domenica 18 novembre 2018

O - Via degli Orefici

"La via dove c'era la sede della Compagnia dell?Arte degli Orefici nel corso dei secoli ha visto insediarsi altre attività, come il famoso Bar Otello.
Via degli Orefici, via Caprarie, via Pescherie, via Clavature, via Drapperie, via Calzolerie: la denominazione di queste vie, assieme ad altre, ci parla di di arti e mestieri, della Bologna medievale, di una città disegnata sulla base di queste attività. Una Bologna che scoprì i meccanismi dell'economia al fine di offrire benessere a una fascia più ampia d popolazione. In via Orefici c'era la sede della Compagnia dell'Arte degli orefici, cioè degli artigiani che lavoravano il prezioso metallo. Nel corso dei secoli, oltre agli orefici, altre attività economiche sono comparse in questa via così centrale.
Ma circa un secolo fa via Orefici ha cambiato volto, tessuto sociale ed economico a seguito dei mutamenti avvenuti con l'allargamento di Via Rizzoli e appunto, dell'asse Orefici - Cararie. I lavori che riguardarono queste vie furono eseguiti nel 1915 e si conclusero con la costruzione d palazzo Ronzani, dove fu realizzato anche il grande cinematografo Modernissimo, poi Arcobaleno: gli edifici a sud sono rimasti quelli antichi, quelli a nord sono nuove costruzioni. Una grave ferita fu inferta a questa via dall'esplosione con conseguente incendio, avvenuti il 9 luglio 1902, del negozio Malmusi e Gentili, la più grande drogheria di Bologna, sia negozio al dettaglio sia magazzino per la vendita all'ingrosso. C'era di tutto, anche la benzina per le poche autovetture che già circolavano. Fu proprio l'esplosione di taniche di benzina a scatenare un enorme incendio con conseguente crollo dell'edificio: intervenuti i pompieri, tre di essi persero la vita: il tenente Benito Stagni, il maresciallo Luigi Landuzzi e Alfonso Marescalchi, come è ricordato in una lapide con corona dall'alloro in via Orefici, 6.
Nel corso degli ultimi decenni uno dei locali più noti fu il Bar Otello, aperto da Otello Montanari, tifosissimo del Bologna Quel bar divenne il ritrovo dei tifosi: il lunedì questi occupavano via Orefici dove passavano le auto, il tram e c'era un capolinea. Otello morì l'8 ottobre 1967; fece in tempo a vivere l'ultimo scudetto rossoblù.
Negli ultimi 30 anni vi è stato un forte ricambio della presenza dei negozi in particolare sono stati aperti molti locali di ristorazione. C'era il famoso cinematografo Eliseo (ora libreria Coop), sono rimasti pochi dei tanti orefici e la Farmacia dell'Annunziata.
Fanno parte dei ricordi la pescheria, un panificio, un fruttivendolo e due negozi frequentati dalle donne: Diamant e Tingipell.

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