Saggia e forte, capace di amore fedele e di maliziose civetterie, questa è la donna ebrea. Cammina a testa alta, con gli occhi ridenti, e incede con leggerezza e con eleganza squisita. Ricordiamo cosa dice di lei il Cantico dei Cantici? « Tu sei bella, o amica mia, tu sei bella!... ». (Sullo sfondo: disegno rinvenuto sul muro di un'antica casa a Tullat-at-Ghassoul - Palestina.)
LA DONNA EBREA
L'abbigliamento della donna ebrea era costituito sempre da due capi, da una camicia di fine lino, che scendeva in molli pieghe fino ai piedi, e dal « velo ». Questo secondo abito era un ampio mantello che avvolgeva tutta la persona da capo a piedi. Il velo sul capo era trattenuto spesso da una benda attorcigliata o da monili. Ai fianchi la donna ebrea usava portare una sciarpa che poteva essere a righe colorate o ricamate, guarnita con frange e monili d'oro. Ai piedi cal- zava sandali. Le più eleganti si ornavano anche con bracciali d'oro alle caviglie, bossoli per profumi appesi al collo, catenelle, op- pure con anellini d'oro uniti a catena sulla fronte.
MONILI ALLE CAVIGLIE
La donna ebrea probabilmente non è stata la prima a usare il braccialetto» per caviglia. Ma essa lo portava con ele- ganza insuperabile facendone uno strumento di deliziosa civetteria. Alto cinque o sei centimetri, era in oro, avorio o argento. Si portava aperto sul lato interno del piede e le due estremità dell'anello erano congiunte da una catena d'oro che emetteva un malizioso tintinnìo ad ogni rapido, piccolo passo.
TROPPI GIOIELLI
La donna della civiltà ebraica, dopo i primi secoli di vita semplice e modesta, desiderò una bellezza più raffinata sug
gerita forse dai frequenti contatti con il mondo egizio. Il profeta Isaia, durante una sua invettiva contro l'eccessivo lusso delle donne ebree, elencò i gioielli e i monili di cui esse si coprivano: e così senza volerlo fece per noi una specie di <reportage » di moda. La bellissima di Giudea si adornava dunque con collane, monili, braccialetti, bende, bossoli per profumi, orecchini, mantelli, veli, spille e diademi.
FEDE E CIVETTERIA
A rivelarci l'autentico spirito della donna ebrea bastereb- bero due particolari del suo abbigliamento, il « filatterio >> e lo specchietto di metallo pregiato fissato alla cintura.
Il filatterio era una targhetta su cui erano incisi alcuni versetti del Decalogo: veniva legato alla fronte o al brac- cio durante speciali pratiche religiose; lo specchietto rivela la sottile vanità e l'innata femminilità della donna ebrea. Fede e civetteria si fondevano e si fondono ancora oggi nella sua ricca personalità come nel suo raffinato abbigliamento.
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