lunedì 5 novembre 2018

C - caffè

"Dalla seconda metà del Settecento, i caffè furono luoghi di incontro degli uomini del Risorgimento, poi videro la presenza di intellettuali e artisti. Soppiantarono le osterie (ma non il vino!)".
Per molti secoli, le osterie, con le loro curiose insegne, furono punti di riferimento per tanti cittadini. A partire dal XIX secolo sono apparsi i
Caffè, che hanno accompagnato un secolo ricco di trasformazioni sociali, di slanci innovativi, del fervore di nuovi movimenti politici e culturali.
Il primo Caffè citato in una cronaca della seconda metà del Settecento è il Caffè degli Stelloni, all'angolo fra via Indipendenza e Via Rizzoli: fu proprio questo locale che si riunirono Luigi Zamboni, Giovanni Battista De Rolandis e pochi altri per organizzare una generosa ma improbabile rivolta tesa a rovesciare il governo pontificio. L'insurrezione si risolse in una azione dimostrativa che peraltro costò la vita ai due protagonisti.
Altri Caffè, durante il governo papalino-austriaco, ebbero fama di "covi" risorgimentali: fra questi, il Caffè Apollo in via S.Stefano (oggi vi è il Ristorante Cesarina) e il Caffè della Fenice, che aveva una saletta riservata dove si riunivano Minghetti, Aglebert, Gioacchino Pepoli e altri, e aveva un'uscita segreta in caso di irruzione della polizia. Ha fatto storia anche il Caffè dei Grigioni: come riferiscono tutte le cronache della giornata dell'8 agosto 1848, lì sarebbe scoppiata la scintilla della rivolta dei bolognesi contro gli austriaci. Questo locale si trovava sotto il portico della Gabella (via Ugo Bassi). Era uno dei locali preferiti da Giosuè Carducci, che amava ripetere come fosse stato frequentato anche da Ugo Foscolo e da Vincenzo Monti. Un altro caffè che si caratterizzò politicamente fu il Caffè San Pietro, all'angolo di via Indipendenza con via Altabella, aperto giorno e notte: fu un punto di riferimento per i risorgimentali liberali e antipapalini. Poi divenne luogo d'incontro di intellettuali, come Alfredo Oriani, Riccardo Bacchelli, Giorgio Morandi, Giuseppe Raimondi.
Il Caffè delle Scienze, in via Farini, 24, angolo Castiglione, era raffinato ed elegante, una meta imprescindibile per il mondo culturale e intellettuale (Alfredo Oriani, Olindo Guerrini, Corrado Ricci, Alfonso Rubbiani, Alfredo Testoni, Cesare Albicini), così come il Caffè dei Servi in Strada Maggiore.
Oltre ai Caffè vicini ai teatri, frequentati dal mondo dello spettacolo, non si possono dimenticare, fra i tanti, il Bar Vittorio Emanuele, in piazza Maggiore, il Bar Venezuela in via S.Vitale all'angolo con via Zamboni, in elegante stile liberty, Il Bar dei Notai, il Caffè del Pavaglione in piazza Galvani, 4, il preferito da Giosuè Carducci.

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