domenica 20 aprile 2014

Vere uova di Pasqua e tradizioni vecchie e nuove

Quest'anno, per la prima volta in vita mia, ho potuto vedere come sono le vere uova di Pasqua :-), ovvero le nostre galline ci hanno regalato ben 6 uova proprio il giorno di Pasqua. E, caso vuole, l'unica volta che ne abbiamo raccolte sei proprio quante sono le galline...sarò sempliciotta, ma mi ha emozionato:-)!.
Quest'anno inoltre, un'altra novità: oltre alle solite tradizioni dell'uovo sodo per colazione, il primo salame stagionato, il lavaggio della faccia nell'acqua benedetta se ne è aggiunta una, di casa di mio cognato.
Le uova deposte dalle galline il giorno del venerdì santo e quelle del sabato santo sono uova benedette, proprio perchè appartenenti a giorni santi. Quelle del venerdì vanno mangiate dagli uomini, quelle del sabato dalle donne, però vanno mangiate crude. Io berle dal guscio non ce l'ho fatta, ne ho dovute bere troppe da piccole e mi sono sempre piaciute poco, però ce le siamo mangiate sbattute con lo zucchero e abbiamo intinto il panino...che colazione! .-) Proprio un'altra bella tradizione!

Buona Pasqua!

Buona Pasqua!



E' festa, è Pasqua!
Le uova con sorpresa, le rondini e i fiori
rallegran la Pasqua di mille colori.
Ma il dono più bello è 
avere la pace e l'amore 
in fondo al cuore!

Buona Pasqua!

mercoledì 16 aprile 2014

Coccoi cun s'ou

Queste uova le preparai l'hanno scorso dopo aver visto quelle di Roberto Murgia. Ovvio che nulla hanno a che spartire con i suoi capolavori, ma ho voluto provare...la strada è ancora lunga, ma chissà che un giorno non riesca anche io a fare qualcosa di più presentabile..
Il coccoi è un pane tipico della  Sardegna a base di semola di grano duro che viene preparato in occasione della Pasqua.
Assume varie forme e viene forgiato a mano con coltello e forbici.
In passato queste tipologie di pani con l'uovo si utilizzavano come dono ai bambini e rappresentavano quello che oggi è l'uovo di pasqua.
Posto la sua ricetta.

Coccoi cun s'ou

Ingredienti
 
farina di semola
acqua
sale
lievito madre (100 gr per kg di semola)
 
Lavorare a lungo il pane,  formarlo e farlo lievitare per un'ora e mezza circa. Procedere quindi alla cottura in forno per circa 40-50 minuti a secondo della grandezza del pane formato a 200 gradi.

martedì 15 aprile 2014

Paris Brest alle fragole

La mia peste ha compiuto gli anni, il suo dolce preferito è il bignè con la panna e le fragole come su a San Vigilio. Mamma me lo fai? Posso averlo come torta di riso? Considerato anche le dimensioni delle candeline che si è scelta, ho ritenuto che un bignè, per quanto allungato, non potesse sostenere questo peso (d'altronde gli anni sono già tanti :-)) per cui ho fatto una sorta di Paris Brest a metà. :-) L'ho farcito cinque minuti prima di servirlo perchè ho avuto una giornata impegnativa, avrei voluto ricoprire le fragole con il cioccolato ma...la prossima volta.
Comunque, l'hanno spolverato!

Paris Brest

Ingredienti

250 ml acqua
200 gr farina
100 gr burro
un pizzico di sale
4 uva intere

per la farcitura

panna
fragole

Porre sul fuoco in un tegame il burro e l'acqua, far sciogliere poi aggiungere tutto in una volta la farina. Rimescolare e far andare finchè non si forma una palla che si stacca dal tegame. Aggiungere velocemente le uova una alla volta, avendo cura di mescolare in fretta in modo che non si cuociano e di non aggiungere l'uovo successivo finchè quello precedente non sia stato completamente assorbito.
Ricoprire una teglia da forno con carta forno e con la sacca da pasticcere sagomare la torta
Infornare a 180 gradi per circa mezz'ora. Tagliarlo a metà e farcire a piacere.

lunedì 31 marzo 2014

Salame ai due cioccolati

Questo buonissimo dolce me l'ha portato Tiziana, la mia amica. E' una ricetta di Giallo Zafferano, un modo davvero carino di presentare il salame di cioccolato. Riporto fedelmente la ricetta, i passaggi li potete trovare nel link sopra.

Salame ai due cioccolati

Ingredienti
 per il composto al cioccolato fondente

 150 gr burro 
    200 gr cioccolato fondente
  2 uova medie 
     100 gr zucchero semolato 
    200 gr biscotti secchi 

Per il composto al cioccolato bianco

    Uova medie 1 tuorlo
    Latte condensato 50 gr
    Zucchero semolato 20 gr
    Cioccolato bianco 80 gr
    Panna fresca liquida 50 ml
    Burro morbido 60 gr
    Biscotti secchi 80 gr

Per preparare il salame ai due cioccolati, cominciate a preparare il composto di cioccolato bianco che vi servirà per realizzare il cuore del salame. Spezzate grossolanamente 100 gr di biscotti con le mani e teneteli da parte. Quindi sciogliete separatamente al microonde o a bagnomaria il cioccolato fondente e quello bianco e teneteli da parte .
Aggiungete al cioccolato bianco sciolto il latte condensato scaldato con la panna , e amalgamateli per bene, lasciatelo intiepidire a temperatura ambiente. Se il composto ottenuto dovesse essere troppo denso aggiungete un paio di cucchiai di panna calda. In un’altra ciotola mettete il burro ammorbidito a temperatura ambiente e lo zucchero, azionate lo sbattitore elettrico e montate il tutto per ottenere un composto cremoso .
Salame ai due cioccolati
Quindi aggiungete il tuorlo e continuate a montare, quando otterrete un composto bianco e spumoso  aggiungete il cioccolato bianco insieme al latte condensato ormai intiepidito, e continuate a montare.
Salame ai due cioccolati
Una volta ottenuto un composto liscio e omogeneo , aggiungetelo ai biscotti sbriciolati e amalgamate bene il tutto con un cucchiaio coprite la ciotola con la pellicola trasparente e mettetela a rassodare in frigorifero per 30 minuti.
Quindi disponete il composto di biscotti ottenuto tra due fogli di carta forno e pressatelo con il mattarello per dargli una forma quadrata spessa circa 1 cm e ponetelo in frigorifero per farlo rassodare in modo che sia ben compatto. Poi con un stampino da biscotti a forma di cuore ricavate 9 cuoricini, poneteli su un foglio di carta da forno in fila, uno vicino all'altro,  avvolge  la carta forno intorno ai cuori e chiudete le estremità ben strette come fosse una caramella, mettete a rassodare in freezer per mezzora.
Nel frattempo preparate il composto al cioccolato fondente che sarà l'involucro del cuore, spezzettate grossolanamente 200 gr di biscotti; in un’altra ciotola mettete, il burro aggiungete lo zucchero e montate per qualche minuto fino a ottenere un composto morbido, quindi aggiungete le uova e sbattete ancora per incorporarle, e quando avrete ottenuto un composto bianco e spumoso aggiungete il cioccolato fondente sciolto precedentemente ormai tiepido e lavorate il composto fino ad avere una consistenza omogenea.
Aggiungete il composto al cioccolato ai biscotti spezzettati , amalgamate il tutto, coprite con la pellicola trasparente e ponetelo in frigorifero a rassodare per circa 15 minuti.. Quindi ponete l'impasto su un foglio di carta da forno dandogli la forma di un rettangolo grande a sufficienza per ricoprire interamente la parte bianca.iche sistemerete al centro del composto al cioccolato fondente . Ricoprite con una parte di impasto al cioccolato e il composto tutt’intorno al cuore dandogli una forma di salsicciotto. Avvolgete il salame prima nella carta da forno in maniera stretta formando come a formare una caramella e poi nella carta stagnola in modo che rimanga per pressato e mettete a rassodare in frigorifero per 2-3 ore.
Trascorso questo tempo togliete il salame ai due cioccolati dalla carta stagnola e dalla carta forno disponetelo su un piatto da portata e tagliatelo a fette  ed ecco comparire su ogni porzione il goloso cuore al cioccolato bianco
Potete conservare il salame ai due cioccolati  in frigorifero avvolto nella carta forno e nella carta stagnola per 3-4 giorni. Potete anche congelare il salame, intero, avvolto nel doppio strato di carta forno e stagnola, anche già tagliato in fette in modo da scongelare direttamente le porzioni che effettivamente vi occorrono. Ricordatevi di scongelarlo in frigorifero almeno una notte prima del momento di consumare

lunedì 24 marzo 2014

Involtini sfiziosi

Questa è un'altra ricetta che mi ha passato una mamma di una compagna di squadra di mia figlia. Sono velocissimi da fare e molto gustosi. Da tenere presente per una cena improvvisata.
Io li ho proposti come mi ha consigliato, ma oltre i funghi per me stanno bene con qualsiasi verdura trifolata o anche insalata fresca.

Involtini sfiziosi

Ingredienti

bresaola
crescenza o stracchino o formaggio tipo quark
olio tartufato
funghi trifolati

Prendere le fettine di bresaola e appoggiarvi sopra un pezzetto di formaggio e versarvi un goccio di olio tartufato. Chiudere a pacchetto le fettine e metterle in padella per qualche minuto (2-3). Servire su una base di funghi.
 

mercoledì 19 marzo 2014

Auguri Papà!


Festa del papà uguale a raviole, come da rigorosa tradizione :-). Anche quest'anno non potevano mancare. Ma quando è nata questa festa?
La festa del papà, come la intendiamo oggi, nasce nei primi decenni del XX secolo, complementare alla festa della mamma per festeggiare la paternità e i padri in generale. La festa è celebrata in varie date in tutto il mondo, spesso è accompagnata dalla consegna di un regalo al proprio padre.
La prima volta documentata che fu festeggiata sembra essere il 5 luglio 1908 a Fairmont in West Virginia, presso la chiesa metodista locale. Fu la signora Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare l'ufficializzazione della festa; senza essere a conoscenza dei festeggiamenti di Fairmont, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909, ella organizzò la festa una prima volta il 19 giugno del 1910 a Spokane. La festa fu organizzata proprio nel mese di giugno perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana.
La data in generale varia da Paese a Paese. Nei Paesi che seguono la tradizione statunitense, la festa si tiene la terza domenica di giugno. In molti Paesi di tradizione cattolica, la festa del papà viene festeggiata il giorno di san Giuseppe, padre putativo di Gesù, ovvero in corrispondenza con la Festa di San Giuseppe.
In alcuni Paesi la festa è associata ai padri nel loro ruolo nazionale, come in Russia, dove è celebrata come la festa dei difensori della patria (День защитника Отечества), e in Thailandia, dove coincide con il compleanno dell'attuale sovrano Rama IX, venerato come padre della nazione.

martedì 4 marzo 2014

Martedì grasso: sfrappole!

Quest'anno il carnevale mi è proprio scappato, fra i lavori in casa, i problemi in ufficio, pensavo ad altre cose. Però sono riuscita a fare le sfrappole. Ho voluto provare il formato che ho visto fare per televisione nella trasmissione della Clerici con la ricetta che mi hanno insegnato le signore cuoche di Viadagola. Sono state spolverate. Risultano leggere e friabili.
Buon carnevale!


Sfrappole Viadagolesi

Ingredienti

1 uovo
1 cucchiaio zucchero
1 cucchiaio latte
1 cucchiaio olio
1 cucchiaio aceto
farina q.b

Impastare il tutto insieme, poi tirare la sfoglia sottile. Ritagliare dei rettangoli e fare un taglio centrale
Prendere un lembo del rettangolo e passarlo attraverso il foro
friggere in abbondante olio bollente, scolarle su carta assorbente e cospargerle di zucchero di vaniglia. 

venerdì 14 febbraio 2014

Cuori di San Valentino

Non guardate alla precisione, ho deciso all'ultimo momento, giusto per fare qualcosa che richiamasse la festa di oggi, anche se io odio le feste comandate e  li ho fatti ieri sera intanto che attendevo mia figlia da pallavolo, non avevo molto tempo, però sono buoni. Ho trovato la ricetta su più dolci, devo dire che hanno una grande fantasia se pensano di formarli con la siringa, infatti l'impasto risulta duro tanto da rompermi tre sac a poche. Ho pensato quindi di ovviare facendo delle striscioline e formandoli a mano. Hanno riscosso tanto successo che per questa sera ne sono rimasti davvero pochi :-).

Cuori di San Valentino

Ingredienti

200 g di farina
2 tuorli
140 g di burro morbido
110 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di miele (7 g)
20 g di cacao
1 pizzico di sale
scorza grattugiata di ½ arancia
farcia:
200 g di cioccolato bianco fuso

Impastare tutti gli ingredienti. Prendere dei piccoli pezzetti di pasta e fare i cuoricini mettendoli sulla placca del forno lasciandoli vuoti nel centro. Una volta cotti sciogliere il cioccolato bianco e riempire i cuori su carta da forno. Far raffreddare  e indurire e servire.

venerdì 7 febbraio 2014

Torta magica

Questa torta magica impazza nel web, quindi ho voluto provarla pure io. La foto non mostra bene il risultato, è venuta leggermente più bassa perchè ho rovesciato un poco di torta intanto che versavo nello stampo, ma l'effetto è venuto ugualmente. E' sicuramente diversa dalle solite, a me non ha fatto impazzire, mi è sembrata un poco scialba senza un particolare sapore, che però si può ovviare aggiungendo qualche aroma la prossima volta. In casa è piaciuta molto. La rifarò.
Con un procedimento piuttosto veloce,si riesce a preparare una torta che durante la cottura formerà tre strati che avranno consistenze diverse, ma lo stesso gusto, in questo caso alla vaniglia!
Il primo strato, la base, ha una consistenza più solida, molto simile a quella del flan e un colore più intenso. Lo strato centrale è morbido e leggermente gelatinoso come un budino, mentre la copertura finale è simile a un soffice pan di spagna.
Il segreto per la riuscita ottimale di questo dolce, però, è la precisione! Dovete, infatti, aggiungere gli ingredienti in ordine, rispettando le indicazione della ricetta, altrimenti gli strati non si formeranno correttamente. Quindi partite dalle uova a temperatura ambiente, aggiungete il latte caldo, sciogliete il burro, ma unitelo una volta raffreddato e così via. La ricetta l'ho presa da Giallo Zafferano.

Torta magica


 Ingredienti 
(per una pirofila quadrata da 20 cm)

 115 gr Farina tipo 00
4 uova temperatura ambiente 
acqua fredda 1 cucchiaio
150 gr zucchero semolato 
 125 gr Burro fuso 
burro freddo q.b. per spennellare la teglia
Vaniglia
estratto 1 cucchiaio
500 ml Latte fresco intero caldo 
Sale 1 pizzico
Limoni
1 cucchiaino di succo o di aceto di vino bianco
Zucchero a velo q.b.

Per preparare la torta magica, iniziate facendo fondere il burro in un pentolino. Fate attenzione a non farlo scurire e una volta fuso, versatelo in una ciotola e lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente. Dividete poi gli albumi dai tuorli  e versate i tuorli a temperatura ambiente in una ciotola, in cui aggiungerete lo zucchero .
Montate i tuorli con lo zucchero per almeno 10 minuti, finchè il composto non diverrà chiaro e spumoso. Sempre sbattendo, unite ai tuorli con lo zucchero anche un cucchiaio di acqua e un cucchiaio di estratto di vaniglia.
Aggiungete un pizzico di sale e il burro fuso che avete fatto raffreddare, quindi continuate a sbattere per qualche minuto. Setacciate la farina all’interno del composto e amalgamatela; nel frattempo mettete a scaldare il latte in un pentolino.
Quando il latte si sarà leggermente intiepidito, unitelo al composto e lasciate incorporare per circa 1 minuto. È fondamentale che il composto non presenti grumi, se così fosse, potete setacciare il composto con un colino a maglie strette aiutandovi con il dorso di un cucchiaio per eliminare i grumi. A questo punto prendete la ciotola dove avete conservato gli albumi a temperatura ambiente e montateli a neve non troppo ferma, unendo il succo di limone o di aceto di vino bianco quando gli albumi saranno diventati chiari, in modo da stabilizzare il composto.
Incorporate gli albumi montati a neve al resto del composto delicatamente, in modo da non smontarli e amalgamate fino ad ottenere un impasto piuttosto liquido. Imburrate una teglia quadrata di 20x20 cm e foderate sia il fondo che i bordi con la carta forno. Le dimensioni della teglia sono importanti per ottenere lo spessore corretto della torta.
Quindi versate il composto nella teglia imburrata e foderata  e infornate in forno statico preriscaldato a 150° per circa 80 minuti, finchè la superficie della torta magica non risulterà ben dorata; se usate un forno ventilato, cuocete a 130° per 70 minuti. Una volta cotta, estraetela torta dal forno e lasciatela raffreddare completamente a temperatura ambiente, dopodichè ricopritela con una velo di pellicola e lasciatela compattare in frigo per almeno 2 ore.
Quando la torta si sarà compattata, sformatela dalla teglia, eliminando la carta forno e tagliatela a cubotti. Per facilitare il taglio, usate un coltello a lama liscia e lunga bagnata con dell’acqua oppure usate un filo di nylon. Sistemate i cubotti su un piatto da portata, spolverizzateli con lo zucchero a velo e la vostra torta magica sarà pronta per essere servita e gustata!


giovedì 6 febbraio 2014

Ciambella soffice alle mele



Questa ciambella l'ho vista sul blog di Rosetta, Il Fogolar e mi ha subito ispirata. Ieri l'ho voluta fare, è buona molto. In realtà ormai in csa mia non ce ne è più. L'unico problema che riscontrato è stato quello che, quando l'ho capovolta, appena sfornata, alcune mele mi sono rimaste attaccate alla pirofila. Ovvierò a questo inconveniente facendo come per la torta all'ananas, ovvero caramellando lo zucchero prima di mettere la frutta. Ho aggiunto anche una mela al ripieno e forse la prossima volta raddoppierò la dose di questo. Comunque davvero ottima.

Ciambella soffice alle mele

Ingredienti

per il ripieno :

4 mele
40 
gr 
uvetta
Maraschino 
zucchero semolato, grezzo, a velo 
burro

pasta:
500 gr farina 
250 gr latte
125 gr burro
80 gr zucchero
20 gr lievito di birra
10 gr sale
5 tuorli
una bustina vanillina
scorza di limone grattugiata

Sciogliete il lievito nel latte, tiepido, unitelo agli altri ingredienti e lavorate il tutto ottenendo un impasto omogeneo, che lascerete lievitare finché non sarà raddoppiato di volume.
Saltate in padella con un cucchiaio di zucchero e una noce di burro 2 mele, pelate e ridotte a dadi, quindi tritatele.
Stendete la pasta, distribuitevi sopra le mele tritate e l'uvetta, ammollata nel Maraschino. 

Arrotolate la pasta.

Imburrate uno stampo a ciambella (ø cm 25), cospargetene il fondo di zucchero grezzo e distribuitevi le mele rimanenti, pelate e ridotte in grossi spicchi.

Accomadetevi sopra il rotolo 

e lasciatelo lievitare finché non avrà riempito lo stampo. Cuocetelo quindi in forno a 180 °C per 50' circa.

mercoledì 5 febbraio 2014

Risotto delizioso

In questi giorni di pioggia incessante questo risotto ci voleva proprio per rimettermi di buon umore.
E' semplicissimo, fatto con radicchi di campo bolognesi e un formaggio caprino che hanno regalato a mio marito di una bontà eccezionale. Non so il nome, vedo solo il marchio dietro, vedo che è tutto meravigliosamente decorato nella crosta ma non ci hanno detto come si chiama...ma lo scopriremo :-).
Questo il formaggio

Risotto delizioso

Ingredienti

200 gr riso
5 radicchi bolognesi rossi
1 cipolla dorata piccola
brodo di carne
sale
formaggio pecorino
burro

Affettare sottilmente la cipolla, lavare i radicchi e tagliarli a listarelle quindi soffriggere il tutto in poco burro con un pizzico di sale. Aggiungere il riso e fare tostare leggermente. Aggiungere a mestoli il brodo poco per volta, farlo evaporare e riaggiungere l'altro. Prendere il pecorino e tagliare una fetta abbastanza spessa quindi ricavare dei dadini. Appena il riso è cotto, spegnere, aggiungere i dadini e servire. 

lunedì 3 febbraio 2014

Crema di limoncello



Questo liquore me l'ha portato Livi, la mia amica storica...devo dire che è proprio bravina, anche se penso mi foglia far diventare una ubriacona, visto che mi porta sempre dei liquorini che mi piacciono da morire .-). Questo è proprio proprio buono poi non si sente nemmeno tanto perchè va bevuto freddo...almeno fin dopo 5 minuti :-)).

Crema di limoncello

Ingredienti

5 limoni 
 1/2 l d'alcool 95o 
4 litri di latte intero 
 1 kg di zucchero 
 2 buste di vanillina

Procedimento: sbucciare i limoni non trattati con il pelapatate metterli in fusione per 8 giorni con l'alcool in un vaso chiuso. Trascorso il tempo fate bollire il latte con lo zucchero fare raffreddare unire la vanillina unire l'alcool con le bucce fare riposare per un ora. Poi filtrate tante volte con dei telini sterili conservate in cantina servirlo freddo.

martedì 28 gennaio 2014

Città di Castello


Durante le vacanze natalizie ho accompagnato mia figlia ad un torneo a Città di Castello (Pg). Una città molto carina, piccolina ma graziosa. Riporto un poco di storia.
Sin dai tempi remoti, luogo fertile e ideale per insediamenti stabili e coltivazioni, l’Alta Valle del Tevere, di cui Città di Castello è il capoluogo, ha legato le sue fortune al suo fiume.
La presenza dell’uomo è nota sin dal paleolitico medio inferiore: il ritrovamento di palafitte e fondi di capanne sotto l’attuale chiesa di San Francesco ha condotto all’ipotesi di un primitivo insediamento palafitticolo nella zona, da cui prese forma la città.
Dal neolitico in avanti l’insediamento nel territorio si fa sempre più sistematico e organizzato, forse più che sulla pianura, sui colli circostanti e lungo le vallate interne formate dagli affluenti del Tevere.
Tra la fine dell’età del bronzo e gl’inizi di quella del ferro avvengono profondi cambiamenti e nella vallata si stanziano gli Etruschi a destra del Tevere e gli Umbri alla sinistra, anche se il fiume rappresenta, oltre che confine, anche punto d’incontro specie in funzione di difesa contro Roma.
E' l'antica Tiferno, centro umbro dell'Alta Valle del Tevere che, dopo la conquista romana alla fine del I° secolo a. C. divenne con il nome Tifernum Tiberinum un fiorente e ricco municipio, abbellito con edifici pubblici e templi dal potente patrono Plinio il giovane. I goti di Totila la distrussero ma il vescovo Florido la ricostruì e la fortificò. Durante il dominio longobardo la città assunse il nome di Castrum Felicitatis, mentre nel periodo dei Comuni divenne Civitatis Castelli, da cui deriva l'attuale Città di Castello. Fu libero comune di parte Guelfa, molto potente, che estese il suo dominio sui territori confinanti fino al di là dell'Appennino.
I due splendidi palazzi dei Priori e del Podestà, costruiti dall'architetto Angelo da Orvieto, sono la testimonianza di questo periodo. Verso la fine del '400 diverse famiglia si contesero il predominio, ma su tutte prevalse quella dei Vitelli. Ed è proprio nel Rinascimento che la città conobbe il massimo splendore quando pittori, artisti, architetti di gran nome furono chiamati ad abbellirla, primo tra tutti Raffaello che ancor giovanissimo dipinse fra il 1499 e il 1504 opere famosissime delle quali solo una è rimasta nella città.
Oltre questo grande patrimonio artistico Città di Castello conserva e custodisce entro le mura, fra palazzi e torri, l'anima di un artigiano che testimonia della creatività e della laboriosità della sua gente: abili tessitrici, ceramisti, stampatori, falegnami tramandando saperi e tradizioni che rimangono vivi nel tempo dando alla città una dimensione umana.
CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE


La chiesa di Santa Maria Maggiore è stata edificata tra la fine del ‘400 e l’inizio del ’500 sul luogo ove sorgeva una piccola chiesa duecentesca. Elegante struttura di stile tardo-gotico con motivi rinascimentali, la chiesa è testimonianza dell’architettura dell’era dei Vitelli. Fu voluta da Niccolò Vitelli per celebrare la vittoria sui papalini Giustini. Interno a tre navate sostenute nelle volte a costoloni a sesto acuto.



CORSO VITTORIO EMANUELE
È il principale corso della città, ritrovo consueto del passeggio serale, connotato da antichi palazzi, quasi tutti con belle facciate: tra le tante insigni architetture da citare almeno Palazzo Facchinetti, con balcone di ferro battuto sopra portale barocco, il cinquecentesco Palazzo Lignani Marchesani, Palazzo Tommassini Mattiucci, aderente agl’ ideali estetici settecenteschi anche nella corte interna, il rinascimentale cortile Scarafoni.



TORRE CIVICA
Di suggestivo aspetto prismatico (sec. XIII), la Torre civica conserva murati alcuni stemmi di pietra e la traccia dell’affresco che i Priori commissionarono a Luca Signorelli nel 1474. Simbolo del potere comunale (fu anche adibita a carcere) la Torre è nota come “Torre del Vescovo”, (più volte riedificato sino all’attuale forma settecentesca).










CAMPANILE CILINDRICO
Di struttura rarissima (soli altri riscontri noti quelli ravennati), collocato staccato dalla Cattedrale, romanico nella parte inferiore(piccoli conci in pietra), gotico nella parte superiore con doppio ordine di grandi aperture sino al coronamento conico che ne sottolinea la straordinaria peculiarità.


PIAZZA MATTEOTTI

Piazza Matteotti è il “centro del centro” della città. Vi si affacciano emergenze architettoniche degne di nota quali Palazzo del Podestà, Palazzo Bondi-Mancini (un tempo sede di una straordinaria galleria privata ricca di opere del Signorelli oggi a Filadelfia e a Londra), Palazzo Vitelli-Bufalini (signorile e severo, un tempo ricco di una collezione pregiatissima con Poussin, Rubens, Van Dick), Palazzo Cappelletti (tardo rinascimentale), Palazzo Bufalini (facciata laterale), Palazzo del Podestà (facciata neoclassica).



PALAZZO DEL PODESTA'

Opera di Angelo da Orvieto, completamente in pietra come il coevo Palazzo Comunale, conserva integra una sola facciata quella verso Corso Cavour, ornata da nove volte ogivali aperte a sesto acuto con lunette arricchite di stemmi e fregi in pietra al piano terreno e da una serie di stupende bifore al piano nobile; un arco più ampio segna il voltone d’ingresso al Palazzo e comunica con il loggiato seicentesco che si apre sulla gradevole Piazza Fanti. La facciata del Podestà che dà su Piazza Matteotti, di impianto neoclassico, fu terminata da Nicola Barbioni nel 1687. Caratteristico, oltre al doppio orologio delle ore e dei minuti, il quadrante della Rosa dei Venti, raffigurazione assai rara.


Una bussola è una figura che indica i punti cardinali: nord , sud , est , ovest e direzioni intermedie, fino a 32 direzioni.
Iniziali italiane la rosa dei venti mediterranei indicano gli  otto venti.
T - (tramontana . nome dato ai venti verso il Golfo del Leone, vento del nord)
G -greco (è un vento mediterraneo nord-est)
L - Levante (a est vento morbido e umido nel Mar Mediterraneo)
S - scirocco (vento del Sahara violento, molto secco e molto caldo nel AFN e sud del Mediterraneo)
S - mare (vento sud-est è caldo e umido, dal Mediterraneo )
L - Libeccio (vento forte in tutte le stagioni del Sud-Ovest)
P - Ponente (vento da ovest nel pomeriggio.)
M - maestrale (vento forte, turbolento, freddo e secco settore settentrionale, in Francia e nel Mediterraneo)


 altre immagini :