I cantieri e l'architettura li aveva respirati fin da bambino, in famiglia. Infatti, il padre di Carlo Francesco Dotti (1670-1759) era architetto e indirizzò il figlio a questa attività. Per i bolognesi il nome di Carlo Francesco Dotti è legato a uno dei monumenti più amati, il Santuario della Beata Vergine di San Luca.
Nato in una frazione di Como, Dotti visse la sua vita professionale a Bologna, dove abitò in via del Pratello assieme alla moglie Caterina Tartarini, che gli diede tre figli: di essi, due seguirono le orme paterne, Giovanni Giacomo e Giovanni Paolo. La prima opera significativa di Dotti fu la costruzione dell'Arco del Meloncello: un'opera importante per congiungere la parte del portico di San Luca proveniente da porta Saragozza con quello che sale verso il Santuario. Prima fu costruito il ponte che permetteva il transito di carri e carrozze, poi la parte superiore, cioè il monumentale arco. Il tutto fu costruito con denaro derivane da generosi lasciti e forse per questo motivo dall'approvazione del progetto (1719) alla fine dei lavori (1732) trascorse un lungo lasso di tempo.
Dopo il Meloncello, Dotti si cimentò nel lavoro più importante e prestigioso, il progetto e la costruzione del Santuario della Madonna di San Luca, affidatogli nel 1722.
L'anno successivo fu posta la prima pietra per la costruzione del Santuario, finanziato dalla generosità dei bolognesi, proprio come il portico.
Nel 1742 fu ultimata la costruzione della grandiosa cupola, mentre nel 1757 i lavori si conclusero col completamento della facciata e con la pavimentazione. Dotti non ebbe la possibilità di assistere alla consacrazione del Santuario, che avvenne nel 1765, poichè morì il 3 giugno 1759.
Ma il Santuario di San Luca non fu certo l'unica opera del Doti: a lui si deve la ristrutturazione della Basilica di San Domenico. Questi prestigiosi lavori gli valsero la nomina di "architetto del Senato bolognese", incarico che comportò numerosi lavori pubblici e opere di manutenzione del patrimonio comunale. Intervenne su palazzo Davia Bargellini progettando lo scalone Al Dotti si deve anche l'altare di S. Ivo in San Petronio, nella terza cappella della navata sinistra. Fu attivo anche in alcuni comuni della Provincia.
Carlo Francesco Dotti fu il miglior architetto del Settecento assieme ad Alfonso Toreggiani.
Alui è stata dedcata una laterale di via Saragozza, a qualche centinaio di metri dall'inizio della salita che porta al Santuario della Madonna di San Luca.
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