mercoledì 14 febbraio 2024

Mercoledì delle ceneri - giorno di San Grugnone



Unisco il sacro al profano :-). Oggi mercoledì delle ceneri, inizio del periodo di Quaresima. E parlando proprio stamattina con mia mamma, mi ricordava che un tempo, quando era giovane lei, veniva chiamato al dè ed San Grugnon, tradotto dal bolognese il giorno di San Grugnone, chiamato così perchè la gente metteva su il "muso", in quanto da oggi tutti i locali da ballo e i cinema venivano chiusi fino a Pasqua, quindi non si poteva andare a divertirsi, a fare festa e la gente, appunto, diventava triste. 
Mercoledì delle ceneri, primo giorno di Quaresima, una volta era molto sentito, non tanto per il digiuno , in quanto i pranzi nelle case dei contadini non erano tanto abbondanti quanto oggi, quanto per le preghiere, giaculatorie e recita del rosario che si teneva la sera prima di cena, ove spesso partecipava l'intera famiglia, sotto la vigilanza delle nonne. Di consuetudine, le ceneri si ricavano dai rami di ulivo benedetti nella domenica delle Palme dell'anno precedente bruciati,e vengono messe sul capo dei fedeli a forma di croce quale segno di penitenza e per ricordare la caducità della vita terrena.
Dal sito del carnevale di san Grugnone.
«A mezzanotte del martedì grasso, ultimo giorno della baldoria, suonava “la lòva” – usanza dei tempi in cui comandava il Papa – campana malinconica, che annunziava la fine del carnevale e il principio della quaresima. Il giorno dopo, il mercoledì delle Ceneri, si chiamava “e’ dè d’ Sén Grugnõn“, il giorno di San Grugnone (da grugno, grinta, smorfia di disgusto e di amarezza), poiché la gente, che si era abbandonata alla pazza gioia durante il carnevale, metteva poi su il grugno, pensando alla noia e alle rinunce doverose imposte dalla quaresima».
Francesco Balilla PratellaLa storia del reame del Boyste’land
Il Carnevale di San Grugnone, più o meno nella forma attuale, comin­cia a celebrarsi a Conselice a partire dal 1920, dopo un esordio estemporaneo l’anno precedente. Da subito nasce lo Stato del Boysteland con tanto di Re, il Pangiagleba, i ministri come il Causidico Racia, i nobili, i generali e i sottosegretari, con nomi che provenivano dai nomignoli di allora e di cui ancora oggi ve n’è traccia.

Originariamente il carnevale conselicese iniziava alle ore 13 del primo giorno di quaresima, quando il Re coi suoi ministri, cortigiani ed uno stuolo di popolani prendevano le mosse per una visita alle colonie, le frazioni di Conselice. Si conta che fossero già oltre una cinquantina a formare una carovana costituita da qualche biroccio, un paio di calessi e diverse persone che seguivano in bicicletta e a piedi. Erano del tutto assenti i carri allegorici ed il Gruppo principale si manteneva con una divisa ed un cappello a larga tesa che ricordavano quelli delle giubbe rosse canadesi.
La carovana del Regno del Boystenland, accompagnata da un orchestrina di 7/8 elementi denominata Concertino dal Pèp Róti, abbandonava la piazza di Conselice da via Cavallotti e proseguiva alla volta di San Patrizio, lungo la via Selice Vecchia, poi dopo le prime tappe, i banchetti di vino e di dolciumi offerti dai generosi “sudditi” , proseguiva lungo il canale dei Molini, intercettando via Merlo.
A quel punto si lasciava alle spalle i paesi per immergersi nella campagna, in una sorta di perle di una collana fatta dai banchetti dei contadini che senza guardare per il sottile facevano a gara nel gioco dell’ospitalità. Ad ogni tavola imbandita ci si inumidiva la bocca di buon vino e si lasciava un motto, una citazione, una battuta salace o una invettiva a secondo di come girava in quel momento la storia. Ed il ritorno da Borgo Serraglio, Chiesanuova si faceva leggero per come si era carichi di vino e sgombri di pensieri.

Il Carnevale di San Grugnone, organizzato dal Comitato Carnevale di San Grugnone (info: 335 476975), si svolge tutti gli anni il primo giorno di quaresima e la seconda domenica di Quaresima.

domenica 4 febbraio 2024

Knodel -Canederli



Complice il bel tempo e il mancato freddo di quest'anno, mi era venuta voglia di montagna. Non potendo recarmi, ho deciso di fare i canederli. Chiudendo gli occhi intanto che li assaporavo, ero davvero trasportata là. Buoni buoni, sembravano gli originali. Non so se riuscirò più a rifarli uguali, ma mi sono proprio venuti bene. 

Canederli

ingredienti

500 gr di pane raffermo tipo spaccatina montanara
300 gr speck
100 gr cipolla
500 ml latte
4 uova
20 gr burro
prezzemolo
spezie
pepe
un pizzico di sale (poco poco)

Rosolare lo speck nel burro, intanto fare dei dadini con il pane e versarvi sopra tutti gli altri ingredienti, aggiungere lo speck, amalgamare bene. Formare i canederli. Cuocerli in brodo per 15-20 minuti. Io li ho serviti con un po' di burro e formaggio grattugiato.