Che giornate intense! Ieri pomeriggio mi sono recata in parrocchia per confessarmi e non ho mai trovato tante persone e pure giovani davanti a me che attendevano anche loro. In più c'era una signora anziana, molto anziana, accompagnata perchè non troppo sicura nel camminare, che mi ha fatto una tenerezza enorme. Poteva essere una mia nonna, vederla avvicinarsi alla confessione in quel modo che non riesco a spiegare, mi ha riempito il cuore di un sentimento così dolce! Chissà mai cosa poteva avere fatto, però lei nonostante gli anni, nonostante le sue difficoltà non ha voluto mancare a questo appuntamento. Che bello! Poi c'è stata la Veglia Pasquale, anche quella sempre molto suggestiva: prima l'accensione del cero, poi la processione in Chiesa al buio, il passaggio della luce dal cero benedetto, la Chiesa piena di fiammelle traballanti che ricordano, almeno a me, la nostra fede, accesa ma a volte non sempre così sicura...immortalerei questo momento. Poi il passaggio alla luce e quindi le campane che tornano a suonare a festa dopo tre giorni...per non parlare poi del momento goliardico alla fine della funzione dove ci si augura la Buona Pasqua in compagnia...ovviamente nelle migliori delle tradizioni, mangiando qualcosina giusto per non smentirsi:-).
E poi la mattina di Pasqua, piena di appuntamenti anche quella. Il salame da assaggiare, le uova benedette da mangiare non prima di essersi lavato il viso nell'acqua benedetta come da tradizione... a proposito di tradizioni e di uova, a casa di mio cognato, a Pianoro, usa ancora mangiare un uovo crudo e uno sodo come faceva la sua nonna.
Si tengono le uova del venerdì santo per gli uomini e quelle del sabato santo per le donne, che risultano benedette proprio perchè deposte nei giorni santi e si bevono crude: questo rito si dice che salvi dagli incidenti. Quindi poi si mangiano le uova benedette sode come nelle migliori usanze.
La mia mamma invece, mi raccontava che quando venivano slegate le campane il sabato mattina (La veglia pasquale era stata spostata al sabato mattina, sempre più anticipata per terminare il digiuno quaresimale il prima possibile, e alle 12.00 del sabato si scioglievano le campane. Chi era nei campi, al suono delle campane, si lavava gli occhi. Era l'ultimo segno della antica veglia pasquale che si era conservato nonostante tutto: un rito battesimale con l'acqua del battesimo che illumina. In antico 18 secoli fa! i battezzati erano chiamati illuminati, coloro che vedono) mia nonna faceva lavare a tutti con l'acqua gli occhi, perchè preservava la vista. Fosse piovuto era ancora meglio lavarseli con l'acqua piovana.
A Forlì, invece, la mia amica Carla mi raccontava che si usava mangiare la prima "brazadella" (ciambella) lievitata dall'inizio della quaresima.
Mantenere queste tradizioni sarebbe bello, uno sguardo al passato per il futuro....
Auguro che questa Pasqua regali a tutti tanto amore da illuminare le nostre vite.
E poi la mattina di Pasqua, piena di appuntamenti anche quella. Il salame da assaggiare, le uova benedette da mangiare non prima di essersi lavato il viso nell'acqua benedetta come da tradizione... a proposito di tradizioni e di uova, a casa di mio cognato, a Pianoro, usa ancora mangiare un uovo crudo e uno sodo come faceva la sua nonna.
Si tengono le uova del venerdì santo per gli uomini e quelle del sabato santo per le donne, che risultano benedette proprio perchè deposte nei giorni santi e si bevono crude: questo rito si dice che salvi dagli incidenti. Quindi poi si mangiano le uova benedette sode come nelle migliori usanze.
La mia mamma invece, mi raccontava che quando venivano slegate le campane il sabato mattina (La veglia pasquale era stata spostata al sabato mattina, sempre più anticipata per terminare il digiuno quaresimale il prima possibile, e alle 12.00 del sabato si scioglievano le campane. Chi era nei campi, al suono delle campane, si lavava gli occhi. Era l'ultimo segno della antica veglia pasquale che si era conservato nonostante tutto: un rito battesimale con l'acqua del battesimo che illumina. In antico 18 secoli fa! i battezzati erano chiamati illuminati, coloro che vedono) mia nonna faceva lavare a tutti con l'acqua gli occhi, perchè preservava la vista. Fosse piovuto era ancora meglio lavarseli con l'acqua piovana.
A Forlì, invece, la mia amica Carla mi raccontava che si usava mangiare la prima "brazadella" (ciambella) lievitata dall'inizio della quaresima.
Mantenere queste tradizioni sarebbe bello, uno sguardo al passato per il futuro....
Auguro che questa Pasqua regali a tutti tanto amore da illuminare le nostre vite.
Buona Pasqua!
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