mercoledì 7 novembre 2018

F - Funivia


"Per circa 50 anni ha trasportato milioni di turisti, fedeli, curiosi. Di essa restano un pilone e il ricordo dell'emozione di rimanere sospesi nel vuoto".
Il giovane ingegnere Ferruccio Gasparri (1899-1990), fascista della prima ora, libero professionista dal 1926, ebbe l'idea di realizzare una funivia che collegasse la città al colle della Guardia.
Nel 1927 il progetto ottenne il benestare del podestà Leandro Arpinati e dell'arcivescovo Nasalli Rocca. L'anno successivo fu costruita una Società per Azioni (SACEF) e il primo azionista fu l'ATM, che versò 250.000 lire.
Occorreva poi curare altri aspetti: costruire il pilone intermedio e le due stazioni, quella di partenza e quella d'arrivo. Il terreno sul quale costruire la stazione di partenza fu donato dalla principessa Adele Gregorini Bingham Colonna, moglie del principe Piero Colonna, con la clausola che fosse "adibito sempre alla stazione della Funivia" Nel 1930 erano già costruite la stazione di terra, la tettoia d'arrivo e la strada verso il Santuario.
Il 14 maggio 1931 vi fu l'inaugurazione: percorso di 1370 metri con un dislivello di 220, due campate con un solo pilone alto 25-30 metri. La velocità era di metri 3.5 al minuto e perciò il viaggio durava 6 minuti e mezzo. Le cabine erano due, potevano ospitare 20 persone:mentre una saliva, l'altra scendeva, arrivando contemporaneamente alle stazioni. Il primo anno fu un successo: 201.000 passeggeri. Poi il numero scese e i conti della SACEF si chiusero in disavanzo. 
Dal giorno dell'inaugurazione fino al 1944, la Funivia potè vantare 2.000.000 di passeggeri. Nel 1944 fu bombardata la stazione di partenza e la Funivia cessò l'attività.
Intanto Gasparri prima richiamato in guerra, poi nel mirino dei partigiani, si rifugiò a Firenze fino al 1947; l'anno dopo incontrò il sindaco Giuseppe Dozza per proporre di rimettere in funzione la Funivia. Gasparri aveva rilevato la SACEF e ottenuto fondi dal Governo: il Comune di Bologna garantì la somma residua. Nell'arco di due anni fu rimessa in funzione la stazione di partenza e ampliata quella d'arrivo, rinnovate funi e cabine, migliorato il tempo del viaggio in 4 minuti e mezzo.
L'8 aprile 1950 vi fu l'inaugurazione ufficiale. Nei pressi del Santuario sorsero altri eleganti ristoranti e luoghi di ristoro. Ma dopo pochi anni il bilancio si rivelò passivo L'ultimo proprietario, Gino Pardera, prese atto delle difficoltà economiche: nel 1975, con 50.000 di passeggeri si ebbero 18 milioni di incasso e 57 di spese. Pardera chiese aiuto al Comune, che rifiutò anche la cessione gratuita. E così,il 7 novembre 1976 terminò l'affascinante avventura della Funivia per San Luca.

Nessun commento:

Posta un commento