martedì 13 settembre 2011

Spannocchiatura del mais

A Villa Smeraldi di Bentivoglio, presso il Museo della Civiltà Contadina, vengono tenute queste dimostrazioni sui mestieri antichi. Ho assistito a questa della spannocchiatura del mais. Mi ripeto, ma una volta proprio non si buttava nulla!! dovremmo ritornare anche noi a fare così...
La spannocchiatura veniva effettuata sempre nel tardo pomeriggio (non sono riuscita a sapere il motivo, probabilmente prima venivano fatti gli altri lavori).
Si prendeva la pannocchia, le si toglievano le foglie avendo cura di separarle dal biròn (tutolo) in quanto venivano poi inserite nel Pajòn (materasso di foglie di mais) e quindi questo avrebbe recato una durezza fastidiosa. Si toglieva anche le “barba” sottile perché anche queste pungeva.
I tutoli e le pannocchie sgranate venivano poi bruciate in inverno nelle suore, per scaldare il letto.
I chicchi invece venivano macinati per la farina e dati alle galline come mangime.
Le mondine di Molinella hanno allietato l’operazione con i loro canti.

le spighe da lavorare

le lavoranti





la sgranatura con i due attrezzi diversi

lo scarto da bruciare

il pajòn.


Ogni due giorni bisognava disfarlo e risollevare tutte le foglie. Questo telo che vedete non è l'originale. Veniva fatto con la tela e in mezzo ai fili si inservivano dei fili colorati di rosso e di blu in modo da formare dei quadri quando si lavorava.
le lavoranti sul pajon
la polenta fatta con il mais:-)

i canti delle mondine...che meraviglia!!




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