VENTI GONNE SOVRAPPOSTE
La donna cretese ha creato alcuni motivi dell'eleganza femminile che poi sono stati ripresi nei secoli successivi. È lei che ha lanciato il vitino di vespa, la gonna pantaloni, gli stivaletti, la coda di cavallo: e tutto con gusto squisito e con naturale eleganza. Il suo abito deliziosamente impudico era composto da un corpetto con le maniche corte che lasciava scoperti i seni e da una gonna strettissima in vita. Quasi certamente le donne eleganti conoscevano l'uso dello stringivita con cui ottenevano non solo un vitino da fare invidia dopo tanti secoli, ma raggiungevano lo scopo di tenere sollevati i seni. La gonna era spettacolosa: talvolta era liscia, ornata con strisce di colori contrastanti, ma più spesso si allargava e si arricchiva per la sovrapposizione di numerose altre gonne più corte (arrivava ad averne perfino venti), che creavano un effetto di volanti.
CAPELLI VIVI E CODE DI CAVALLO
Non che la donna cretese abbia avuto una particolare cura della sua capigliatura; ma forse in nessuna delle opere d'arte dell'antichità, che sono giunte fino a noi, i capelli sono così morbidamente sciolti sulle spalle e femminilmente acconciati come nelle donne degli affreschi di Tirinto. Una parte della capigliatura è avvolta a spirale sulla testa, qualche ciuffo sfugge in morbidi riccioli inanellati sulla fronte e, talora, lunghe trecce ricadono sul petto o sulle spalle. Molto spesso dai capelli morbidamente legati alti sul- la testa scende una « coda di cavallo », del tutto simile a quella che per molto tempo la moda ha imposto alle nostre diciottenni più « à la page".
GIOIELLI
Oro, oro, ovunque e sempre monili d'oro: la civiltà cretese era la civiltà dell'oro ed anche i gioielli fem- minili erano quasi tutti fatti con questo metallo.
Forcine per i capelli, spilli adorni di animali e di fiori, teste in cristallo o in quarzo montate in oro, anelli o spirali di filigrana d'oro, diademi, pendenti per le orecchie, placche per il petto adorne di perle, braccialetti, meravigliosi monili d'oro arricchiti da agate, onici e coralli sono i gioielli pervenuti sino a noi. Centinaia e centinaia di dischetti d'oro venivano inoltre cuciti sulle vesti così da trasformare il più semplice abito nel manto solenne di una dea.
GLI STIVALETTI
Dell'abbigliamento della donna cretese faceva parte un altro elemento di eccezionale rarità: lo stivaletto. La donna elegante portava calzari di cuoio che risalivano oltre il collo del piede, affusolati in punta, con un tacco piuttosto alto. Erano rifiniti con eleganza e ricamati con perle e pietre preziose.
È il primo esempio di stivaletto nella storia del costume femminile e rimarrà unico ancora per secoli.
Nessun commento:
Posta un commento