Ho visto questa ricetta pubblicata dalla musa ispiratrice del mio blog, la persona che ascolterei e leggerei per ore senza stancarmi, ovvero Nonna Ivana e ha subito attirato la mia attenzione, forse perchè il mio nonno materno era originario di li, forse perchè come racconta lei le cose ti affascinano sempre...insomma l'ho rifatta, non ho resistito.
Riporta che questa ciambella veniva fatto dal forno del Paese situato sotto un dipinto un po' scuro di S.Agata che pareva proteggerlo. E' una ciambella buona, semplice ma dignitosa. Un sapore che ricorda proprio gli inverni freddi e il profumo che si spargeva per casa quando la mia mamma preparava la ciambella per far colazione.
Riporto un po' di storia di questo paesino che un poco mi appartiene :-)
Ritirandosi il mare dalle pianure, sulle terre emerse chiamate “Terremare” si insediarono i primi uomini, venivano dalla Gallia, abitavano sulle palafitte e vivevano di caccia e pesca.
Dagli scavi alla zona Montirone emersero i segni degli insediamenti dell'età del bronzo (1800 a.C.) e del villanoviano (800 a.C.). Agli albori dell'era cristiana venne fondata e prosperò "Otesia", municipio dell'Impero romano.
Nel V secolo i barbari di Attila venuti dal nord seminarono terrore e distrussero le città. Le popolazioni disperse dalle guerre costruirono i castelli di Adile, Montirone, Gruiglio, Veraso e altri, andati poi completamente distrutti.
Nell'anno 1020 iniziò la costruzione del castello di S.Agata Bolognese, l'attuale centro storico, con la torre ora torre campanaria, le due porte fortificate: quella "di sotto" (Porta Otesia), con le carceri, con il ponte levatoio, le mura e la fossa di difesa ora restaurati, e quella "di sopra". La torre venne poi completata nel 1189 sotto il regno dell'imperatore Federico Barbarossa.
Nel 1300 venne completata la costruzione delle case con gli originali portici, e attorno a quell'epoca ebbe origine la Partecipanza agraria.
Nel 1473 sorse l'Oratorio dello Spirito Santo con gli affreschi di scuola raffaellesca.
Nel 1568 fu inaugurato l'orologio, nel 1594 fu costruita la chiesa cosiddetta "dei frati" con l'annesso convento poi distrutto da Napoleone.
Sono del 1600 la chiesa parrocchiale con alcuni tesori d'arte e il palazzo Taruffi, ora sede comunale, con annesso il teatro del Bibiena.
Nel 1878 fu costruita la chiesa dell'Addolorata utilizzando il materiale della demolita Porta di Sopra. Molte antiche vestigie sono andate distrutte durante le guerre medioevali e fra le fazioni, le battaglie fra Bologna e Modena, nel corso dei diversi governi succedutosi nei secoli: Visconti, il potere Ponteficio, il periodo Napoleonico e i governi dalla restaurazione all'unità d'Italia.
Restano alcune residenze patrizie, come il palazzo Bargellini e antiche strutture militari come il "camerone".
L'importante fiera o mercato nacque nel 1709, nel 1730 fu completata la copertura del "canal chiaro" che scorreva nel centro da porta a porta.
È del 1797 l'insediamento della prima municipalità di S.Agata Bolognese.La lunga fase di bonifica dei terreni paludosi e il loro recupero all'agricoltura fu operata soprattutto tramite la Partecipanza agraria del paese, dove gli abitanti del paese partecipavano agli oneri e ai vantaggi, mantenendo la proprietà collettiva.
Sotto il profilo industriale è internazionalmente conosciuta per ospitare la sede della Lamborghini, sorta come azienda per la produzione di macchine agricole e diventata poi famosa come casa automobilistica, le cui attività spaziano anche in vari altri campi della meccanica.
E ora la ricetta ( che appartiene al ricettario della Petronilla)
Riporta che questa ciambella veniva fatto dal forno del Paese situato sotto un dipinto un po' scuro di S.Agata che pareva proteggerlo. E' una ciambella buona, semplice ma dignitosa. Un sapore che ricorda proprio gli inverni freddi e il profumo che si spargeva per casa quando la mia mamma preparava la ciambella per far colazione.
Riporto un po' di storia di questo paesino che un poco mi appartiene :-)
Ritirandosi il mare dalle pianure, sulle terre emerse chiamate “Terremare” si insediarono i primi uomini, venivano dalla Gallia, abitavano sulle palafitte e vivevano di caccia e pesca.
Dagli scavi alla zona Montirone emersero i segni degli insediamenti dell'età del bronzo (1800 a.C.) e del villanoviano (800 a.C.). Agli albori dell'era cristiana venne fondata e prosperò "Otesia", municipio dell'Impero romano.
Nel V secolo i barbari di Attila venuti dal nord seminarono terrore e distrussero le città. Le popolazioni disperse dalle guerre costruirono i castelli di Adile, Montirone, Gruiglio, Veraso e altri, andati poi completamente distrutti.
Nell'anno 1020 iniziò la costruzione del castello di S.Agata Bolognese, l'attuale centro storico, con la torre ora torre campanaria, le due porte fortificate: quella "di sotto" (Porta Otesia), con le carceri, con il ponte levatoio, le mura e la fossa di difesa ora restaurati, e quella "di sopra". La torre venne poi completata nel 1189 sotto il regno dell'imperatore Federico Barbarossa.
Nel 1300 venne completata la costruzione delle case con gli originali portici, e attorno a quell'epoca ebbe origine la Partecipanza agraria.
Nel 1473 sorse l'Oratorio dello Spirito Santo con gli affreschi di scuola raffaellesca.
Nel 1568 fu inaugurato l'orologio, nel 1594 fu costruita la chiesa cosiddetta "dei frati" con l'annesso convento poi distrutto da Napoleone.
Sono del 1600 la chiesa parrocchiale con alcuni tesori d'arte e il palazzo Taruffi, ora sede comunale, con annesso il teatro del Bibiena.
Nel 1878 fu costruita la chiesa dell'Addolorata utilizzando il materiale della demolita Porta di Sopra. Molte antiche vestigie sono andate distrutte durante le guerre medioevali e fra le fazioni, le battaglie fra Bologna e Modena, nel corso dei diversi governi succedutosi nei secoli: Visconti, il potere Ponteficio, il periodo Napoleonico e i governi dalla restaurazione all'unità d'Italia.
Restano alcune residenze patrizie, come il palazzo Bargellini e antiche strutture militari come il "camerone".
L'importante fiera o mercato nacque nel 1709, nel 1730 fu completata la copertura del "canal chiaro" che scorreva nel centro da porta a porta.
È del 1797 l'insediamento della prima municipalità di S.Agata Bolognese.La lunga fase di bonifica dei terreni paludosi e il loro recupero all'agricoltura fu operata soprattutto tramite la Partecipanza agraria del paese, dove gli abitanti del paese partecipavano agli oneri e ai vantaggi, mantenendo la proprietà collettiva.
Sotto il profilo industriale è internazionalmente conosciuta per ospitare la sede della Lamborghini, sorta come azienda per la produzione di macchine agricole e diventata poi famosa come casa automobilistica, le cui attività spaziano anche in vari altri campi della meccanica.
E ora la ricetta ( che appartiene al ricettario della Petronilla)
Ciambella S.Agata
Ingredienti
Ricetta:
300 g farina 00
300 g zucchero
3 uova
100 g burro sciolto (altra versione olio di semi)
1 bicchiere scarso di latte
scorza di limone grattugiata
1 bustina di lievito in polvere (io sto scarsa!)
Separare i tuorli dagli albumi. Montare bene i tuorli con quasi tutto lo zucchero (io ne metto sempre meno!), trattenerne un cucchiaio raso per gli albumi.
Aggiungere ai rossi la farina setacciata con il lievito, la scorza di limone, e il burro sciolto, ma tiepido, poi battere non troppo gli albumi con il po' di zucchero, aggiungerli alla massa e infine anche del latte, deve risultare un impasto morbido.
Va messo nella teglia con il fondo per ciambella col buco. Un tempo vi si metteva la tazza, intorno alla quale si disponeva l'impasto.
Cuocere a 160° ventilato, per circa mezz'ora.
Molti la cuociono in una ruola rotonda come una torta, che poi va farcita con crema gialla o al cacao, e funge da Pan di Spagna.
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