Stasera festeggeremo come da tradizione a Bologna, con i marroni arrosti e il vino nuovo, e come regalo dedico questa zirudela che presentai l'anno scorso durante la festa del paese al concorso appunto di zirudéle
Per chi non la conoscesse, la zirudella in dialetto bolognese zirudèla, è un caratteristico componimento umoristico dialettale tipico della provincia di Bologna . Lo spirito delle zirudelle è affine agli stornelli, ma la struttura tipica è ben caratterizzata da versi ottonari (l'accento principale si trova sulla settima sillaba) con rima baciata, suddivisi in quartine, che iniziavano con la parola zirudèla e si concludevano con espressioni ripetitive come toc-e-dâi la zirudèla oppure tic e tac la zirudèla, spesso con accompagnamento musicale
Zirudèla d'la sdoureina
(Tiziana Dozza)
(Tiziana Dozza)
Zirudèla d’la zdoureina
Che un dè l’ira fangeina
C’la sugneva ed mariter
Un bel prenzip col capel.
Mò un dè l’è dvintè granda
e dvintè dura l’aranga:
leva, stira fa da magner
e i fiu da pinser.
I dintein al filarein, la scola,
tot i dè ai n’è una nova
Al marè al vin a cà stoff
E al taca a bruntler dnanz a l’oss.
Che fadiga, che stancazza
par la nostra prinzipassa!
La sira l’è matura
Tant’è che a let l’anvanza dura
Mo premma ed durmir
la pansa a lo so famaja,
a so marè, ai fangein
ch’i magnan dnanz al camein
I scorran, i reddan, i’en feliz!
As sa duv as magna As taragagna
Mo invatta al lour vis
ai’è sampar al suris
E la stoffa sdoureina
s’arcorda quand da fangeina
La pinseva ed marider
Al prenzip col capel
Po’ l’as dis fra se e se
Aprev vlair piò d’acse?
E l’asindurmainta col suris
E la sent in paradis
Que la finess la nostra sturiela
Che un dè l’ira fangeina
C’la sugneva ed mariter
Un bel prenzip col capel.
Mò un dè l’è dvintè granda
e dvintè dura l’aranga:
leva, stira fa da magner
e i fiu da pinser.
I dintein al filarein, la scola,
tot i dè ai n’è una nova
Al marè al vin a cà stoff
E al taca a bruntler dnanz a l’oss.
Che fadiga, che stancazza
par la nostra prinzipassa!
La sira l’è matura
Tant’è che a let l’anvanza dura
Mo premma ed durmir
la pansa a lo so famaja,
a so marè, ai fangein
ch’i magnan dnanz al camein
I scorran, i reddan, i’en feliz!
As sa duv as magna As taragagna
Mo invatta al lour vis
ai’è sampar al suris
E la stoffa sdoureina
s’arcorda quand da fangeina
La pinseva ed marider
Al prenzip col capel
Po’ l’as dis fra se e se
Aprev vlair piò d’acse?
E l’asindurmainta col suris
E la sent in paradis
Que la finess la nostra sturiela
Toc e dai la zirudela
Traduzione (perde la rima)
zdoura:"reggitora o reggitrice". Il termine stava ad indicare, negli anni che furono, la classica donna/padrona di casa factotum della famiglia patriarcale.
Zirudella della zdoureina
che un giorno era una bambina
che sognava di sposare un bel principe con il cappello.
Ma un bel giorno diventò grande
e diventò dura la vita:
lava, stira fa da mangiare
e i figli a cui pensare
I dentini, i filarini, la scuola
tutti i giorni ce n'è una nuova
Il marito viene a casa stanco
e inizia a brontolare da sull'uscio
Che fatica, che stanchezza
per la nostra principessa!
Alla sera è matura
tanto è che sul letto si addormenta subito
Ma prima di dormire
pensa alla sua famiglia
a suo marito, ai piccoli
che mangiano davanti al camino.
Parlano, ridono, son felici
si sa, dove si mangia si discute,
ma nel loro viso
c'è sempre il sorriso
E la stanca zdoureina
si ricorda quando da bambina
sognava di sposare
il principe con il cappello
Poi si dice fra se è se
potrei volere più di cosi?
Si addormenta con il sorriso
e si sente in paradiso
Qui finisce la nostra storiella
toc e dai la zirudèla!
Traduzione (perde la rima)
zdoura:"reggitora o reggitrice". Il termine stava ad indicare, negli anni che furono, la classica donna/padrona di casa factotum della famiglia patriarcale.
Zirudella della zdoureina
che un giorno era una bambina
che sognava di sposare un bel principe con il cappello.
Ma un bel giorno diventò grande
e diventò dura la vita:
lava, stira fa da mangiare
e i figli a cui pensare
I dentini, i filarini, la scuola
tutti i giorni ce n'è una nuova
Il marito viene a casa stanco
e inizia a brontolare da sull'uscio
Che fatica, che stanchezza
per la nostra principessa!
Alla sera è matura
tanto è che sul letto si addormenta subito
Ma prima di dormire
pensa alla sua famiglia
a suo marito, ai piccoli
che mangiano davanti al camino.
Parlano, ridono, son felici
si sa, dove si mangia si discute,
ma nel loro viso
c'è sempre il sorriso
E la stanca zdoureina
si ricorda quando da bambina
sognava di sposare
il principe con il cappello
Poi si dice fra se è se
potrei volere più di cosi?
Si addormenta con il sorriso
e si sente in paradiso
Qui finisce la nostra storiella
toc e dai la zirudèla!
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Bella, brava arzdoureina e tanti auguri al tuo blog.
RispondiEliminaMandi
e' gia passato un anno !!!!!!!!!!!
RispondiEliminaCome passa in fretta il tempo e tu azdoureina sempre più brava tanti auguri al tuo blog.
Cinzia