martedì 13 novembre 2018

J - Jacopo della Quercia

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"Lo scultore per ben 9 anni lavorò per realizzare numerose formelle sulla facciata di San Petronio: forse Michelangelo ne trasse ispirazione per la Cappella Sistina".
Jacopo di Pietro d'Agnolo detto Jacopo della Quercia, forse a causa del nomignolo attribuito a una sua ava che aveva un difetto agli occhi e che le valse il soprannome "la guercia", nacque a Siena, forse nel 1374. Dal padre, orafo e intagliatore di legno, apprese varie tecniche artistiche. Trasferitosi a Lucca iniziò a lavorare ottenendo incarichi in viarie città, fra cui Ferrara, dove scolpì in marmo la Madonna della Melagrana (1403) conservata nel Duomo della città. Ma l'opera che gli diede fama fu il Monumento a Ilaria del carretto , realizzato a Lucca fra il 1406-1407 su commissione del Signore di Lucca per la chiesa di San Martino.
Lavorò ancora a Lucca, a San Gimignano e a Siena dove, fra il 1414 e il 1419, realizzò la Fonte Gaia in piazza del Campo, meritandosi l'appellativo di Jacopo della Fonte. L'ultimo importante incarico della sua vita lo ottenne a Bologna per scolpire il portale maggiore della Basilica di San Petronio, essendo riusciti i fabbricieri a raccogliere i fondi necessari per avviare i lavori della facciata, che avevano subito un arresto quando il legato il Baldassarre Cossa, poi eletto Papa a Bologna nel 1410, col nome di Giovanni XXIII, ma dichiarato antipapa e deposto dal Concilio di Costanza,  aveva asportato denaro e materiali di costruzione. Il 28 marzo 1425 Jacopo della Quercia firmo il ricco contratto /3600 fiorini) garantendo la conclusione nell'arco di due anni. Per ben nove anni, dal 1425 al 1434, Jacopo della Quercia si applicò alla "Porta Magna" della basilica  bolognese realizzando le Storie della Genesi e le Storie della giovinezza di Cristo: le formelle ritraggono i Profeti, le Storie del Nuovo Testamento, la Creazione d Adamo, la Creazione di Eva, il Peccato originale e la Madonna col Bambino tra i santi Petronio e Ambrogio.
Concluso questo impegnativo lavoro, a Bologna Jacopo della Quercia fu chiamato per realizzare il monumento funebre di Anton Galeazzo Bentivoglio che si può ammirare in San Giacomo Maggiore, la chiesa preferita della famiglia Bentivoglio. La magnifica e incompiuta facciata della Basilica di San Petronio è arricchita da splendide sculture da tutti ammirate: fra esse quelle di Jacopo della Quercia, le cui formelle impressionarono lo stesso Michelangelo che molto probabilmente si ispirò a loro per gli analoghi personaggi raffigurati nella Cappella Sistina, come la "Creazione di Eva". Fu l'ultima grande opera di Jacopo che morì nel 1438 a Siena, dove fu sepolto nella chiesa di S.Agostino.

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