
vaniglia

Impastare tutto e mettere a riposare per un'ora in frigorifero, poi riprendere l'impasto e lavorarlo anche con l'impastatrice finchè non diventa quasi bianco. Poi tirarlo all'altezza di circa un centimetro, sagomarlo, posizionarvi sopra l'uovo sodo e infornare a 160 gradi per 20 minuti circa.
Nel frattempo preparare la glassa con albume e zucchero velo, appena sfornati pennellare con la glassa e se si vuole aggiungere monpariglia.
Buona Pasqua!

21 Aprile - anniversario liberazione Bologna


Oggi giornata della liberazione di Bologna! Io non sono indicata a raccontare la giornata, non c'ero, riporto quanto scritto dal Sig. Gastone Malaguti, ex partigiano, figlio della "nonna Maria". Tutti al pontelungo conoscevano la figura della nonna, anche io ho avuto la fortuna di conoscerla, era davvero una nonna di tutti. Me la ricordo una signora, con i capelli bianchi raccolti a chignon dietro il capo, sorridente e sempre ben disponibile. Di mestiere, faceva la lavandaia, quella figura che si presentava nelle case per aiutare a fare il bucato, quando ancora non era arrivata la lavatrice, lavoro duro e faticoso. Ho sempre tenuto a festeggiare la liberazione di Bologna, forse perchè mi  riporta a quel nonno che non ho mai conosciuto, disperso disperso sotto al bombardamento di via Marconi:; da bambina, mi costruii questa ricorrenza come se fosse una sorta del suo compleanno, come se in questo giorno lui potesse finalmente presentarsi a casa e festeggiare insieme a noi...
E per ricordare bene, quale modo migliore che leggere quanto riportato da chi c'era.
La dedico a tutti coloro che non hanno conosciuto i propri nonni ..

 Da "Il portale della resistenza italiana.it"

 
La Liberazione
21 aprile 1945, la Liberazione di Bologna
a cura di Gastone Malaguti

"All'ippodrono ci sono le corse domani" era il segnale che sarebbe stato trasmesso dalla BBC come segnale della contemporaneità dell'attacco diretto alla città da parte alleata e dell'azione partigiana. Le formazioni partigiane di città e dei comuni limitrofi dovevano operare per salvaguardare ed impedire la distruzione degli impianti civile e controllare i punti nevralgici di accesso alla città onde favorire la liberazione da parte delle truppe alleate.
Le prime unità alleate ad entrare in Bologna nelle prime ore del mattino di sabato 21 aprile 1945 furono il 2° Corpo Polacco dell'8° Armata Britannica, i reparti avanzati delle divisioni USA 91° e 34°, avanguardie dei gruppi di combattimento Legnano, Friuli, Folgore e parte della brigata partigiana Maiella, aggregata anche quella all'8° Armata.
All'arrivo delle truppe alleate i partigiani avevano già preso possesso della Prefettura, della Questura, del Comune, del Pirotecnico, del carcere, delle caserme e controllavano tutti i punti nevralgici della Città. Alla testa di un corteo che raggiungerà Piazza Maggiore, Onorato Malaguti - che poi sarà il primo segretario generale della camera del lavoro - salendo su un tavolino da caffè indirizzò ai partigiani e ai soldati alleati il primo caloroso saluto: "I nazifascisti sono stati cacciati e non ritorneranno mai più. Ma se Bologna è libera non è così per tutta l'Italia. La guerra deve continuare contro i tedeschi e i fascisti fino alla loro completa sconfitta".
Per gli occupanti e i loro servi fascisti non c'era più storia. Infatti lo sganciamento verso il Nord non fu raggiunto come da loro previsto e a sud del Po, tra Piacenza e il mare, furono distrutte 25 divisioni tedesche e catturati oltre 120.000 prigionieri servi fascisti GNR, brigate nere, volontari della morte, SS italiane, squadre autonome di vario tipo che, protetti dai nazisti avevano dominato la città col terrore, si sciolsero come neve ala sole, trasformandosi in una folla di disperati in fuga verso il Nord. Non un solo reparto fascista tento un minimo di resistenza armata per contrastare l'avanzata degli alleati in direzione della città.

mercoledì 20 aprile 2011

Ultimo laboratorio dolci

dell'anno: Ieri è venuta una classe prima elementare, grandi soddisfazioni anche lì. I bambini hanno lavorato tantissimo, si sono divertiti, bellissimo il loro stupore quando si sfornano i dolci fatti da loro, l'apprezzamento del gusto del prodotto caldo...l'audacia dei bambini di oggi:-).M.
io marito dopo aver cotto un pochino troppo:-) la prima teglia di raviole ha lasciato un pò indietro nella cottura la seconda. Bene una bambina afferra la raviola poco cotta e mi dice: "questa è cruda!" Allora io: "vallo dire al fornaio". Lei, questo topolino grande come un soldo di formaggio:-), per nulla intimorita è andata dalla mia metà che è alto 1,90 mt e  gli ha detto: "questa non va bene:-))
La soddisfazione più grande, quando ci hanno salutato e hanno detto alla maestra: "maestra questa è stata una bella gita!!"
Si lavora

la produzione

finalmente merenda sull'aia

lo stupore dei biscotti appena sfornati (ma sono quelli fatti da noi??)
la ciambella della Cresima appena uscita dal forno

e vestita con abito pasquale:) la sorpresa erano ovetti di cioccolato

lunedì 18 aprile 2011

Tagliatelle verdi alla bolognese, le originali!

Ne avevo proprio voglia!!non so se sono le originali, ma io in casa mia e in quella di mio marito, fino a qualche anno fa le ho sempre viste fare così!
Sabato ci siamo messi a piantare le nuove colture nell'orto e ho notato questa distesa di ortiche. Quanta ne ho presa in vita mia! Abitavo al Pontelungo, luogo per chi non lo conosce che costeggia il fiume Reno, a piedi della mia amatissima San Luca. Si giocava in cortile allora, maschi e femmine insieme e come tutti  i bambini si giocava a pallone...era un cortile grande, radunava diversi palazzi, conosciutò più come "al cà rossi", per il colore delle vecchie case che poi vennero demolite. Questo spiazzo di terreno era recintanto da reti, al di là delle quali vi si trovavano piccoli orti, oppure solo erba (infatti una volta in fondo a Reno venivano anche bruciati i ruschi). Bè ovviamente la palla finiva sempre di là dalla rete e bisognava recuperarla. Ci si andava a turno, femmine comprese:-), il che significava scavalcare la rete e saltare il muretto...ecco proprio lì, solitamente c'erano le ortiche ed era praticamente impossibile  non prenderle. Pizzicavano, però non facevamo tante storie, una sfregata e via, si tornava a giocare e per un pò a te non toccava più (dipendeva ovviamente dal numero dei giocatori:-). I nostri nonni, genitori, dicevano che le ortiche facevano le gambe grosse e con il senno di poi, devo dire che hanno ragione:-)).
Veniamo a sabato: non ho resistico e mi sono fatta raccogliere da mio marito le ortiche (le gambe le ho già grosse.-),

poi le ho lavate , bollite e  fatte scolare per una notte. Dopo di chè le ho tritate
e ho iniziato a fare la sfoglia verde. Oggi si utilizzano gli spinaci, però  la vera sfoglia verde bolognese andrebbe fatta con l'ortica. Ho messo sulla spianatoia mezzo chilo di farina, 3 uova e le ortiche e ho iniziato  a impastare.

poi l'ho "menata" fino ad avere una bella palla omogenea con, come dice la mia mamma, le "sciopole" sotto, ovvero delle  piccole crepe

poi l'ho tirata non troppo sottile, lasciata un pò seccare e arrotolata su se stessa tagliando poi le tagliatelle che devono essere larghe un dito:)

poi radunate a "nido" sopra di un vassoio per finire di seccarle, avendo cura ogni tanto di muoverle in modo da evitare che si attacchino

A parte ho preparato il ragù di carne con i piselli. Ho lessato le tagliatelle e condite. Cosparso con parmiggiano grattugiato e...che buone!!!!