lunedì 27 dicembre 2021

Galateo: come si mangiano alcuni frutti


 Galateo come si mangiano alcuni frutti

Le arance – si tengono con la mano sinistra e si sbucciano con il coltello. Gli spicchi si staccano e si portano alla bocca con le dita. Se però l’arancia è molto sugosa e matura, è preferibile, dopo averla sbucciata, affettarla sul piatto e portare alla bocca le fette con la forchetta

Banane – le banane si tengono nella mano sinistra e si sbucciano con il coltello, si appoggia poi il frutto già sbucciato sul piatto e si taglia a fettine col coltello; ogni fettina, infine, viene portata alla bocca con la forchetta

Cachi – i cachi si tagliano a metà , poi si mangiano col cucchiaino, lasciando la buccia nel piatto

Ciliegie – le ciliegie si mangiano staccandole dal gambo una ad una

Fichi – i fichi si dividono in quattro e si sbucciano col coltello, la polpa viene portata alla bocca con la forchetta.

Fragole – le fragole se sono molto grosse si mangiano con due dita, se piccole con il cucchiaino da dolce.

Frutta secca – quanto alla frutta secca si rompe il guscio con l’apposito strumento, si libera il seme dai frammenti e lo si porta alla bocca con le dita

Mandarini – i mandarini si sbucciano con il coltello, poi si mangiano spicchio a spicchio con le mani

Mele e pere – le mele e le pere si tagliano e si sbucciano in questo modo: con la forchetta si tengono ferme nel piatto e col coltello si tagliano a metà, poi in quarti: si dividono i quarti in pezzetti che vengono sbucciati e poi portati alla bocca con la forchetta

Pesche – le pesche si tengono ferme nel piatto con la forchetta e si sbucciano interamente con il coltello, poi si tagliano a pezzetti che vengono portati alla bocca con la forchetta

Pompelmo – il pompelmo viene generalmente servito già tagliato a metà, adagiato in coppe emisferiche e con gli spicchi precedentemente divisi da un apposito coltellino. Si mangia col cucchiaino

Prugne e albicocche – le prugne e le albicocche non si sbucciano. Si dividono a metà facendo una leggera pressione con le dita ai lati del frutto e , dopo aver tolto il nocciolo, si portano alla bocca con la mano destra. Si possono anche tagliare a piccoli pezzi con la forchetta e il coltello

Uva – l’uva si mangia tenendo il grappolo nella mano sinistra e staccando gli acini a uno a uno con la destra. Le bucce e i semi si raccolgono nella mano e poi si depositano nel piatto

Ultimo consiglio – la frutta generalmente viene portata in tavola intera e già lavata. Fanno eccezione l’ananas, i meloni e le angurie che vengono presentati già tagliati a fette. Nel caso in cui la frutta venga presentata non lavata insieme a una bacinella d’acqua, ci si regola così: si sceglie il frutto, lo si prende con il cucchiaio lo si mette nella bacinella, lo si sciacqua discretamente senza toccarlo con le dita e si porta, sempre con il cucchiaio, nel proprio piatto. In nessun caso bisogna asciugare il frutto con il tovagliolo.



venerdì 17 dicembre 2021

Il linguaggio dei fiori

 Da "il calendario di una volta Bologna"


Garofano

Se è rosso indica amore passionale, bianco è fedeltà, giallo è sdegno. Prevalentemente coltivato sulle coste tirreniche, la superstizione non lo vuole nel camerino di una attrice. Numerosi sono i significati attribuiti a questo fiore nel corso dei secoli. La mitologia lega il garofano alla Dea della caccia, Diana. La tradizione cristiana riporta che dalle lacrime di Maria addolorata ai piedi della croce del Cristo nacquero dei garofani. Numerosi sono anche i poteri attribuiti agli infusi ricavati con l'essenza del fiore; toccasana contro i malanni e la febbre, sollievo per le sofferenze d'amore.

Peonia


A questo fiore si attribuisce il significato di onta, vergogna. Ha fiori grandi rossi o rosa, in varie gradazioni sino al bianco, simili alla rosa. Molto diffusa in Europa anche allo stato selvatico, le vengono attribuite fin dall'antichità mille virtù; oltre ad essere utilizzata come antidolorifico, si diceva che un rametto legato al collo dei pazzi potesse curare dalla pazzia. Plinio il vecchio ce ne parla come della pianta del dio Peone, medico degli dei a cui dovrebbe il nome. Per le popolazioni asiatiche, in Cina e in Giappone, la peonia era il fiore degli imperatori, i soli che potevano coltivarlo e coglierlo.

Bucaneve



I bucaneve sono il simbolo della vita e della speranza. E' detto "stella del mattino" perchè è uno dei primi fiori a spuntare dalla terra dopo l'inverno. La tradizione cristiana associa il bucaneve alla candelora, il 2 febbraio, giorno della purificazione della Madonna. Inoltre una leggenda racconta che Eva e Adamo, una volta cacciati dal Paradiso Terrestre, furono trasportati in un luogo gelido, buio e dove era sempre inverno. Eva ben presto fu presa dallo sconforto e dal rimpianto, non accettava l'idea di vivere in quelle condizioni; un angelo avuta compassione di lei, si dice, che prese un pugno di fiocchi di neve, vi soffiò sopra e ordinò che si trasformassero in boccioli una volta toccato il suolo. Eva, alla vista dei bucaneve, prese forza e si rianimò.

Giglio



Il significato del giglio è quello della purezza e della castità. Il giglio è originario della penisola Balcanica e dell'Asia Minore, da dove fu importato nel resto dell'Europa. La tradizione vuole che il giglio, in origine, fosse un fiore bianco e candido, proprio per questo per i cristiani il giglio è simbolo della purezza. Proprio per questo spesso San Giuseppe viene rappresentato con un bastone dal quale germogliano gigli bianchi. Un giglio stilizzato è ancor oggi considerato lo stemma della città di Firenze, anche se, probabilmente, il fiore che si voleva rappresentare era l'iris. La mitologia narra che il giglio nacque da una goccia di latte caduta dal seno di Giunone mentre allattava il piccole Ercole.

Glicine



Indica amicizia disinteressata. Rampicante produce infiorescenze di colore azzurro-violaceo. Dal greco glykys (dolce), per il sapore dolciastro dei fiori, è originario della Cina e della Mongolia. Per i cinesi ed i giapponesi il glicine rappresenta l'amicizia, tenera e reciproca. Il glicine cresce nella costa orientale degli Stati Uniti, da dove fu importato in Europa nel 1700.

Iris



Il significato associato a questo fiore è ,messaggio di buona novella. La mitologia greca ha chiamato Iride, la messaggera degli Dei, e cioè la divinità che, servendosi dell'arcobaleno come passaggio, consentiva il "dialogo" tra Olimpo e Terra. Il fiore dell'Iris fu così chiamato perchè la molteplicità dei suoi colori ricordava, per l'appunto, i colori dell'arcobaleno. In Italia l'iris è un fiore molto comune nelle campagne toscane; sembra infatti che proprio sulla base di questo fiore venne ideato lo stemma della città di Firenze, anche se da sempre esso è comunemente conosciuto come giglio fiorentino. Anche il Re Luigi di Francia lo scelse come simbolo del proprio paese.

Mughetto


Simboleggia verginità, innocenza. Ha piccoli fiori bianchi raccolti a grappolo, dal profumo molto intenso. Dal fiore si ricava un'essenza per l'industria dei profumi. "In antico si vantavano molto le virtù medicinali dei mughetti, ma oggi è decaduto il loro prestigio. Si adopera soltanto la polvere ottenuta dalle radici disseccate e dai fiori, come starnutatorio nelle gravi emicranie e nelle flussioni corniche degli occhi. L'acqua d'oro che godeva una volta tanta reputazione presso i tedeschi, e che credevano perfino atta a rianimare le forze vitali, era preparata con i fiori di mughetto.

Margherita


A questo fiore si associano candore, innocenza, incertezza, grazia, bontà. Fiori bianchi. "Alla margherita sono stati attribuiti emblemi che non hanno alcuna relazione tra loro, forse per la diversità dell'origine che hanno avuta. Mentre una margherita simboleggia il candore e l'innocenza, esprime anche il motto "ci penserò": e perchè? La spiegazione si trova negli officiali e sdolcinati usi di amore del medio evo. Allora non era raro il caso che più cavalieri  reclamassero i colori di una dama, offrendole in cambio, il braccio, il cuore, la mente, e che la dama si trovasse assai imbarazzata nella scelta. In un caso simile essa, invece di dare una risposta decisiva, e per guadagnare tempo, cingevasi la fronte con una corona di margherite e presentavasi adornata ai supplichevoli cavalieri, quasi dicendo loro: ci penserò!"

Rosa canina


Il significato attribuito al fiore è duplice: delicatezza e piacere ma nello stesso tempo anche sofferenza e dolore fisico e questo perchè sin dall'antichità è stata considerata un fiore dalla doppia valenza; da un lato, infatti, la Rosa Canina si caratterizza per la bellezza e la soavità del profumo dei propri boccioli, dall'altro per il tronco ed i rami pieni di spine, piccole e appuntite, che rappresentano un ostacolo per chiunque si avvicini e desideri cogliere una rosa. La Rosa Canina è una varietà di rosa selvatica, che può crescere spontaneamente nei boschi e nei dirupi. Di questo fiore sono note le proprietà calmanti e rilassanti associate agli infusi ed estratti ricavati con i petali del fiore.

Girasole


Fatuità, vanità, falsa ricchezza, amore infelice. Ha le foglie a forma di cuore e da grosse infiorescenze di colore giallo dai cui semi si estrae un olio commestibile. Detta anche elianto e eliotropio. E' un fiore che ha origine antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo. Gli Indiani d'America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all'uomo di farne molteplici usi. In Perù è l'emblema del Dio Sole.

Primula


Questo fiore assume il significato di amicizia, fiducia, speranza. Ha fiori gialli, rosa o violacei solitari o riuniti in ombrelli, con foglie basali disposte a rosetta. La primula è uno dei primi fiori che sboccia appena il clima inizia ad intiepidirsi, anche nei paesi più freddi; proprio per questo essa è da sempre considerata il simbolo della primavera e della speranza di rinnovamento. Rilevanti sono inoltre anche le sue proprietà medicinali: infusi a base dei suoi petali e rizomi essiccati sono un efficace rimedio contro emicranie ed infiammazioni delle vie respiratorie.

Giacinto


I significati attribuiti al fiore sono diversi e variano a seconda della colorazione; per esempio il giacinto rosso è simbolo di dolore, quello blu di coerenza. In generale, comunque, il giacinto rappresenta il gioco e il divertimento. L'etimologia del termine (la radice giak in greco significa rosso cupo) avvalora l'ipotesi secondo la quale in origine il Giacinto era, probabilmente, di colore rosso. Questo fiore è stato caro a molti poeti antichi, tra i quali Plinio, Virgilio e Teocrito, che spesso hanno citato il fiore nei propri versi. In Italia il bulbo del giacinto giunse per la prima volta alla fine del 1500 dall'Asia Occidentale. Preziosa è la sua essenza, con la quale, da sempre, si ricava un profumo delizioso e molto ricercato.