martedì 18 ottobre 2011

Auguri Arzdoureina!

Oggi, San Luca,  la mia creatura compie una anno!! Mi auguravo di riuscire a gestire un blog, ma non ne ero tanto sicura, invece, pian pianino e con le mie possibilità eccoci qui! Festeggio con la torta che feci per Virginia in occasione del suo primo compleanno, un pan di spagna farcito con panna e cioccolata, devo dire che questa è una tra le torte che ho fatto che, nella sua semplicità,  mi è piaciuta di più. L'orsetto poi...le decorazioni sono fatte in fondente di zucchero. Anzi oggi voglio fare la vanitosa e metto pure lo zoom dell'orsetto.-)
Stasera festeggeremo come da tradizione a Bologna, con i marroni arrosti e il vino nuovo, e come regalo dedico questa zirudela che presentai l'anno scorso durante la festa del paese al concorso appunto di zirudéle
Per chi non la conoscesse, la zirudella   in dialetto bolognese zirudèla, è un caratteristico componimento umoristico dialettale tipico della provincia di Bologna . Lo spirito delle zirudelle è affine agli  stornelli,  ma la struttura tipica è ben caratterizzata da versi ottonari (l'accento  principale si trova sulla settima sillaba) con rima baciata, suddivisi in quartine, che iniziavano con la parola zirudèla e si concludevano con espressioni ripetitive come toc-e-dâi la zirudèla oppure tic e tac la zirudèla, spesso con accompagnamento musicale

Zirudèla d'la sdoureina
(Tiziana Dozza)

Zirudèla d’la zdoureina
Che un dè l’ira fangeina
C’la sugneva ed mariter
Un bel prenzip col capel.

 Mò un dè l’è dvintè granda
e dvintè dura l’aranga:
leva, stira fa da magner
e i fiu da pinser.

I dintein al filarein, la scola, 
tot i dè ai n’è una nova
Al marè al vin a cà stoff
E al taca a bruntler dnanz a l’oss.

 Che fadiga, che stancazza 
par la nostra prinzipassa!
La sira l’è matura 
Tant’è che a let l’anvanza dura

Mo premma ed durmir
la pansa a lo so famaja, 
a so marè, ai fangein 
ch’i magnan dnanz al camein

I scorran, i reddan, i’en feliz!  
As sa duv as magna As taragagna
Mo invatta al lour vis 
ai’è sampar al suris 

E la stoffa sdoureina
s’arcorda quand da fangeina
La pinseva ed marider
Al prenzip col capel

Po’ l’as dis fra se e se
Aprev vlair piò d’acse? 
E l’asindurmainta col suris
E la sent in paradis

Que la finess la nostra sturiela
Toc e dai la zirudela

Traduzione (perde la rima)

zdoura:"reggitora o reggitrice". Il termine stava ad indicare, negli anni che furono, la classica donna/padrona di casa factotum della famiglia patriarcale.

Zirudella della  zdoureina
che un giorno era una bambina
che sognava di sposare un bel principe con il cappello.

Ma un  bel giorno diventò grande
e diventò dura la vita:
lava, stira fa da mangiare
e i figli a cui pensare

I dentini, i filarini, la scuola
tutti i giorni ce n'è una nuova
Il marito viene a casa stanco
e inizia a brontolare da sull'uscio

Che fatica, che stanchezza
per la nostra principessa!
Alla sera è matura
tanto è che sul letto si addormenta subito

Ma prima di dormire
pensa alla sua famiglia
a suo marito, ai piccoli
che mangiano davanti al camino.

Parlano, ridono, son felici
si sa, dove si mangia si discute,
ma nel loro viso
c'è sempre il sorriso

E la stanca zdoureina
si ricorda quando da bambina
sognava di sposare
il principe con il cappello

Poi si dice fra se è se
potrei volere più di cosi?
Si addormenta con il sorriso
e si sente in paradiso

Qui finisce la nostra storiella
toc e dai la zirudèla!


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2 commenti:

  1. Bella, brava arzdoureina e tanti auguri al tuo blog.
    Mandi

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  2. e' gia passato un anno !!!!!!!!!!!
    Come passa in fretta il tempo e tu azdoureina sempre più brava tanti auguri al tuo blog.
    Cinzia

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