venerdì 24 giugno 2011

24 Giugno - S. Giovanni!

Oggi S. Giovanni, giorno pieno di tradizioni. La mattina è iniziata presto raccogliendo le noci dall'albero ancora bagnate dalla guazza di S. Giovanni, per fare il nocino.
E' tradizione andare a raccogliere spighe di grano a digiuno in numero di 7 o multipli dispari di 7, che portate in casa nel giorno di oggi portano soldi e abbondanza per tutto l'anno. Quindi via di corsa nel campo di grano (l'unico rimasto quest'anno:-() a raccogliere le spighe.

Oggi pomeriggio procederò alla preparazione del nocino intanto metto un poco di notizie.
La guazza di San Giovanni viene da una antica tradizione e si prepara la sera del 23 giugno: si raccolgono fiori e foglie e si mettono in acqua a prendere la “guazza” della mattina seguente per utilizzare poi quell’acqua per lavare il viso. I profumi che si sprigionano da quella preparazione incantano e predispongono l’animo all’antica purificazione che l’utilizzo dell’acqua ha sempre significato per il solstizio d’estate.  Nel passato veniva anche conservata in bocettine e messa utilizzata per curare i malanni. Bagnata la parte che duoleva faceva passare il male.

Per quanto riguarda il nocino è un liquore che si beve dopo i pasti ed è un ottimo digestivo. Documenti romani antichi riportano che i Picti, cioè i Britanni, si radunassero nella notte di mezza estate e bevessero da uno stesso calice uno scuro liquore di noce. Successive fonti riportano che tra i francesi era in uso un liqueur de brou de noix o ratafià di mallo. Probabilmente dalla Francia fece il suo ingresso in Italia, diffondendosi prima nella zona del Sassello e poi nel Modenese. Il noce mantenne sempre un alone di leggenda, legato alla presenza di streghe e incantesimi, che si comunicò alla preparazione del liquore. Tradizionalmente, infatti, le noci venivano raccolte nella notte di San Giovanni dalla donna più esperta nella preparazione che, salita sull'albero a piedi scalzi, staccava solo le noci migliori a mano e senza intaccarne la buccia. Lasciate alla rugiada notturna per l'intera nottata, si mettevano in infusione il giorno dopo. La loro preparazione terminava la vigilia di Ognissanti.. Nella raccolta la tradizione chiede di non usare attrezzi di ferro. Il metallo, infatti, intaccherebbe le proprietà delle piante officinali. È un fatto che i vegetali tagliati con lama di metallo ossidano prima e appassiscono più in fretta di quelli tagliati, ad esempio, con una lama di ceramica. L'usanza è comunque molto antica e già i druidi la seguivano cogliendo il vischio con un falcetto d'oro. (fonte delle notizie Wikipedia)

2 commenti:

  1. Volevo farti i complimenti per le foto perchè sono stupende.
    Quelle spighe sono una meraviglia.
    ciao
    Sabrina

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