domenica 9 novembre 2014

XXV anniversario caduta muro di Berlino

Oggi, 9 novembre 2014,  ricorre il 25 anniversario del crollo del muro di Berlino. La sua caduta fece cambiare la storia. Riporto qualche notizia presa da Wikipedia.
Muro di Berlino (in tedesco: Berliner Mauer, ufficialmente chiamato antifaschistischer Schutzwall, Barriera di protezione antifascista) era un sistema di fortificazioni fatto costruire dal governo della Germania Est (Repubblica democratica) per impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino Ovest (e quindi la Germania Ovest di cui de facto faceva parte) e il territorio della Germania Est. È stato considerato il simbolo della cortina di ferro, linea di confine europea tra la zona d'influenza statunitense e quella sovietica durante la guerra fredda.
Il muro divise in due la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale decretò l'apertura delle frontiere con la repubblica federale. Già l'Ungheria aveva aperto le proprie frontiere con l'Austria il 23 agosto 1989, dando così la possibilità di espatriare in occidente ai tedeschi dall'Est che in quel momento si trovavano in vacanza in altri paesi dell'Europa orientale.
Tra Berlino Ovest e Berlino Est la frontiera era fortificata da due muri paralleli di cemento armato, separati da una cosiddetta "striscia della morte" larga alcune decine di metri. Durante questi anni, in accordo con i dati ufficiali, furono uccise dalla polizia di frontiera della DDR almeno 133 persone mentre cercavano di superare il muro verso Berlino Ovest. Alcuni studiosi sostengono che furono più di 200 le persone uccise mentre cercavano di raggiungere Berlino Ovest o catturate ed in seguito assassinate.
Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il Governo della Germania Est annunciò che le visite in Germania e Berlino Ovest sarebbero state permesse; dopo questo annuncio molti cittadini dell'Est si arrampicarono sul muro e lo superarono, per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest dall'altro lato in un'atmosfera festosa. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono demolite e portate via dalla folla e dai cercatori di souvenir; in seguito fu usato dell'equipaggiamento industriale per abbattere quasi tutto quello che era rimasto. Ancora oggi c'è un grande commercio dei piccoli frammenti; il prezzo può variare a seconda della grandezza di questi.
La caduta del muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990.

Nel 1945, poco prima della fine della seconda guerra mondiale, nel corso della conferenza di Jalta venne decisa la divisione di Berlino in quattro settori controllati e amministrati da Unione Sovietica, Stati Uniti d'America, Regno Unito e Francia. Il settore sovietico era il più esteso, e comprendeva i distretti orientali di Friedrichshain, Köpenick, Lichtenberg, Mitte, Pankow, Prenzlauer Berg, Treptow e Weißen see.
Nel 1948, il "Blocco di Berlino" da parte dell'Unione Sovietica portò all'attuazione del Ponte aereo per Berlino da parte degli Alleati per rifornire di viveri e generi di prima necessità i tre settori occidentali.
Dal 1949 i tre settori controllati da Stati Uniti d'America, Francia e Gran Bretagna (Berlino Ovest), anche se nominalmente indipendenti, erano di fatto una parte di Germania Ovest completamente circondata dalla Germania Est, formandone un'enclave.
Inizialmente ai cittadini di Berlino era permesso di circolare liberamente tra tutti i settori, ma con lo sviluppo della Guerra Fredda i movimenti vennero limitati; il confine tra Germania Est e Germania Ovest venne chiuso nel 1952 e l'attrazione dei settori occidentali di Berlino per i cittadini della Germania Est aumentò. Circa 2,5 milioni di tedeschi dell'est passarono ad ovest tra il 1949 e il 1961.Per fermare l'esodo delle persone della Germania Est iniziò la costruzione di un muro attorno ai tre settori occidentali nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 a Berlino Est.
Inizialmente questo consisteva di filo spinato, ma già il 15 agosto iniziarono ad essere utilizzati gli elementi prefabbricati di cemento e pietra destinati a formare la prima generazione di un vero e proprio muro. Il muro divideva fisicamente la città; quando circondò completamente Berlino Ovest, trasformò in pratica i settori occidentali in un'isola rinchiusa entro i territori orientali.
« Nessuno ha intenzione di costruire un muro. »
(15 giugno 1961, Walter Ulbricht capo di Stato della DDR e Segretario del Partito Socialista Unitario della Germania)
La Germania Est sostenne che si trattava di un "muro di protezione antifascista" inteso ad evitare un'aggressione dall'Ovest. Fu chiaro sin dall'inizio che questa giustificazione serviva come copertura per il fatto che ai cittadini della Germania Est doveva essere impedito di entrare a Berlino Ovest e di conseguenza nella Germania Ovest (la Germania Est non controllava completamente il traffico tra Berlino Ovest e il resto della Germania Ovest). In effetti la DDR soffriva di una fuga in massa di professionisti e lavoratori specializzati che si spostavano all'ovest, per non parlare delle diserzioni dall'esercito. Con la costruzione del muro le emigrazioni passarono da 2,5 milioni tra il 1949 e il 1962 a cinquemila tra il 1962 e il 1989. Dal punto di vista propagandistico la costruzione del muro fu un disastro per la DDR e, in generale, per tutto il blocco comunista; divenne infatti un simbolo della tirannia comunista, specialmente dopo le uccisioni di chi aspirava alla libertà sotto gli occhi dei media.
Il muro era lungo più di 155 km. Dopo la costruzione iniziale, venne regolarmente migliorato. Nel giugno 1962 venne costruito un secondo muro all'interno della frontiera destinato a rendere più difficile la fuga verso la Germania Ovest: fu così creata la cosiddetta "striscia della morte". In seguito il primo muro fu abbattuto e oggi è difficile riconoscere parti di quel muro. Nel 1965 si diede inizio alla costruzione della terza generazione del muro che avrebbe soppiantato le precedenti. Era composto da lastre di cemento armato collegate da montanti di acciaio e coperti da un tubo di cemento. Il "muro di quarta generazione", iniziato nel 1975, era in cemento armato rinforzato, alto 3,6 metri e composto di 45 mila sezioni separate, di 1,5 metri di larghezza, più semplici da assemblare rispetto al muro di terza generazione, per un costo di 16.155.000 marchi della Germania Est. Per fare un confronto, un panino al tempo costava 1,04 marchi della Germania Est. A partire dal 1975 il confine era anche protetto nella "striscia della morte" da recinzioni, 105,5 km di fossato anticarro, 302 torri di guardia con cecchini armati, 20 bunker e una strada illuminata per il pattugliamento lunga 177 km.
Inizialmente, c'era solo un punto di attraversamento per gli stranieri e i turisti, in Friedrichstrasse; le potenze occidentali avevano altri due posti di blocco, a Helmstedt sul confine tra Germania Est e Ovest e a Dreilinden sul confine sud di Berlino Ovest. Per i berlinesi erano inizialmente disponibili 13 punti di attraversamento, 9 tra le due parti della città e 4 tra Berlino Ovest e la DDR; in seguito, con un atto simbolico, l'attraversamento della porta di Brandeburgo fu chiuso. I posti di blocco vennero battezzati con i nomi fonetici: Alpha(Helmstedt), Bravo (ancora visibile a Dreilinden sulla A9 appena usciti da Berlino), e Charlie (Friedrichstraße).
Il 23 agosto 1989, l'Ungheria rimosse le sue restrizioni al confine con l'Austria e a partire dall'11 settembre 1989 più di 13.000 tedeschi dell'Est scapparono verso l'Ungheria; all'annuncio che non sarebbe stato consentito di attraversare la Cortina di ferro ai cittadini non ungheresi, i profughi inondarono le ambasciate tedesco-occidentali a Budapest e Praga. Dopo giorni di sconcerto e l'arrivo del ministro degli esteri di Bonn Hans-Dietrich Genscher, con la mediazione di questi si ottenne che i profughi arrivassero in Occidente, ma con l'obbligo di riattraversare inizialmente la frontiera tedesco-orientale. La scelta si rivelò un boomerang fatale per l'immagine stessa della Germania comunista: i treni contenenti i rimpatriati attraversarono senza fermarsi le stazioni tedesco-orientali, tra lo sconcerto dei concittadini.
Le dimostrazioni di massa contro il governo della Germania Est iniziarono al passaggio dei primi treni provenienti dall'Ungheria e dalla Cecoslovacchia, nell'autunno del 1989. Il leader della DDR Erich Honecker si dimise il 18 ottobre e venne sostituito pochi giorni dopo da Egon Krenz. Honecker aveva predetto nel gennaio dello stesso anno che l'esistenza del muro sarebbe stata assicurata per altri cent'anni. Era invece l'inizio della fine. Il nuovo governo di Krenz decise di concedere ai cittadini dell’Est permessi per viaggiare nella Germania dell’Ovest. Günter Schabowski, il ministro della Propaganda della DDR, ebbe il compito di dare la notizia; però egli si trovava in vacanza prima che venisse presa questa decisione e non venne a conoscenza dei dettagli delle nuove "regole di viaggio".
Il 9 novembre 1989, durante una conferenza stampa convocata per le 18, gli fu recapitata la notizia che il Politburo della SED aveva deciso che tutti i berlinesi dell’Est avrebbero potuto attraversare il confine con un appropriato permesso, ma non gli furono date informazioni su come trasmettere la notizia. Dato che il provvedimento era stato preso poche ore prima della conferenza, esso avrebbe dovuto entrare in vigore nei giorni successivi, dando così il tempo di dare la notizia alle guardie di confine e regolamentare la procedura di concessione dei permessi. Alle 18,53 il corrispondente ANSA da Berlino Est, Riccardo Ehrman, chiese da quando le nuove «Reiseregelungen» ("regole di viaggio") sarebbero entrate in vigore. Schabowski cercò inutilmente una risposta nella velina del Politburo, ma non avendo un'idea precisa, azzardò:« Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (...) Se sono stato informato correttamente quest'ordine diventa efficace immediatamente. »
(9 novembre 1989, Günter Schabowski, Membro del Politburo del Partito Socialista Unitario della Germania e Ministro della Propaganda della DDR)
Decine di migliaia di berlinesi dell’Est avendo visto l’annuncio di Schabowski in diretta alla televisione, si precipitarono, inondando leGÜSt e chiedendo di entrare in Berlino Ovest. Le guardie di confine, sorprese, iniziarono a tempestare di telefonate i loro superiori, ma era ormai chiaro che - laddove non vi era stato adempimento spontaneo all'annuncio pervenuto via etere- non era più possibile rimandare indietro tale enorme folla vista la mancanza di equipaggiamenti atti a sedare un movimento di tali proporzioni.
Furono allora costrette ad aprire i checkpoint e, visto il gran numero di berlinesi, nessun controllo sull’identità fu eseguito. Gli estasiati berlinesi dell’Est furono accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell’Ovest, spontaneamente i bar vicini al muro iniziarono a offrire birra gratis per tutti. Il 9 novembre è quindi considerata la data della caduta del Muro festeggiata l'anno seguente, il 21 luglio 1990 con il mega concerto di Roger Waters (ex bassista dei Pink Floyd) con l'esecuzione di The Wall dal vivo.

Nei giorni e settimane successive molte persone accorsero al muro per abbatterlo e staccarne dei souvenir: queste persone furono chiamate Mauerspechte (in tedesco significa letteralmente "picchi del muro"). Il 18 marzo 1990 furono tenute le prime e uniche libere elezioni della storia della Repubblica Democratica Tedesca; esse produssero un governo il cui principale mandato era quello di negoziare la fine stessa dello Stato che rappresentavano.

La Germania fu ufficialmente riunificata il 3 ottobre 1990 (questa è la data designata per il "Giorno della riunificazione"), quando i cinque Laender già esistenti nel territorio della Repubblica democratica tedesca ma aboliti e trasformati in province (Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia), si ricostituirono e aderirono formalmente alla Repubblica federale tedesca (Germania ovest).

Dal momento in cui i nuovi cinque Länder entrarono nella Repubblica Federale, in conformità all'articolo 23 attivo in quegli anni, l'area di applicazione del Grundgesetz (Legge fondamentale) fu semplicemente ampliata includendoli. L'alternativa sarebbe stata di aderire all'unione formalmente, in vista della scrittura di una nuova costituzione per la Germania unificata. Delle due scelte quella adottata fu obiettivamente la più semplice, quella consentita dal "trattato 4+2" (con cui le ex potenze occupanti abbandonarono i diritti conquistati con la vittoria sul nazismo e la conferenza di Potsdam), ma anche quella criticata da parte della dottrina giuridica e della storiografia: si sarebbe trattato di una soluzione istituzionale in virtù della quale vennero confermati i timori secondo cui i tedeschi dell'est non sarebbero stati riunificati ma semplicemente "annessi" alla Germania Ovest.

Secondo la dottrina del diritto internazionale in materia di successione tra stati, la sopravvivenza della costituzione, delle istituzioni, e dei trattati internazionali (per esempio l'adesione alla NATO e alla CEE) della Germania Ovest, e la loro estensione al territorio dell'ex Germania Est, rendono la riunificazione tedesca un'"incorporazione" di quest'ultima da parte della prima. È bene ricordare peraltro che nella Repubblica federale tedesca era stata adottata nel 1949 una Grundgesetz (Legge fondamentale) e non formalmente una "Costituzione", proprio a significare che di Costituzione si sarebbe potuto parlare solo in una Germania unita.

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