mercoledì 30 marzo 2011

Congratulazioni Dottoressa Federica

Chi è Federica? Federica è la più bella dottoressa in scienze delle comunicazioni che conosco!!:-)E' la prima bimba che mi ha girato per casa, è la prima bimba a cui ho comperato il mattarellino e ho dato il mio asse di legno da pestare la carne come tagliere....è la bambina che a tre anni, intanto che scendevamo dalle scale mi ha detto che quel giorno, all'asilo, aveva fatto l'amore con il suo fidanzato, facendomi quasi rotolare giù...è la bimba, che dopo aver rotto un volantino pubblicitario ed essere stata ripresa da mio marito, si volse verso di me e mi disse: "santo cielo non avete nemmeno un pò di scotch in questa casa?"
E' la bimba che ho tenuto alla Cresima...insomma...ormai non è più una bimba, ma una bellissima dottoressa!
Ieri ho avuto l'onore di presenziare alla sua laurea e mi ha reso molto felice l'esserci stata, ma soprattutto vedere quella luce di felicità nei suoi occhi. Una splendida soddisfazione!
Cosa posso augurarle? ogni bene che si possa desiderare, sia nel campo del lavoro, che in quello affettivo.


CONGRATULAZIONI DOTTORE!

e non c'è festa che si rispetti nel bolognese, che non sia accompagnata dalla "Torta", ovvero la torta di riso.
Questa è quella che ha fatto la sua nonna per lei ieri e che vi posto la ricetta. Faccio una premessa: questa era la torta che facevano in casa di mio marito (la nonna di Federica è la zia di mio marito). E' una ricetta molto vecchia, tratta da un quadernino con misure in once. Vi  metto la ricetta poi le spiegazioni.


Torta di 24 uova

Ingredienti

litri 3 di latte
2 hg e mezzo di mandorle dolci
1 hg e mezzo di mandorle amare
1,5 kg zucchero
scorzetta un etto e mezzo (candito cedro)
vaniglia mezzo etto
riso 4 hg
amaretti 6
spirito un quintino e mezzo (misto di strega, sassolino e mandorla amara)
limone 1

Il riso va cotto soltanto alla mattina. Prima va lavato e asciugato con un tovagliolo e maccato con un bottiglia finissimo. Quando è cotto si vuota subito lo zucchero da caffè, finchè è caldo e poi si mette a raffreddare e poi si bolle le mandorle e poi si asciugano con un tovagliolo e poi si pestano finissime e poi si asciugano sul fuoco sopra a una latta con poco fuoco. Poi si pesta finissimo la scorzetta e gli amaretti, si sbatte le uova, non debbono fare tanto la schiuma.Poi si aggiunge la scorzetta e poi le mandorle, il limone grattato, gli amaretti, lo zucchero di vaniglia, poi si aggiunge il recipiente freddato di riso e zucchero, e lo spirito rimescolandolo molto perchè sia tutto uguale. Si unge la teglia di burro e pane grattato, la torta vuole grossa un dito e mezzo, vuole a cottura del pane, e se alza la sciopola si fora con un go e per capire quando è cotta si prende uno stuzzicadente e si pianta nella torta; deve venire su asciutto, si può aggiungere un bicchiere di latte e un uovo e un cucchiaio di zucchero e si unisce tutto insieme. E' buonissim lo stesso. Si può dire di mngare una buova torta, serve per 24 persone, anche di più (lo spirito corrisponde a 3 bicchieri) gr 50 di zucchero bruciato per litro.
Allora, ascoltate le spiegazioni orali ho capito il tutto: si lascia a bagno in acqua il riso per venti minuti, si asciuga, poi in mezzo ad un canovaccio si schiaccia con una bottiglia od un mattarello.
si mette a cuocere nel latte, poi a cottura ultimata si versa lo zucchero (nella quantità totale sono compresi i 150 gr di zucchero da caramellare). Si fa il caramello e si versa finchè è caldo nel riso cotto. Per il resto credo si comprenda tutto bene. Unica variazione: il liquore l'ho versato da cotto.

3 commenti:

  1. Immagino come sarai orgogliosa...
    ciao
    Sabri

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  2. Congratulazioni alla simpaticissima Dottoressa.
    Orgogliosa eèèè !?!
    In fin dei conti è anche tua nipote !!!
    La torta te la copio.
    Mandi

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  3. Si sono molto orgogliosa, anche perchè ha sempre lavorato per proseguire gli studi e questo le fa doppio onore.
    Per la torta, Rosetta mi fa notare cosa è un quintino.
    Il quintino è una vecchia dose:-), ovvero un quinto di litro, praticamente un bicchiere.
    Le dosi a cui si riferisce la torta erano per la famiglia padronale di una volta, dove si sedevano intorno alla tavola in 18 persone, oggi io ne faccio solitamente un litro.

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