Era un artigiano ambulante che periodicamente passava per le case per costruire e riparare seggiole.
La maggior parte di loro proveniva dal Bellunese, scendeva nella pianura bolognese in autunno e per alcuni mesi, finchè la loro agricoltura di montagna non necessitava di braccia, offrivano il loro lavoro alle famiglie contadine che li ospitavano e gli fornivano il vitto per il tempo necessario. Durante questo periodo prendevano domicilio fisso presso una singola famiglia per poter ricevere posta da casa e poter lasciare gli attrezzi del mestiere al termine della stagione di lavoro e poterli ritrovare l'anno successivo.
C'erano anche seggiolai locali: erano braccianti agricoli che arrotondavano le loro misere entrate con questo lavoro che non esigeva bottega nè attrezzature costose.
Portava con sè una piccola sega a lama tesa, l'accetta (manarén), i coltello a petto (curtel a du mandgh), delle trivelle, un martello e una morsa a piede, oltre alla carice (pavira), l'erba palustre che serviva per ricoprire le sedie. Il legno veniva fornito dalla famiglia contadina che ne commissionava la costruzione.
La seggiola nella foto sopra era quella che serviva per mettere il vasino dei bambini.
Sotto esempio di impagliatura delle sedie.
La maggior parte di loro proveniva dal Bellunese, scendeva nella pianura bolognese in autunno e per alcuni mesi, finchè la loro agricoltura di montagna non necessitava di braccia, offrivano il loro lavoro alle famiglie contadine che li ospitavano e gli fornivano il vitto per il tempo necessario. Durante questo periodo prendevano domicilio fisso presso una singola famiglia per poter ricevere posta da casa e poter lasciare gli attrezzi del mestiere al termine della stagione di lavoro e poterli ritrovare l'anno successivo.
C'erano anche seggiolai locali: erano braccianti agricoli che arrotondavano le loro misere entrate con questo lavoro che non esigeva bottega nè attrezzature costose.
Portava con sè una piccola sega a lama tesa, l'accetta (manarén), i coltello a petto (curtel a du mandgh), delle trivelle, un martello e una morsa a piede, oltre alla carice (pavira), l'erba palustre che serviva per ricoprire le sedie. Il legno veniva fornito dalla famiglia contadina che ne commissionava la costruzione.
La seggiola nella foto sopra era quella che serviva per mettere il vasino dei bambini.
Sotto esempio di impagliatura delle sedie.
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