Oggi giornata della liberazione di Bologna! Io non sono indicata a raccontare la giornata, non c'ero, riporto quanto scritto dal Sig. Gastone Malaguti, ex partigiano, figlio della "nonna Maria". Tutti al pontelungo conoscevano la figura della nonna, anche io ho avuto la fortuna di conoscerla, era davvero una nonna di tutti. Me la ricordo una signora, con i capelli bianchi raccolti a chignon dietro il capo, sorridente e sempre ben disponibile. Di mestiere, faceva la lavandaia, quella figura che si presentava nelle case per aiutare a fare il bucato, quando ancora non era arrivata la lavatrice, lavoro duro e faticoso. Ho sempre tenuto a festeggiare la liberazione di Bologna, forse perchè mi riporta a quel nonno che non ho mai conosciuto, disperso disperso sotto al bombardamento di via Marconi:; da bambina, mi costruii questa ricorrenza come se fosse una sorta del suo compleanno, come se in questo giorno lui potesse finalmente presentarsi a casa e festeggiare insieme a noi...
E per ricordare bene, quale modo migliore che leggere quanto riportato da chi c'era.
La dedico a tutti coloro che non hanno conosciuto i propri nonni ..
Da "Il portale della resistenza italiana.it"
La Liberazione
21 aprile 1945, la Liberazione di Bologna
a cura di Gastone Malaguti
"All'ippodrono ci sono le corse domani" era il segnale che sarebbe stato trasmesso dalla BBC come segnale della contemporaneità dell'attacco diretto alla città da parte alleata e dell'azione partigiana. Le formazioni partigiane di città e dei comuni limitrofi dovevano operare per salvaguardare ed impedire la distruzione degli impianti civile e controllare i punti nevralgici di accesso alla città onde favorire la liberazione da parte delle truppe alleate.
Le prime unità alleate ad entrare in Bologna nelle prime ore del mattino di sabato 21 aprile 1945 furono il 2° Corpo Polacco dell'8° Armata Britannica, i reparti avanzati delle divisioni USA 91° e 34°, avanguardie dei gruppi di combattimento Legnano, Friuli, Folgore e parte della brigata partigiana Maiella, aggregata anche quella all'8° Armata.
All'arrivo delle truppe alleate i partigiani avevano già preso possesso della Prefettura, della Questura, del Comune, del Pirotecnico, del carcere, delle caserme e controllavano tutti i punti nevralgici della Città. Alla testa di un corteo che raggiungerà Piazza Maggiore, Onorato Malaguti - che poi sarà il primo segretario generale della camera del lavoro - salendo su un tavolino da caffè indirizzò ai partigiani e ai soldati alleati il primo caloroso saluto: "I nazifascisti sono stati cacciati e non ritorneranno mai più. Ma se Bologna è libera non è così per tutta l'Italia. La guerra deve continuare contro i tedeschi e i fascisti fino alla loro completa sconfitta".
Per gli occupanti e i loro servi fascisti non c'era più storia. Infatti lo sganciamento verso il Nord non fu raggiunto come da loro previsto e a sud del Po, tra Piacenza e il mare, furono distrutte 25 divisioni tedesche e catturati oltre 120.000 prigionieri servi fascisti GNR, brigate nere, volontari della morte, SS italiane, squadre autonome di vario tipo che, protetti dai nazisti avevano dominato la città col terrore, si sciolsero come neve ala sole, trasformandosi in una folla di disperati in fuga verso il Nord. Non un solo reparto fascista tento un minimo di resistenza armata per contrastare l'avanzata degli alleati in direzione della città.
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