venerdì 23 settembre 2011

Vendemmia: prte prima pulitura mosto

Ed è arrivato! anche quest'anno la vendemmia mi ha portato il mosto, che con questo si chiude la stagione delle confetture e delle salse. Un poco di malinconia me la porta, l'estate è finita...però non posso continuare a invasettare all'infinito, è ora di inziare a mangiare quanto prodotto no?.-)
Il profumo che emana per casa intanto che bolle è unico, vale la pena di fare tanta fatica solo per quello.
Allora si parte dal mosto dal quale si può ricavare i sughi, la saba, la mostarda bolognese. Io ovviamente ricavo tutti e tre.
Si prende il mosto e senza attendere troppo tempo, diciamo entro due ore dalla mostatura, si mette sul fuoco a fiamma bassa e si fa bollire. Nel mentre si formerà una patina che va rimossa (pulitura del mosto) con una ramina od un colino
poi pian piano se ne formerà sempre meno

finchè non diventerà bello rosso e sarà calato di un bel po'

a questo punto spegnere, e farlo raffreddare completamente (una notte) in mdoo che si depositi sul fondo gli ultimi residui rimasti. Per utilizzare il mosto filtrare in un altro tegame evitando di versare anche il fondo.

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giovedì 22 settembre 2011

Cialde salate con mousse di speck cotto

Aperitivo appetitoso, si spizzica bene intanto che si chiacchera un po', comodo anche da consumare.
Si tratta di cialdine salate, le ho fatte appositamente piccole e a forme irregolari per non doverle spezzare.
Direi da riproporre.

Cialde con mousse di speck cotto

Ingredienti

per le cialde

3 uova
4 cucchiaini di olio e.v.
250 gr farina
un bicchierino di vino bianco
1 cucchiaino sale

per la mousse

speck cotto in una sola fetta spessa
150 gr ricotta
150 gr mascarpone

Impastare tutto insieme, formare delle palline e cuocere nella cialdiera.  Nel frattempo tritare lo speck e rimescolare alla ricotta e al mascarpone. Metterlo in una ciotolina in frigorifero fino al momento di servire. Si può preparare anche il giorno primo, avendo l'accortezza di conservare le cialde in una scatola di latta.

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mercoledì 21 settembre 2011

Salsa per lesso dello suocero di Ivana

Quanto sia bello e interessante il blog di Nonna Ivana ve l'ho già detto e non mi stancherò mai di ripeterlo: Ivana è bravissima, una enciclopedia e sa raccontare incantandoti. Nel scorrere il suo blog, mi sono imbattuta in questa salsa che faceva suo suocero per accompagnare il lesso. Non ho resistito ho dovuto farla. Non ho idea di come fosse l'originale, ma questa è buona anche mangiata così senza accompagnamento, messa a cucchiaini su un pezzo di pane!!
Per le notizie relative vi rimando al suo messaggio originale.

Salsa per lesso

Ingredienti

peperoni verdi non carnosi (diavolicchi)
carote
sedano verde
cipolle
tanto prezzemolo prezzemolo
aceto (meglio se fatto in casa)
olio

Tagliare a dadini tutte le verdure dopo averle lavate e pulite. Mettere in una padella dell'olio, versarvi le verdure , salare e fare cuocere a fuoco basso coperto. A fine cottura aggiungere un filo di aceto.
Servire o invasare .
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lunedì 19 settembre 2011

Paparòc ovvero polenta con fagioli

Questo piatto me lo faceva sempre la mia nonna materna quando ero piccola e io l'adoravo. Quando mi mndava la fondina con la" polenta con i fagioli", così la chiamavo io, era una festa! quasi lo finivo da solo. Che buono che era! Ovviamente la sua ricetta non ce l'ho, lei faceva tutto ad occhio, ho qualche indicazione che mi ha dato mia mamma. L'ho rifatta, sarà la nostalgia, ma non mi sembra saporita come la sua, anche se devo dire la verità, tra me e mia figlia ce ne siamo mangiati due piatti.
L'adoro anche fredda, anzi è ancora più gustosa.
Si chiama anche calzagat, di questa preparazione c'è anche una ricetta ufficiale, anzi ce ne sono tante, ma sono di quei piatti che venivano fatti da ogni famiglia a modo proprio e in base a quello che avevano.
C'è chi sostiene che è buona mangiata calda e che da fredda andrebbe fritta. La mia mamma dice che, rispetto a mia nonna, la tengo troppo dura, dovrei tenere la polenta più lenta...vorrà dire che dovrò rifarla.-).
Questa che vi posto è la mia ricetta, non so se sia esattamente come quella della mia nonna, però ci assomiglia.

Paparòc

Ingredienti

brodo di fagioli
lardo o pancetta
aglio
prezzemolo
farina di mais per polenta

Preparare il brodo di fagioli come d'abitudine, poi cuocerci la polenta come indicato sulla confezione . A metà cottura circa, aggiungerci un soffritto fatto con trito di pancetta, aglio e prezzemolo. Portare a cottura. Versare in piatto fondo e servire se piace calda, oppure talgiarla a fette da fredda.

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giovedì 15 settembre 2011

Torta frolla con ripieno di ricotta

Un giorno navigando sul blog di Rita (bellissimo blog, ci sono cose davvero carine! brava Rita!), mi sono imbattuta in questa torta, che a lei è venuta molto meglio, che mi ha subito incuriosita.  Ho aspettato che calasse un pochino il caldo, poi mi sono decisa a farla ugualmente, perchè altrimenti chissà quanto avrei dovuto attendere. Devo dire che la mia curiosità era stata ben riposta!! Un buon dolce davvero!

Torta frolla con ripieno di ricotta

Ingredienti

 per il ripieno:
500 gr di ricotta
2 uova
150 gr di zucchero

per la pasta:
250 gr di farina
125 gr di zucchero
50 gr di burro
2 uova
1 bustina di lievito
buccia di limone grattugiata
Procedimento: preparare il ripieno lavorando i rossi d’uovo con lo zucchero, montare gli albumi, passare al setaccio la ricotta ed unire il tutto.
Per la pasta: sciogliere il burro a bagnomaria ed impastare la farina con gli altri ingredienti; lasciare riposare in frigorifero per mezz’ora poi ungere una teglia e stendere ¾ di pasta, versare il ripieno e coprire con la pasta rimanente. Cuocere a 180° per 35’. Cospargere di zucchero a velo (si può utilizzare anche pasta frolla surgelata).

martedì 13 settembre 2011

Canto delle mondine



Sono troppo belli per inserirli alla fine del messaggio precedente, meritano uno spazio apposito.Complimenti alle mondine di Molinella per mantenere ancora vivi questi canti che ci raccontano tante cose.
Le mondine erano delle lavoratrici stagionali delle risaie.
Il lavoro si svolgeva durante il periodo di allagamento dei campi, effettuato dalla fine di aprile agli inizi di giugno per proteggere le delicate piantine del riso dallo sbalzo termico tra il giorno e la notte, durante le prime fasi del loro sviluppo. Il lavoro consisteva nel trapianto in risaia delle piantine
Il lavoro della monda consisteva nello stare per intere giornate con l'acqua fino alle ginocchia, a piedi nudi e con la schiena curva per togliere le erbacce infestanti che crescevano nelle risaie e che disturbavano la crescita delle piantine L'abbigliamento consisteva in:
  • calze di filanca e fazzoletto tirato sul viso, a protezione contro le punture dei numerosi insetti infestanti questi ambienti palustri
  • cappello a larghe tese per riparo dal sole
  • calzoncini o mutandoni
Nelle risaie di Molinella si ebbero le prime proteste di mondine per l'ottenimento di migliori condizioni di vita.
Sciopero delle mondine nel giugno 1890.
Molte "risaiole" sono arrestate e portate davanti al Tribunale di Bologna. Tra loro Adalgisa Lipparini che, nel 1901, insieme ad Andrea Costa, presiederà il I Congresso nazionale dei lavoratori della terra

Nel 1949 la risaia rappresenta una forma di sviluppo economico notevole per Molinella. Offre un salario che varia da 1.500 lire per le donne e 2.500 per gli uomini.





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Spannocchiatura del mais

A Villa Smeraldi di Bentivoglio, presso il Museo della Civiltà Contadina, vengono tenute queste dimostrazioni sui mestieri antichi. Ho assistito a questa della spannocchiatura del mais. Mi ripeto, ma una volta proprio non si buttava nulla!! dovremmo ritornare anche noi a fare così...
La spannocchiatura veniva effettuata sempre nel tardo pomeriggio (non sono riuscita a sapere il motivo, probabilmente prima venivano fatti gli altri lavori).
Si prendeva la pannocchia, le si toglievano le foglie avendo cura di separarle dal biròn (tutolo) in quanto venivano poi inserite nel Pajòn (materasso di foglie di mais) e quindi questo avrebbe recato una durezza fastidiosa. Si toglieva anche le “barba” sottile perché anche queste pungeva.
I tutoli e le pannocchie sgranate venivano poi bruciate in inverno nelle suore, per scaldare il letto.
I chicchi invece venivano macinati per la farina e dati alle galline come mangime.
Le mondine di Molinella hanno allietato l’operazione con i loro canti.

le spighe da lavorare

le lavoranti





la sgranatura con i due attrezzi diversi

lo scarto da bruciare

il pajòn.


Ogni due giorni bisognava disfarlo e risollevare tutte le foglie. Questo telo che vedete non è l'originale. Veniva fatto con la tela e in mezzo ai fili si inservivano dei fili colorati di rosso e di blu in modo da formare dei quadri quando si lavorava.
le lavoranti sul pajon
la polenta fatta con il mais:-)

i canti delle mondine...che meraviglia!!




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lunedì 12 settembre 2011

Torrette di speck ai quattro formaggi

Questa ricetta l'ho presa da un e-book inviatomi via mail da Raspini salumi. L'ho fatta come antipasto per il compleanno di mio marito e l'unica colpa è stato farne solo uno a testa. Mi hanno richiesto il bis...
Veloce, facile , appettitoso, da tenere presente anche per un buffet.


Nidi di speck ricotta e fontina

Ingredienti

2 fette di speck per ogni invitato
300 gr ricotta capra
erba cipollina
200 gr fontina
100 gr  panna liquida
alcune scaglie di parmiggiano
40 gr pangrattato
pepe
olio e,v.

Pulire l'erba cipollina, mescolarla alla ricotta e unirvi una macinata di pepe. Ungere leggermente un pirottino da forno mono porzione e foderare con le fette di speck, lasciando che sbordino dal pirottino. Riempire con ricotta e chiudere ripiegando all'interno le fette. Mettere in forno a 120 gradi per 10 minuti, giusto il tempo che le fette di speck si attacchino. Nel frattempo spezzettare la fontina e metterla sul fuoco insieme alla panna. Versare un cucchiaio del formaggio fuso sul piattino da portata e sopra capovolgervi il pirottino. Decorare a piacere con erba cipollina.


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domenica 11 settembre 2011

Che soddisfazione!! Torta ballerina


Questo è uno di quei casi in cui mia figlia assomiglia a me:-)! Ieri ha voluto festeggiare una sua amichetta che ha compiuto gli anni venerdì ed insieme ad un'altra sua amica ha realizzato questa torta ballerina. Hanno fatto le decorazioni e le scarpette con il marsh mallow fondente, la base sotto è riso soffiato, il disco sopra pan di spagna farcito con panna e nutella. direi che per la loro età sono state molto bravine, considerato che io non sono intervenuta. Tutta sua mamma:-)!

Torta ballerina

Ingredienti


per la base di riso soffiato

200 gr burro
8 mars
riso soffiato un pacco

Sciogliere a bagno maria il burro insieme ad i mars rimescolando continuamente. Quando sciolti, togliere dal fuoco e aggiungere il riso soffiato. Stendere sul piatto da portata e fare raffreddare.
Prendere la base di riso soffiato e ricoprirla con il mmf.  Tagliare a metà il pan di spagna e farcirlo con panna e nutella o come si preferisce. Richiudere e decorare anche questo con il mmf e posizionarlo al centro della torta. Finire le decorazioni e porre in frigorifero.

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giovedì 8 settembre 2011

Bicchierini colorati!

Questi bicchierini li vidi tempo fa sul blog di Lydia, erano serviti in un bicchiere a calice da vino. Io li ho fatti ieri per il ocmpleanno di mio marito, serviti nei bicchierini. Sono molto molto simpatici da vedere, adattissimi per una festa di bambini. Sono anche veloci da fare, a parte il tempo che la gelatina deve solidificare nel frigorifero. Un consiglio: evitate il kiwi e l'ananas. I primi che ho fatto avevo messo pezzetti di kiwi, solo che la gelatina non ha tirato, anzi sembrava proprio acqua. Quindi ho poi ovviato con i ribes.

Bicchierini colorati

Ingredienti
gelatina di frutta
3 confezioni di yogurt bianco naturale
12 gr gelatina in fogli
4 cucchai di zucchero
frutta a piacere

Preparare la gelatina alla frutta come indicato nella confezione. Prendere la frutta, tagliarla a dadini e metterla nei bicchierini, versarvi sopra un poco di gelatina e mettere in frigorifero inclinato
lasciare solidificare. Prendere i fogli di gelatina, metterli a bagno nell'acqua fredda e strizzandoli grossolanamente metterli in un tegamino a bagnomaria per farli sciogliere, evitando di farli bollire. Nel frattempo prendere lo yogurt e aggiungervi lo zucchero, quindi la gelatina sciolta. Versare il tutto nei bicchierini e riporre in frigorifero.



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martedì 6 settembre 2011

Pizzo ai ferri della signora Ermelinda

La signora Ermelinda Serri in Nanni, era una signora che abitava a Forlì e dalla sua unione con il signor Nanni, nacque fortunamente Carla.
Questa signora, l'ho conosciuta  che non era proprio in età scolare, ciò nonostante avevo dinanzi a me  una signora distinta, ben curata, con una luce vispa negli occhi che la raccontava lunga..l'ho incontrata poche volte però il ricordo che ho del tempo che  trascorso in sua compagna è piacevolissimo.  Bene, questa signora ha lavorato chilometri e chilometri di questo splendido pizzo ai ferri (badate bene ferri non uncinetto!!) che donava poi beneficienza. Carla dice che lo faceva ormai ad occhi chiusi intanto che chiaccherava del più  e del meno con le sue amiche.
Io me la immagino, seduta su uno scranino intanto che lo fa, è una foto che ho davanti agli occhi..
Bene, se avete letto attentamente prima, ho scritto che fortunatamente ha messo al mondo Carla. Fortunatamente perchè se non l'avesse fatto, io non sarei mai venuta in possesso delle sue indicazioni per realizzare questo splendido trine.
Inizialmente pensavo non sarei mai riuscita, mi sembrava di non capire, poi, dopo essermi messa al lavoro...è di una semplicità!! si impara subito a memoria lo schema.
Certo qualche volta perdo il punto e devo ridisfare..ma ...si chiama esperienza, no?.-)
Bene non mi resta che ringrazire la signora Ermelinda per questo capolavoro, Carla per avermi fatto questo dono prezioso...e per farlo, realizzerò chilometri di pizzo anche io!
Ho realizzato anche la versione mignon per gli ospiti, fermando la lavorazione ai 7 punti anzichè a  9.

Pizzo ai ferri signora Ermelinda


AVVIARE 11 MAGLIE
1° giro
1 m. passata a diritto, 1 maglia legaccio, *filo davanti, 2 maglie assieme a diritto* per 4 volte, filo davanti, 1 maglia legaccio
2° giro e tutti i ferri pari fino al 16°
a legaccio lavorando anche la prima maglia.
3° giro
1 m. pass. a dir., 2 m. legaccio, *filo dav., 2 m. assieme a dir.* per 4 volte, filo dav., 1 m. legaccio
5° giro
1 m. pass. a dir., 3 m. legaccio, *filo dav., 2 m. assieme a dir.* per 4 volte, filo dav., 1 m. legaccio
7° giro
1 m. pass. a dir., 4 m. legaccio, *filo dav., 2 m. assieme a dir.* per 4 volte, filo dav., 1 m. legaccio
9° giro

1 m. pass. a dir., 5 m. legaccio, *filo dav., 2 m. assieme a dir.* per 4 volte, filo dav., 1 m. legaccio
11° giro
1 m. pass. a dir., 6 m. legaccio, *filo dav., 2 m. assieme a dir.* per 4 volte, filo dav., 1 m. legaccio
13° giro
1 m. pass. a dir., 7 m. legaccio, *filo dav., 2 m. assieme a dir.* per 4 volte, filo dav., 1 m. legaccio
15° giro
1 m. pass. a dir., 8 m. legaccio, *filo dav., 2 m. assieme a dir.* per 4 volte, filo dav., 1 m. legaccio
17° giro
1 m. pass. a dir., 9 m. legaccio, *filo dav., 2 m. assieme a dir.* per 4 volte, filo dav., 1 m. legaccio


18° giro
a legaccio e intrecciare tante magli fino a rimanere con 11 maglie nel ferro


19 ° giro
riprrendere dal primo giro
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domenica 4 settembre 2011

Cannelloni

Anche questa è una ricetta della nonna Enrichetta, ogni tanto ritorno alle ricette di famiglia. Ne provo nuove, poi però, quste rimangano sempre buone, sono un ever-green. Ci vuole magari un poco più di tempo nel prepararle però poi il risultato ripaga il maggiore impegno. Gli ingredienti sono molto "normali", un tempo non si usavano spezie varie o altre cose, tutto cià che dava il territorio, però la loro fusione regala un sapore squisito. Generlamente li congelo e li tiro fuori al momento del bisogno, sono praticissimi.

Cannelloni nonna Enrichetta

Ingredienti
farina
uova
4 hg ricotta
3 hg spinaci
2 hg prosciutto cotto
2 hg mortadella
forma
1 uovo
1/4 panna (non nel ripieno)
un cucchiaio concentrato di pomodoro
sale

Con questo ripieno si fanno 4 uova di sfoglia e si mangia in 10 persone.
Tritate prosciutto cotto e mortadella. Bollire gli spinaci (meglio se la sera prima), lasciarli sgocciolare bene e tritarli. Unirli al proscuitto, mortadella, ricotta, forma l'uovo e regoalre di sale. Questo è il ripieno. Preparare la sfogllia e ritagliare dei rettangoli di circa 10 cm x 15.

Mettere a bollire dell'acqua e buttarvi i rettangoli per circa un minuto, scolarli e asciugarli. Nel frattempo che bolle l'acqua mettere in un pentolino la panna e aggiungervi il cucchiaio di concentrato, salare. Se piace aggiungere anche un pizzico di pepe. Quando sobbolle spegnere. Prendere una teglia e "sporcare" il fondo con un cucchiaio di panna preparata.

prendere un poco di ripieno e posizionarlo su rettangolo e avvolgere su se stesso

Tagliarlo a metà (io li preferisco, altrimenti risultano troppo grandi)

Posizionarli allineati nella teglia. Accendere il forno e portarlo a 160 gradi. Prendere la teglia finita e versarvi sopra la panna, coprire con alluminio e riporre in forno per circa mezz'ora. Cinque minuti prima di servire scoprire la teglia per far  arrostire la superficie.


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sabato 3 settembre 2011

Peperonata

Il friggione è presente spesso sulla mia tavola, la peperonata meno, ma non perchè non ci piaccia, anzi, ma perchè non sempre trovo i peperoni che mi ispirino. La ricetta che seguo è quella della nonna Enrichetta, una ricetta più ad occhio che pesata, antica, però sempre squisita. E che profumo!!
Peperonata

Ingredienti
peperoni rossi e gialli e verdi
200 gr pomodori pelati
2 cipolle
aceto
sale

Mettere i 200 gr di pelati in un tegame a fette sottili, i peperoni tagliati a pezzi e le due cipolle, un pò di sale
coprire il tegame e lasciare cuocere a cottura su fiamma bassa. Le verdure faranno bagnato e si cuoceranno senza unto.
Quando è quasi cott aggiungere un cucchiaio di aceto.

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