La grande strada voluta dal console romano Marco Emilio Lepido ha portato sviluppo e ricchezza alle comunità dell'Emilia-Romagna e anzitutto a Bologna.
L'esercito di Roma, che da circa 15 anni aveva chiuso vittoriosamente le Guerre puniche, sconfisse i Galli conquistando, fra l'altro, anche Bologna, con le truppe guidate dal console Marco Emilio Lepido. Questi, avendo i soldati "disoccupati" affidò loro il compito di costruire una strada, che poi prese il nome di Via Emilia, che unisse Rimini con Piacenza e che fu completata nel 187 a.C.: di fatto la via proseguiva il percorso della via Flaminia (Roma-Rimini) costruita nel 219 a.C., mentre intercettava a Piacenza la via Postumia, cioè la via costruita per unire i porti di Genova e di Aquileia. Come risulta evidente, i Romani avevano allestito un sistema viario (oggi parleremmo di infrastrutture) al servizio sia degli eserciti, sia dei mercanti, sia dei coloni.
La prima funzione della Via Emilia (come pure di altre strade romane) fu di carattere militare: consentiva di spostare rapidamente le truppe in caso di necessità. Ma la via Emilia significò anche l'avvio del processo di colonizzazione da parte dei Romani della fertile pianura padana. Fu l'inizio di un processo demografico crescente generato dalle prospettive positive dell'agricoltura, la vera fonte di ricchezza.
Dunque, la prospettiva di questa parte consistente dell'Italia risale a oltre due millenni e la grande intuizione della via Emilia ha rafforzato, nel corso dei secoli, il benessere di quelle popolazioni favorendo i traffici commerciali e non solo. La via Emilia, che oggi si chiama Strada Statale 9, è stata "riformata", modificata e prolungata fino a Milano, non solo, ma è diventata la complanare di altre infrastrutture fondamentali che hanno affiancato il suo percorso come la linea ferroviaria (anche di Alta Velocità) e le autostrade, sia l'Autostrada del Sole (A1) sia l'Adriatica (A14).
Sulla via Emilia hanno prosperato molte città, ora capoluoghi di Provincia, come Modena, Forlì, Cesena e, verso nord, Reggio Emilia, Parma e Piacenza La città di Reggio Emilia, che fu chiamata Regium Lepidi, ha collocato una statua di Marco Emilio Lepido nel palazzo Comunale.
Altri insediamenti furono conseguenza della presenza di questa importante strada: uno per tutti, l'antica Claterna che sta tornando alla luce. Pertanto, a distanza di oltre due millenni l'opera voluta dal console della Repubblica romana ha significato ben più che una via di comunicazione: lungo questa preziosa e antica strada sono cresciute comunità prosperose.
A pieno diritto, dunque, la Regione ha preso il nome di Emilia-Romagna.
L'esercito di Roma, che da circa 15 anni aveva chiuso vittoriosamente le Guerre puniche, sconfisse i Galli conquistando, fra l'altro, anche Bologna, con le truppe guidate dal console Marco Emilio Lepido. Questi, avendo i soldati "disoccupati" affidò loro il compito di costruire una strada, che poi prese il nome di Via Emilia, che unisse Rimini con Piacenza e che fu completata nel 187 a.C.: di fatto la via proseguiva il percorso della via Flaminia (Roma-Rimini) costruita nel 219 a.C., mentre intercettava a Piacenza la via Postumia, cioè la via costruita per unire i porti di Genova e di Aquileia. Come risulta evidente, i Romani avevano allestito un sistema viario (oggi parleremmo di infrastrutture) al servizio sia degli eserciti, sia dei mercanti, sia dei coloni.
La prima funzione della Via Emilia (come pure di altre strade romane) fu di carattere militare: consentiva di spostare rapidamente le truppe in caso di necessità. Ma la via Emilia significò anche l'avvio del processo di colonizzazione da parte dei Romani della fertile pianura padana. Fu l'inizio di un processo demografico crescente generato dalle prospettive positive dell'agricoltura, la vera fonte di ricchezza.
Dunque, la prospettiva di questa parte consistente dell'Italia risale a oltre due millenni e la grande intuizione della via Emilia ha rafforzato, nel corso dei secoli, il benessere di quelle popolazioni favorendo i traffici commerciali e non solo. La via Emilia, che oggi si chiama Strada Statale 9, è stata "riformata", modificata e prolungata fino a Milano, non solo, ma è diventata la complanare di altre infrastrutture fondamentali che hanno affiancato il suo percorso come la linea ferroviaria (anche di Alta Velocità) e le autostrade, sia l'Autostrada del Sole (A1) sia l'Adriatica (A14).
Sulla via Emilia hanno prosperato molte città, ora capoluoghi di Provincia, come Modena, Forlì, Cesena e, verso nord, Reggio Emilia, Parma e Piacenza La città di Reggio Emilia, che fu chiamata Regium Lepidi, ha collocato una statua di Marco Emilio Lepido nel palazzo Comunale.
Altri insediamenti furono conseguenza della presenza di questa importante strada: uno per tutti, l'antica Claterna che sta tornando alla luce. Pertanto, a distanza di oltre due millenni l'opera voluta dal console della Repubblica romana ha significato ben più che una via di comunicazione: lungo questa preziosa e antica strada sono cresciute comunità prosperose.
A pieno diritto, dunque, la Regione ha preso il nome di Emilia-Romagna.
Nessun commento:
Posta un commento