Qui pulsa il cuore antico del nostro centro storico.
L'area ha le proprie origini nella romanità
Il quadrilatero non è solo un supermercato all'aperto: non c'è o non c'era solo commercio e artigianato. in quella nobile parte di Bologna, trovarono spazio la fede, la sanità, la cultura, l'arte, il credito, l'acqua.
Delle numerose chiese esistenti, resta la Chiesa della Vita con annesso oratorio dove si recano molti turisti per ammirare il Compianto di Nicolò dall'Arca e il grande complesso scultoreo di Alfonso Lombardi, il Transito della Vergine. Attiguo a chiesa e oratorio c'era l'ospedale della Vita, il primo ospedale di Bologna fondato nel 1287.
In seguito, dove oggi ha sede il Museo Civico Archeologico, a metà del trecento, fu fondato l'Ospedale della Morte. L'Ospedale della Vita, nel 1725, fu trasferito in via Riva Reno: colpito dai bombardamenti nel 1944, prese il suo posto l'Ospedale Maggiore costruito nel 1963, il "pronipote" dell'Ospedale della Vita.
Nel Quadrilatero si insediò la prima sede dell'Università degli Studi di Bologna, l'Archiginnasio, che inglobò le sedi dei docenti preesistenti in quell'area; quando fu decisa la nuova sede dell'Ateneo in Palazzo Poggi, l'Archiginnasio divenne biblioteca civica.
Anche il credito fu presente in quest'area: nel 1473, il Monte di Pietà di Bologna aprì la prima sede dove oggi vediamo il Caffè Zanarini, per poi trasferirsi nei locali attigui all'Ospedale della Morte. Ai confini del Quadrilatero fu innalzato il prestigioso immobile della Cassa di Risparmio in Bologna, costruito fra il 1868 e il 1876, su progetto di Giuseppe Mengoni (che realizzò, fra l'altro, la Galleria Vittorio Emanuele a Milano).
Tante attività commerciali e artigianali avevano necessità di acqua: fu l'Aposa, torrente capriccioso e pericoloso, a svolgere un ruolo decisivo per il benessere del Quadrilatero, offrendo le proprie acque e ricevendo quelle sporche attraverso un filtro reticolato di chiaviche e di chiavicotti.
Proeveniente da vicolo San Damiano, l'Aposa entrava nel Quadrilatero scorrendo sotto l'attuale piazza Minghetti per poi giungere in via Clavature e, attraversata la via Mercato di Mezzo (Rizzoli), entrava nell'ex ghetto ebraico.
L'antica toponomastica della zona, caratterizzata da nomi di arti e di mestieri, rivela la sua vocazione economica: Orefici, Calzolerie, Pescherie, Clavature, Drapperie, Artieri, Caprarie, Ranocchi e le non più esistenti Cimarie, Pellicerie, Zibonerie, Spaderie; senza dimenticare il Pavaglione che ci ricorda il mercato dei follicelli o bachi da seta, che funzionò dal 1449, fondamentale per la vita economica della città.
Oggi sono circa 340 i negozi presenti nel Quadrilatero, ai quali va aggiunto il recente complesso chiamato (impropriamente) "Mercato di Mezzo".
L'area ha le proprie origini nella romanità
Il quadrilatero non è solo un supermercato all'aperto: non c'è o non c'era solo commercio e artigianato. in quella nobile parte di Bologna, trovarono spazio la fede, la sanità, la cultura, l'arte, il credito, l'acqua.
Delle numerose chiese esistenti, resta la Chiesa della Vita con annesso oratorio dove si recano molti turisti per ammirare il Compianto di Nicolò dall'Arca e il grande complesso scultoreo di Alfonso Lombardi, il Transito della Vergine. Attiguo a chiesa e oratorio c'era l'ospedale della Vita, il primo ospedale di Bologna fondato nel 1287.
In seguito, dove oggi ha sede il Museo Civico Archeologico, a metà del trecento, fu fondato l'Ospedale della Morte. L'Ospedale della Vita, nel 1725, fu trasferito in via Riva Reno: colpito dai bombardamenti nel 1944, prese il suo posto l'Ospedale Maggiore costruito nel 1963, il "pronipote" dell'Ospedale della Vita.
Nel Quadrilatero si insediò la prima sede dell'Università degli Studi di Bologna, l'Archiginnasio, che inglobò le sedi dei docenti preesistenti in quell'area; quando fu decisa la nuova sede dell'Ateneo in Palazzo Poggi, l'Archiginnasio divenne biblioteca civica.
Anche il credito fu presente in quest'area: nel 1473, il Monte di Pietà di Bologna aprì la prima sede dove oggi vediamo il Caffè Zanarini, per poi trasferirsi nei locali attigui all'Ospedale della Morte. Ai confini del Quadrilatero fu innalzato il prestigioso immobile della Cassa di Risparmio in Bologna, costruito fra il 1868 e il 1876, su progetto di Giuseppe Mengoni (che realizzò, fra l'altro, la Galleria Vittorio Emanuele a Milano).
Tante attività commerciali e artigianali avevano necessità di acqua: fu l'Aposa, torrente capriccioso e pericoloso, a svolgere un ruolo decisivo per il benessere del Quadrilatero, offrendo le proprie acque e ricevendo quelle sporche attraverso un filtro reticolato di chiaviche e di chiavicotti.
Proeveniente da vicolo San Damiano, l'Aposa entrava nel Quadrilatero scorrendo sotto l'attuale piazza Minghetti per poi giungere in via Clavature e, attraversata la via Mercato di Mezzo (Rizzoli), entrava nell'ex ghetto ebraico.
L'antica toponomastica della zona, caratterizzata da nomi di arti e di mestieri, rivela la sua vocazione economica: Orefici, Calzolerie, Pescherie, Clavature, Drapperie, Artieri, Caprarie, Ranocchi e le non più esistenti Cimarie, Pellicerie, Zibonerie, Spaderie; senza dimenticare il Pavaglione che ci ricorda il mercato dei follicelli o bachi da seta, che funzionò dal 1449, fondamentale per la vita economica della città.
Oggi sono circa 340 i negozi presenti nel Quadrilatero, ai quali va aggiunto il recente complesso chiamato (impropriamente) "Mercato di Mezzo".
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