Quando erano gli studenti a pagare i professori. La fondazione dell'Ateneo motore dello svilupop.
All'inizio dell'anno mille Bologna era una modesta città che aveva si un vescovo ma che dipendeva da Ravenna. Nell'arco di due secoli divenne una delle più importanti città italiane e europee. Il merito del suo inarestabile progresso economico, demografico e urbanistico va certamente e soprattutto all'Università.
L'avvio dell'Università, per convenzione fissato nell'anno 1808, e del libero Comune (1116) furono le cause o meglio il propellente di questo sviluppo. Infatti l'Università provocò molta immigrazione dalla provincia, da altre città e da altre nazioni e di conseguenza, presero vita tutte quelle attività dell'indotto (spazi per l'insegnamento, alloggi, cibo, edilizia, prostituzione) che portarono un benessere diffuso. Ma come funzionava l'università? Anzitutto va detto che nacque su iniziativa privata basata su studenti che facevano contratti impegnandosi a riconoscere un compenso ai docenti che tenevano lezione o nelle loro case o in spazi presi in affitto, spesso nei pressi se non all'interno di chiese come S. Procolo, S. Domenico, S. Francesco, Ss. Salvatore. Gli studenti erano bolognesi, citramontani (italiani) o ultremontani (stranieri) e spesso si organizzavano, secondo il luogo di origine, in "nazioni".
Per questa ragione fu definita "universitas scholarium" anche perchè erano gli studenti a eleggere il rettore; solo molto più tardi divenne "universitaria studiorum". La prima disciplina insegnata fu il diritto, al punto che qualcuno volle assegnare la fondazione dell'Università al giurista Irnerio; molto tempo dopo si aprirono le scuole e gli insegnamenti degli "Artisti" (medicina, chirurgia, spezieria, matematica, filosofia, astrologia). Indubbiamente la fama dell'Università si diffuse per merito dei giuristi (glossatori) ai quali i bolognesi manifestarono ammirazione e devozione innalzando loro dei veri e propri monumenti funebri (le tombe dei Glossatori) cosa che non accadde per altri docenti pur famosi e stimati nel mondo intero.
Per circa tre secoli i docenti furono pagati dai loro studenti che si diedero un'organizzazione, della quale non facevano parte i docenti per gestire l'Università. A partire dalla fine del Quattrocento subentrò il Comune nel pagamento degli stipendi e nella scelta dei docenti. Dal !563 con la costruzione dell'Archigginasio l'Università ebbe una propria sede unitaria, che poi abbandonò quando ad essa fu destinato Palazzo Poggi in via Zamboni (1803-1805).
L'Archigginasio divenne biblioteca civica ma conserva i circa 6000 stemmi che ricordano docenti e studenti. Fra gli studenti non bolognesi più famosi vanno ricordati Dante Alighieri, Francesco Petrarca, San Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury, Leon Battista Alberti, Pico della Mirandola, Erasmo da Rotterdam, San Carlo Borromeo, Torquato Tasso, Niccolò Copernico, Carlo Goldoni, Giacomo Matteotti, Enzo Ferrari, fondatore della Scuderia Ferrari, il regista Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Armani, alcuni Papi.
All'inizio dell'anno mille Bologna era una modesta città che aveva si un vescovo ma che dipendeva da Ravenna. Nell'arco di due secoli divenne una delle più importanti città italiane e europee. Il merito del suo inarestabile progresso economico, demografico e urbanistico va certamente e soprattutto all'Università.
L'avvio dell'Università, per convenzione fissato nell'anno 1808, e del libero Comune (1116) furono le cause o meglio il propellente di questo sviluppo. Infatti l'Università provocò molta immigrazione dalla provincia, da altre città e da altre nazioni e di conseguenza, presero vita tutte quelle attività dell'indotto (spazi per l'insegnamento, alloggi, cibo, edilizia, prostituzione) che portarono un benessere diffuso. Ma come funzionava l'università? Anzitutto va detto che nacque su iniziativa privata basata su studenti che facevano contratti impegnandosi a riconoscere un compenso ai docenti che tenevano lezione o nelle loro case o in spazi presi in affitto, spesso nei pressi se non all'interno di chiese come S. Procolo, S. Domenico, S. Francesco, Ss. Salvatore. Gli studenti erano bolognesi, citramontani (italiani) o ultremontani (stranieri) e spesso si organizzavano, secondo il luogo di origine, in "nazioni".
Per questa ragione fu definita "universitas scholarium" anche perchè erano gli studenti a eleggere il rettore; solo molto più tardi divenne "universitaria studiorum". La prima disciplina insegnata fu il diritto, al punto che qualcuno volle assegnare la fondazione dell'Università al giurista Irnerio; molto tempo dopo si aprirono le scuole e gli insegnamenti degli "Artisti" (medicina, chirurgia, spezieria, matematica, filosofia, astrologia). Indubbiamente la fama dell'Università si diffuse per merito dei giuristi (glossatori) ai quali i bolognesi manifestarono ammirazione e devozione innalzando loro dei veri e propri monumenti funebri (le tombe dei Glossatori) cosa che non accadde per altri docenti pur famosi e stimati nel mondo intero.
Per circa tre secoli i docenti furono pagati dai loro studenti che si diedero un'organizzazione, della quale non facevano parte i docenti per gestire l'Università. A partire dalla fine del Quattrocento subentrò il Comune nel pagamento degli stipendi e nella scelta dei docenti. Dal !563 con la costruzione dell'Archigginasio l'Università ebbe una propria sede unitaria, che poi abbandonò quando ad essa fu destinato Palazzo Poggi in via Zamboni (1803-1805).
L'Archigginasio divenne biblioteca civica ma conserva i circa 6000 stemmi che ricordano docenti e studenti. Fra gli studenti non bolognesi più famosi vanno ricordati Dante Alighieri, Francesco Petrarca, San Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury, Leon Battista Alberti, Pico della Mirandola, Erasmo da Rotterdam, San Carlo Borromeo, Torquato Tasso, Niccolò Copernico, Carlo Goldoni, Giacomo Matteotti, Enzo Ferrari, fondatore della Scuderia Ferrari, il regista Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Armani, alcuni Papi.
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