Sin dai tempi remoti, luogo fertile e ideale per insediamenti stabili e coltivazioni, l’Alta Valle del Tevere, di cui Città di Castello è il capoluogo, ha legato le sue fortune al suo fiume.
La presenza dell’uomo è nota sin dal paleolitico medio inferiore: il ritrovamento di palafitte e fondi di capanne sotto l’attuale chiesa di San Francesco ha condotto all’ipotesi di un primitivo insediamento palafitticolo nella zona, da cui prese forma la città.
Dal neolitico in avanti l’insediamento nel territorio si fa sempre più sistematico e organizzato, forse più che sulla pianura, sui colli circostanti e lungo le vallate interne formate dagli affluenti del Tevere.
Tra la fine dell’età del bronzo e gl’inizi di quella del ferro avvengono profondi cambiamenti e nella vallata si stanziano gli Etruschi a destra del Tevere e gli Umbri alla sinistra, anche se il fiume rappresenta, oltre che confine, anche punto d’incontro specie in funzione di difesa contro Roma.
E' l'antica Tiferno, centro umbro dell'Alta Valle del Tevere che, dopo la conquista romana alla fine del I° secolo a. C. divenne con il nome Tifernum Tiberinum un fiorente e ricco municipio, abbellito con edifici pubblici e templi dal potente patrono Plinio il giovane. I goti di Totila la distrussero ma il vescovo Florido la ricostruì e la fortificò. Durante il dominio longobardo la città assunse il nome di Castrum Felicitatis, mentre nel periodo dei Comuni divenne Civitatis Castelli, da cui deriva l'attuale Città di Castello. Fu libero comune di parte Guelfa, molto potente, che estese il suo dominio sui territori confinanti fino al di là dell'Appennino.
I due splendidi palazzi dei Priori e del Podestà, costruiti dall'architetto Angelo da Orvieto, sono la testimonianza di questo periodo. Verso la fine del '400 diverse famiglia si contesero il predominio, ma su tutte prevalse quella dei Vitelli. Ed è proprio nel Rinascimento che la città conobbe il massimo splendore quando pittori, artisti, architetti di gran nome furono chiamati ad abbellirla, primo tra tutti Raffaello che ancor giovanissimo dipinse fra il 1499 e il 1504 opere famosissime delle quali solo una è rimasta nella città.
Oltre questo grande patrimonio artistico Città di Castello conserva e custodisce entro le mura, fra palazzi e torri, l'anima di un artigiano che testimonia della creatività e della laboriosità della sua gente: abili tessitrici, ceramisti, stampatori, falegnami tramandando saperi e tradizioni che rimangono vivi nel tempo dando alla città una dimensione umana.
CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE
La chiesa di Santa Maria Maggiore è stata edificata tra la fine del ‘400 e l’inizio del ’500 sul luogo ove sorgeva una piccola chiesa duecentesca. Elegante struttura di stile tardo-gotico con motivi rinascimentali, la chiesa è testimonianza dell’architettura dell’era dei Vitelli. Fu voluta da Niccolò Vitelli per celebrare la vittoria sui papalini Giustini. Interno a tre navate sostenute nelle volte a costoloni a sesto acuto.
CORSO VITTORIO EMANUELE
È il principale corso della città, ritrovo consueto del passeggio serale, connotato da antichi palazzi, quasi tutti con belle facciate: tra le tante insigni architetture da citare almeno Palazzo Facchinetti, con balcone di ferro battuto sopra portale barocco, il cinquecentesco Palazzo Lignani Marchesani, Palazzo Tommassini Mattiucci, aderente agl’ ideali estetici settecenteschi anche nella corte interna, il rinascimentale cortile Scarafoni.
TORRE CIVICA
Di suggestivo aspetto prismatico (sec. XIII), la Torre civica conserva murati alcuni stemmi di pietra e la traccia dell’affresco che i Priori commissionarono a Luca Signorelli nel 1474. Simbolo del potere comunale (fu anche adibita a carcere) la Torre è nota come “Torre del Vescovo”, (più volte riedificato sino all’attuale forma settecentesca).
CAMPANILE CILINDRICO
Di struttura rarissima (soli altri riscontri noti quelli ravennati), collocato staccato dalla Cattedrale, romanico nella parte inferiore(piccoli conci in pietra), gotico nella parte superiore con doppio ordine di grandi aperture sino al coronamento conico che ne sottolinea la straordinaria peculiarità.
PIAZZA MATTEOTTI
PALAZZO DEL PODESTA'
Una bussola è una figura che indica i punti cardinali: nord , sud , est ,
ovest e direzioni intermedie, fino a 32 direzioni.
Iniziali
italiane la rosa dei venti mediterranei indicano gli otto venti.
T - (tramontana . nome dato ai
venti verso il Golfo del Leone, vento del nord)
G -greco (è un vento
mediterraneo nord-est)
L - Levante (a est vento
morbido e umido nel Mar Mediterraneo)
S - scirocco (vento del Sahara
violento, molto secco e molto caldo nel AFN e sud del Mediterraneo)
S - mare (vento sud-est è
caldo e umido, dal Mediterraneo )
L - Libeccio (vento forte in tutte le
stagioni del Sud-Ovest)
P - Ponente (vento da ovest nel
pomeriggio.)
M - maestrale (vento forte, turbolento,
freddo e secco settore settentrionale, in Francia e nel Mediterraneo)