"Era stata denominata via Tre novembre, per celebrare la fine della Prima guerra mondiale. Poi fu mutata in via Quattro novembre per celebrare la vittoria".
La denominazione di questa via intende richiamare il giorno in cui fu letto dal generale Armando Diaz il "Bollettino della Vittoria" che annunciava il successo contro l'impero austro-ungarico sancita dall'armistizio di Villa Giusti.
Tuttavia, per più di 20 anni questa via fu denominata "Via 3 novembre". Così infatti decise la giunta socialista guidata da Francesco Zanardi.
Tuttavia, per più di 20 anni questa via fu denominata "Via 3 novembre". Così infatti decise la giunta socialista guidata da Francesco Zanardi.
La spiegazione è semplice: i socialisti, neutralisti o non interventisti, vollero celebrare la fine della guerra e non la vittoria. Fu poi il Podestà, nel 1942, a modificare la denominazione nella più patriottica via 4 novembre.
Per secoli questa strada fu denominata via Asse (o via delle Asse): infatti esisteva , addossata alla fiancata del palazzo Comunale, una cappella fatta con assi di legno per proteggere un'immagine della Madonna dipinta sul muro del palazzo stesso.
Questa strada ospitava la Cappelleria Dante Barbetti, uno dei negozi più antichi di Bologna, presente fin dall'Ottocento: ora c'è un altro negozio, ma resa l'insegna originaria. Un'altra presenza storica, in angolo con via de' Fusari, è stato il negozio di tessuti G.F. Pasquini, del quale resta la storica insegna, trasferitosi per lasciare spazio a un ristorante.
Di fronte alla recente piazza Roosvelt sorge il palazzo della Prefettura, nato come palazzo Caprara, la famiglia senatoria che abitò l'immobile (esonerato dall'obbligo del portico) poi ricostruito nel 1603; anche il palazzo attiguo (con portico), dal Settecento fu dei Caprara che ne affidando la ristrutturazione ad Alfonso Torreggiani. I Caprara ebbero ospite più volte Napoleone Bonaparte. Finì che Caprara cedette il suo palazzo a Napoleone che ne fece dono a Giuseppina Beauharnais. Negli anni successivi il palazzo passò al banchiere Raffaele De Ferrari poi al Duca di Montpensier. Dopo il 1860 divenne palazzo del Governo.
Fino al 1936 davanti a palazzo Caprara c'era un piccolo borgo costituito da case e strade, abbattuto per far spazio alla piazza Roosevelt.
Il palazzo Dall'Armi-Marescalchi (al civico 5), ricco di opere d'arte (Reni, Carracci, Tibaldi) ospita gli uffici della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio. La lapide sulla facciata del palazzo al n. 7 informa che lì nacque Guglielmo Marconi il 25 aprile 1874.
Infine, una curiosità: sulla fiancata di palazzo Caprara all'angolo con via Volto Santo, si può leggere una lapide che ci informa che lì abitava Guido Guinizelli e che Benvenuto Rambaldi lesse per la prima volta pubblicamente la Divina Commedia.
Nessun commento:
Posta un commento