Durante la Festa di Lovoleto, Don
Stefano Culiersi ha esposto una ricerca che ha
effettuato su Lovoleto, quale luogo di passaggio dei
pellegrini.
Davvero molto interessante e affascinante.
Riporto di seguito, fedelmente, quanto descritto dal Don.
(pellegrini del
giubileo del 1300 in una miniatura del
XIV secolo)
Il pellegrinaggio è un elemento comune a diverse culture
religiose e presenta fisicamente il senso della vita umana, con il disagio di
uno spostamento che allontana da casa per raggiungere una meta precisa.
(Marc Chagall La Traversata del Mar Rosso)
Al centro della fede Cristiana c'è la Pasqua, la liberazione dalla morte e l'ingresso nella vita. Anticipata prima nella vicenda del popolo di Israele, la Pasqua è compiuta nella persona del Signore Gesù per tutti noi. Il senso della vita dell'uomo è questo passaggio, cammino, per raggiungere in Cristo la pienezza della vita.
Anche i cristiani fanno pellegrinaggi e in essi, cercando di raggiungere i luoghi santi, esprimono il senso della vita umana:
- di non stabilire dimora quaggiù
- di avere la patria vera nei cieli
- di essere incamminati
Nella fede cristiana però c'è un elemento specifico: quello dell' INCARNAZIONE.
Il Dio che si uomo, viene ad abitare in mezzo a noi e si lascia raggiungere dall'umanità che lo cerca.
Egli abita una condizione fisica che è alla portata umana nello spazio e nel tempo.
Così se l'uomo cammina cercando il cielo, il cristiano sa che il cielo gli è venuto incontro e si lascia trovare.
(Ravenna S. Apollinare nuovo - Adorazione dei Magi)
I re Magi sono i primi pellegrini.
"Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono"
(Mt 2,11)
La fede nell'Incarnazione, coinvolge luoghi e persone, per cui la fisicità dell'intervento divino si può ancora vedere, toccare, contemplare nelle sue RELIQUIE, cioè resti:
- di luoghi dove l'azione divina si è manifestata
- di persone, i Santi, che hanno manifestato l'opera divina.
In questo senso il primo pellegrinaggio in ogni senso è quello a Gerusalemme e in Terra Santa.
Il più celebre pellegrino della storia cristiana è una donna: Egeria.
Probabilmente una monaca di origini altolocate della Francia meridionale che nel IV secolo d.C. compie un viaggio nei luoghi santi della Palestina per più di un anno, con un seguito di armigeri, vescovi, monaci, servitori.
Questa donna intraprendente, che alcuni hanno paragonata ad una Miss Inglese dei primi '900, tiene un diario di tutto quello che visita e delle preghiere che sono celebrate in quei luoghi santi, indirizzandolo alle sue consorelle.
Roma e Santiago le tombe degli apostoli:
le tombe degli apostoli e dei martiri diventano luoghi di pellegrinaggi e le loro reliquie oggetto di devozione.
Gli itinerari si strutturano nel corso del medioevo con tappe precise.
Il paese di Lovoleto, tra Bologna e Ferrara, si trova su una delle vie Romee, che convogliano verso Roma i pellegrini di area germanica e slava, oppure verso Padova, alla basilica del Santo i pellegrini italiani.
In paese era presente l'Ospitale S. Alessio per l'alloggio dei pellegrini.
L'edificio è ancora presente in via S. Marino ai numeri civici dal 58/8 al 58/15, ora adibito ad abitazioni private.
Lovoleto tappa verso Roma.
1683, il Card. Arcivescovo di Bologna disciplina le regole da osservare per l'ospitalità dei pellegrini.
Trascrizione fatta nel 1775 da don Ambrogio Bonaventura Galli parroco di Lovoleto da un originale a stampa che era presso i i proprietari dell'Ospitale,i conti Calderini (o Caldarini).
Trascrizione.
1775. L'Ospitale di S. Alessio versa in pessime condizioni . Il Parroco di Lovoleto racconta la sua visita al conte Calderini, proprietario dell'ospitale e inconsapevole delle condizioni dell'edificio. Si prendono provvedimenti, per ricostruire la casa e ripristinare l'ospitalità perduta.
1775. Il parroco di Lovoleto inaugura il registro con le presenze dei pellegrini che sono ospitati al S. Alessio.
Trascrizione copertina:
Anno 1775
Vachetta dove si notano li Pellegrini che vanno e vengono da luoghi santi nell'Ospitale di S. Alessio nel Comune di S. Mammante di Lovoleto di raggione di S. Eccellenza il Sig. Conte Federico Caldarini senatore di Bologna.
Trascrizione interno:
In quest'anno 1775 sono io d.Ambrogio Galli Parroco della Chiesa di S. Mammante di Lovoleto andato a ritrovare in persona S.Ecc.za il Sig. Conte Sn.re Federico Caldarini con li decreti alla mano, di un ospitale così mal ridotto di fabbrica, com'ancora di suppellettili, non più capaci all'ospitalità di alcun Povero Pellegrino.
Questo Si.re mi rispose non sape cos'alcuna di ciò, e che non era sua intenzione fusse cos' maltrattato il Povero Pellegrino, ed immediatamente mandò Moratori, che Spianarono tutto e fece di nuovo riffare la fabbrica nuova.
Con aver ancora provveduto Mattarazzi, Pagliazzi, Panchette, Lenzuola, Coperte, e quanto bisogna per d.[ett]o Ospitale. In questo Ospitale ci sono Quattro letti, due per li uomini in una Camera e due per le donne.
L'ospitagliere deve sempre star pronto a riceverli e gli deve dare farsi (?) da scaldare l'Inverno.
E vengono dal Parroco a farsi scrivere e rivedere le Patenti che lo fà per carità.
E legge sinodale che si debba tener conto de Pellegrini che si alloggiano; ed a tale motivo hò fatto detta Vacchetta.
Di presente si trova ospitagliere
Per li uomini Odorico Calura
Per le donne Domenica Calura.