Quell'orafo mecenate che aiutò Guido Reni. Con un lascito dispose il sostegno agli studenti belgi.
Le origini di Jean Jacobs sono incerte e discusse: secondo gli storici bolognesi nacque a Bologna il 22 dicembre 1579 e fu battezzato il giorno dopo in San Pietro col nome del padre, un mercante di Bruxelles trasferitosi a Bologna e deceduto prima della nascita del figlio: tutto ciò è attestato da documentazione conservata nell'Archivio Arcivescovile di Bologna. Secondo gli storici belgi fu battezzato invece a Bruxelles, il 31 marzo 1575, dove esisterebbe documentazione in tal senso. Il certificato di morte, avvenuta il 12 settembre 1650, attesta che Jacobs aveva 70 anni: e ciò depone per la nascita bolognese. Ma nel testamento è lo stesso Jacobs ad affermare la sua nascita a Bruxelles. Sembra quasi che siano esistiti due perfetti omonimi: quello bolognese ebbe due figli (testimone del battesimo fu il pittore Dionisio Calvaert) e perse il primo nel 1615 e il secondo per la peste nel 1630. In precedenza era morta anche la moglie. A Bologna, Jacobs si fece apprezzare come argentiere e orafo e aprì la sua bottega in via Calzolerie. Qui probabilmente conobbe Guido Reni del quale divenne amico; al pittore, sempre alla ricerca di denaro a causa dei debiti di gioco, commissionò dipinti da inviare nelle Fiandre e Guido Reni - si suppone - si sdebitò eseguendo il suo ritratto del quale ci resta solo una copia.
Delle varie opere di Jacobs restano famose la copertura in argento dell'immagine della Madonna di San Luca e alcuni candelieri per l'altare maggiore della chiesa di San Giacomo Maggiore. Di sicuro Jean Jacobs non passò alla storia per queste opere, bensì per il suo testamento redatto nel 1650, tre giorni prima della morte, nel quale destinò parte delle sue sostanze all'istituzione di un Collegio universitario per accogliere almeno quattro giovani della "nazione fiamminga", studenti belgi e olandesi. I giovani, dell'età di 18 anni, cattolici, con accertata idoneità agli studi, venivano scelti dalla Corporazione degli Orafi di Bruxelles e potevano rimanere ospiti del Collegio per cinque anni. Dopo due sedi provvisorie, nel 1680 il Collegio si trasferì in via Guerrazzi, 20 dove ancora oggi ha sede.
Il Collegio dei Fiamminghi è tuttora attivo in base ad uno statuto approvato nel 1990 che prevede che gli studenti possano provenire sia dal Belgio sia dalla città olandese di Utrecht. Il Collegio è amministrato da un Consiglio formato da tre persone che restano in carica 9 anni e nominano il Rettore. Un membro è nominato dalla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna, uno dal Collegio dei Presidi, il terzo è un cittadino bolognese di "provata esperienza amministrativa", eletto dal collegio dei Presidi e dal Preside della Facoltà di Giurisprudenza. Il Collegio opera con le risorse provenienti dal suo patrimonio.
Le origini di Jean Jacobs sono incerte e discusse: secondo gli storici bolognesi nacque a Bologna il 22 dicembre 1579 e fu battezzato il giorno dopo in San Pietro col nome del padre, un mercante di Bruxelles trasferitosi a Bologna e deceduto prima della nascita del figlio: tutto ciò è attestato da documentazione conservata nell'Archivio Arcivescovile di Bologna. Secondo gli storici belgi fu battezzato invece a Bruxelles, il 31 marzo 1575, dove esisterebbe documentazione in tal senso. Il certificato di morte, avvenuta il 12 settembre 1650, attesta che Jacobs aveva 70 anni: e ciò depone per la nascita bolognese. Ma nel testamento è lo stesso Jacobs ad affermare la sua nascita a Bruxelles. Sembra quasi che siano esistiti due perfetti omonimi: quello bolognese ebbe due figli (testimone del battesimo fu il pittore Dionisio Calvaert) e perse il primo nel 1615 e il secondo per la peste nel 1630. In precedenza era morta anche la moglie. A Bologna, Jacobs si fece apprezzare come argentiere e orafo e aprì la sua bottega in via Calzolerie. Qui probabilmente conobbe Guido Reni del quale divenne amico; al pittore, sempre alla ricerca di denaro a causa dei debiti di gioco, commissionò dipinti da inviare nelle Fiandre e Guido Reni - si suppone - si sdebitò eseguendo il suo ritratto del quale ci resta solo una copia.
Delle varie opere di Jacobs restano famose la copertura in argento dell'immagine della Madonna di San Luca e alcuni candelieri per l'altare maggiore della chiesa di San Giacomo Maggiore. Di sicuro Jean Jacobs non passò alla storia per queste opere, bensì per il suo testamento redatto nel 1650, tre giorni prima della morte, nel quale destinò parte delle sue sostanze all'istituzione di un Collegio universitario per accogliere almeno quattro giovani della "nazione fiamminga", studenti belgi e olandesi. I giovani, dell'età di 18 anni, cattolici, con accertata idoneità agli studi, venivano scelti dalla Corporazione degli Orafi di Bruxelles e potevano rimanere ospiti del Collegio per cinque anni. Dopo due sedi provvisorie, nel 1680 il Collegio si trasferì in via Guerrazzi, 20 dove ancora oggi ha sede.
Il Collegio dei Fiamminghi è tuttora attivo in base ad uno statuto approvato nel 1990 che prevede che gli studenti possano provenire sia dal Belgio sia dalla città olandese di Utrecht. Il Collegio è amministrato da un Consiglio formato da tre persone che restano in carica 9 anni e nominano il Rettore. Un membro è nominato dalla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna, uno dal Collegio dei Presidi, il terzo è un cittadino bolognese di "provata esperienza amministrativa", eletto dal collegio dei Presidi e dal Preside della Facoltà di Giurisprudenza. Il Collegio opera con le risorse provenienti dal suo patrimonio.